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Sanità

Da Como a Varese e Lecco, Orsenigo: “Ecco i veri tempi d’attesa per le visite mediche in Lombardia. O paghi il privato o aspetti mesi”

Affondo del consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo sui tempi d’attesa infiniti per le visite mediche nelle varie province lombarde.

“In tutta la provincia di Como non ci sono disponibilità per una visita allergologica prima del 2025. Stessi tempi d’attesa a Varese e Lecco. Se hai bisogno di una visita oculistica a Como, l’attesa potrebbe durare fino al 29 agosto 2024. Ma se proviamo a prenotare in un poliambulatorio privato a Como, la visita allergologica è disponibile a fine mese alla “modica” cifra di 120 euro. Quella oculistica è disponibile addirittura nel giro di quattro giorni, pagando circa 160 euro”, segnala Orsenigo.

“Ancora una volta l’enorme difficoltà in cui si trova il sistema sanitario regionale è evidente a tutti, cittadini in primis, costretti allo spietato ricatto di Regione Lombardia: se vuoi curarti in tempi certi è meglio pagare. Quali sono le alternative, d’altronde? – denuncia il consigliere regionale – C’è poi un abisso tra i tempi di attesa effettivi, vissuti dai cittadini, e quelli surreali indicati da Ats Insubria pubblicamente sul proprio sito, dove una prima visita allergologica sarebbe data, in media, a 25 giorni mentre una prima visita oculistica sarebbe disponibile in 13. Dati che non riflettono minimamente la realtà sul territorio”.

“Mentre i cittadini sono in difficoltà, la destra lombarda ha addirittura deciso di boicottare il referendum abrogativo in materia sanitaria che un ampio arco di esponenti della società civile lombarda ha dichiarato di voler promuovere. La maggioranza degli esponenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha infatti deciso di non dare via libera all’ammissibilità dei quesiti referendari che andrebbero modificare anche il rapporto pubblico-privato, rimandando la decisione al Consiglio regionale stesso, il prossimo 12 settembre – conclude il consigliere regionale comasco – L’amministrazione Fontana non vuole che vengano messe in discussione, attraverso la partecipazione attiva dei cittadini lombardi, le scelte assunte in questi anni e che hanno portato innanzitutto alla mortificazione della sanità pubblica. Insomma, sulla nostra salute decidono loro. Come Partito Democratico daremo battaglia sia in aula che fuori, convinti che non si possa mettere a tacere la voce dei cittadini su un tema così importante come la salute”.

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5 Commenti

  1. Condivido, Alberto, il ceto medio è una favoletta da sevizio banale del tg1.
    Sottolineo: 1) la solitudine del consigliere Orsenigo. E’ l’unico che si impegni pubblicamente nel merito, gli altri non comprendono nemmeno; 2) il silenzio totale dei maldestri, i cui elettori pensano di essere tutti sufficientemente benestanti da permettersi il privato perchè a loro il pubblico fa schifo a prescindere; 3) il compimento del disegno del Celeste, che tra poco tornerà in pista.
    Ci meritiamo tutto questo? Sì, da 30 e passa anni.

  2. Bhe mi sembra giusto, visto che si insegue il modello americano e spero che inizi ad essere chiaro a sempre più persone che la volontà è quella di eliminare il fastidioso ceto medio. Solo chi ha i soldi si cura, gli altri ciaone! Speravo in una bella rivolta popolare ma se nemmeno i domiciliari da pandemia , i lasciapassare verdi, L aumento assurdo dell’inflazione , le mazzate dall’Europa persino sulla misura delle zucchine ed altre amenità , hanno funzionato… significa che va bene così e che va bene pagare per curarsi e tutto il
    Resto

  3. È vero. La situazione della Sanità in Lombardia è tragica. Tempi di attesa biblici per le operazioni più banali, sempre meno Medici di base, sempre meno Guardie mediche e presidi del Pronto Soccorso, quasi tutti i reparti degli ospedali pubblici carenti di Medici. La recente riforma della Sanità in Lombardia, quella della Moratti per intendersi, non ha dato nessun risultato visibile. Insomma, la gestione della Sanità in Lombardia è assolutamente inqualificabile. Se i nostri Consiglieri e Assessori Leghisti in Regione si occupassero un po’ di più della nostra Salute, e non solo di quella del lavarello e dei famosi Maestri di sci del San Primo, sarebbe meglio. Ma forse, conoscendoli, pure no! 😊

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