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Sanità

Covid, Ats: “Picco contagi questa settimana, poi la discesa”. Tutta la provincia sopra i 250 casi per 100mila abitanti

Nell’aggiornamento settimanale in merito all’andamento della pandemia, Ats Insubria ha comunicato i nuovi dati dei contagi del periodo dal 5 al 18 marzo.

Rispetto alla settimana precedente, sono stati registrati quasi 700 nuovi positivi in più: in particolare + 171 a Como e + 509 a Varese. L’incremento maggiore si è verificato quindi in quest’ultima area.

“Spero che arriveremo al picco di contagi questa settimana per poi vedere la discesa – ha commentato il direttore sanitario Giuseppe Catanoso – L’indice Rdt si mantiene sempre sopra l’1, quindi significa che l’epidemia c’è e avanza ma è ben lontano dai dati rilevati a ottobre dello scorso anno e questo ci fa ben sperare. Questa settimana non ci sono grosse variazioni per quanto riguarda l’età media, c’è un po’ di oscillazione nelle fasce più giovani con un lieve aumento dal 15 marzo. Evidentemente i ragazzi sono andati un po’ in giro in questo periodo, purtroppo ciò dimostra una minore attenzione da parte loro”.

Per quanto riguarda l’incidenza sui 100mila abitanti nell’area di Ats Insubria, Catanoso ha aggiunto: “Negli ambiti dei Sette Laghi va abbastanza bene, per la Valle Olona siamo sempre sopra il valore 250 ma senza incrementi e infatti vediamo che tende leggermente a ridursi, per quanto riguarda l’area di Asst Lariana c’è un aumento nella zona dell’Erbese ma speriamo inizi presto la discesa. Questi dati comunque ci fanno ben sperare, auspichiamo che la prossima settimana si possa espandere a tutta la nostra regione un valore di incidenza sotto 250, passando così in fascia arancione”.

Campagna vaccinale

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, Ats ha comunicato alcuni aggiornamenti in merito all’attività a domicilio e negli hub.

“Arriveranno quantità sostanziose di vaccino Moderna per partire a breve con le vaccinazioni a domicilio, coinvolgendo i medici di medicina generale – ha spiegato la dottoressa Maria Cristina Della Rosa – Sono già stati individuati i pazienti che necessitano di vaccinazione a casa, circa 12mila tra Como e Varese. Le amministrazioni comunali sono tutte molto disponibili alla collaborazione e stiamo costituendo delle equipes per supportare i medici di medicina generale in tutte le fasi di questa vaccinazione, con figure di supporto per far sì che avvenga anche in tempi più rapidi”.

E ha aggiunto: “Nel giro di qualche settimana ci auguriamo di vaccinare a domicilio tutti i soggetti over 80 o affetti da gravi disabilità. Il territorio di Ats Insubria è stato diviso in 28 aree, per ognuna ci sarà un gruppo di medici con un medico di medicina generale di riferimento, avrà il ruolo di coordinamento tra Ats e i colleghi”.

Per gli hub vaccinali, i vertici di Ats stanno valutando in collaborazione con le Asst l’organizzazione di giornate apposite dove aumentare l’attività soprattutto per gli over 80. Obiettivo è completare, a livello regionale, le vaccinazioni di questa categoria entro la metà di aprile.

“Prevediamo di avere quantità abbastanza elevate di Moderna e Pfizer – ha affermato Catanoso – con Moderna dovremmo riuscire a coprire tutte le esigenze dei pazienti allettati, mentre con con Pfizer appunto tutti gli over 80 in attesa della vaccinazione. I tre hub principali dovrebbero già iniziare a funzionare tra una settimana o dieci giorni, ma bisogna partire gradualmente e rodare ogni soluzione”.

Infine, per quanto concerne il vaccino AstraZeneca (per il momento bloccato sul territorio di Ats), sono state tante le persone che hanno rinunciato alla vaccinazione in questi giorni.

“Effettivamente la situazione con AstraZeneca pone grossi problemi, la gente è spaventata ma mi auguro che oggi Ema possa dare un’indicazione tranquillizzante – così Catanoso –  Però i danni sono stati fatti, tanta gente ha paura di vaccinarsi con questo vaccino e dobbiamo cercare quindi di eliminare questa paura attraverso un’informazione puntuale e chiara, avere dato lo stop al vaccino è stato controproducente da questo punto di vista. Abbiamo avuto defezioni nei giorni scorsi, tanta gente non si è presentata a fare la vaccinazione”.

E ha concluso: “Le situazioni di trombosi sono un numero davvero esiguo in confronto alle morti certe per Covid, questo andrebbe ben chiarito: il numero in tutta Europa è forse la decima parte del numero di morti che abbiamo in Italia ogni giorno. L’effetto collaterale non si sa ancora se è causato dalla vaccinazione ma ha creato un certo panico, spero che i colleghi che si occupano di questo meglio di me possano tranquillizzare le persone. Ad ogni modo, mia figlia la farei vaccinare con AstraZeneca”.

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