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Ospedale di Menaggio verso la ‘condanna’, Fontana conferma Bertolaso: “Lui via? No”. Ira Orsenigo

Un doppio scambio di questa mattina tra Guido Bertolaso e Attilio Fontana sembra condannare alla chiusura il Pronto Soccorso dell’ospedale di Menaggi. Andiamo con ordine.

L’assessore al Welfare Guido Bertolaso, nel corso di un evento a Palazzo Lombardia, oggi è tornato a parlare dell’ospedale di Menaggio di cui venerdì scorso ha annunciato la chiusura del Pronto Soccorso e la trasformazione in struttura per cronici suscitando la rivolta del territorio.

Nessun cenno diretto alla questione pratica ma ancora una volta Bertolaso ha messo nelle mani del presidente Attilio Fontana il suo destino. E quest’ultimo non solo lo ha confermato ma ha proprio escluso qualsiasi ipotesi di revoca. Di fatto, dunque, la posizione di Bertolaso su Me aggio sembra sostenuta a tutti gli effetti anche dal presidente di Regione Lombardia.

“Questi in Regione Lombardia sono i miei tempi supplementari, poi basta. Sono nelle mani del presidente Fontana – ha sottolineato Bertolaso – Se c’è qualche situazione che può creare problemi mi può ritirare la delega, ma ci sono ancora cose che vorrei fare prima di lasciare questo territorio”.

L’assessore ha voluto specificare di essere “un servitore dello Stato, ho sempre lavorato per il mio Paese e sono orgoglioso di averlo fatto. Sono andato in pensione 12 anni fa e sono ancora qua… Io sono un medico, prima di tutto conta il rispetto del giuramento che ho fatto. Io ho il compito di tutelare la salute dei miei cittadini”.

Presente allo stesso evento (la giornata della XXIII edizione di Salute Direzione Nord, l’evento di Fondazione Stelline e organizzata da Inrete – Relazioni istituzionali e Comunicazione, ospitato presso il Belvedere 39° di Palazzo Lombardia a Milano) Fontana ha di fatto riconfermato Bertolaso e dunque anche la sua uscita su Menaggio: “Bertolaso via? Ne parliamo tra quattro anni” ha detto Fontana.

Subito all’attacco il consigliere regionale del PD Angelo Orsenigo. “Fontana finalmente rompe il silenzio sull’agghiacciante vicenda dell’Ospedale di Menaggio. Non lo fa per rassicurare i cittadini e per fare un passo indietro. Lo fa per confermare la propria fiducia in Bertolaso e blindarlo per altri quattro anni. È evidente che così Fontana stia confermando anche la condanna a morte pronunciata nei confronti del presidio ospedaliero della provincia di Como” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico.

“È chiaro che Fontana non intenda fare un passo indietro sulla questione dell’Erba-Renaldi, condannato a diventare un presidio per cronici e senza pronto soccorso – continua il consigliere – A Palazzo Lombardia si tira dritto, insomma. Rimane Bertolaso, si taglia un ospedale. Lo si fa incuranti delle 14 mila firme raccolte, incuranti della posizione di Asst Lariana stessa, incuranti delle richieste del territorio, il tutto sulla pelle dei cittadini e delle comunità del lago di Como, lasciati senza certezze. Faremo sentire la voce del territorio in Consiglio regionale e in piazza: davanti a una decisione ingiusta e sbagliata sotto ogni aspetto, l’opposizione è un dovere”.

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14 Commenti

  1. Il punto è che la politica è una cosa seria, gli attori sul palco, è evidente che non lo sono per niente, io ho fatto politica per tanti anni, non mi hanno mai fermato, Regione Lombardia, ANAS DI Piazza Staffa, Parco del Ticino, bisogna prepararsi per combattere i Draghi, ho sempre vinto. Questi personaggi non conoscono il territorio, non siamo in pianura co strade dritte per chilometri dove in cinque minuti percorri dieci chilometri.i Sindaci devono imporsi, sono la base della politica nazionale. Forse non sanno quali sono i loro poteri. Io come ex-Sindaco, andrei in Regione a prendere il milanese di Roma e lo porterei a Menaggio, in valle Intelvi, in val Cavargna, una bella camminata gli farebbe bene. Sindaci sveglia!!!!!!! Gli ordini si prendono dai concittadini, non dai partiti politici.

  2. Mi sono dilettato a fare una rapida analisi dei dati elettorali delle Regionali del 2023. Fontana giustamente fa quello che è più coerente al mandato che gli hanno dato i suoi elettori. A Menaggio Fontana ha raccolto il 64,3% dei voti; a Colonno il 71,3%; ad Argegno il 79,1%; a Tremezzina il 74,8%, a Carlazzo e a Bene Lario l’83,1%. Gli altri paesi del lago non si discostano troppo da questo quasi plebiscito. Perché Fontana dovrebbe preoccuparsi di 14mila firme, dei post dei lettori di CZ, dell’incazzatura di Orsenigo, dell’interrogazione di Braga, delle proteste di Guerra, dei distinguo di Gaddi e Dotti e del sopracciglio alzato del re del lavarello, Fermi? Fontana???? Ma chi l’ammazza!!!

  3. Fermi che si dimette?
    Ma va la. Cosa pensate, è uno “yes man” senza arte ne parte messo lì per dire quello che gli dicono di dire e per votare quello che gli dicono di votare.
    E’ un soggetto che anteporrà sempre il proprio miserrimo interesse personale a quello della comunità.
    Non farà mai nulla che possa nuocere alla sua carriera.
    Il problema è che è notoria la pasta del soggetto eppur lo votano…

    1. Effettivamente …il ruolo di taglia nastri l’avrà stabilito qualche eminenza grigia che ben ha compreso quanto il belloccio lariano fosse utile solo per raccogliere voti tra l’elettorato femminile. Per il resto -nella stanza dei bottoni- lui è pari ad un soprammobile.

  4. per FDI è più importante il mercato coperto che il pronto soccorso di Menaggio! sarà mica una reminiscenza storica ( Il mercato coperto di Como fu inaugurato il 28 ottobre 1934.)?

  5. Altra conferma della politica inaugurata dal Celeste e dai sempre votatissimi partiti del centro destra: smantellamento e delega ai privati della tanto decantata eccellenza sanitaria lombarda, che sta crollando comunque da sola come un castello di carta, visto che anche nella ricchissima Lombardia i danèè pubblici son finiti e son rimasti i debiti. Ma piuttosto di cacciare a casa chi da 30 anni ha la gestione della regione ci facciamo ancora propinare i super tecnici, in questo caso decotti commissari per le emergenze che magari hanno fatto bene in passato, ma di fronte al disastro perpetrato da precise scelte politiche e di convenienza ora possono fare ben poco. Paga somaro lombardo paga e non votare altro.

  6. Fontana e la lega non sono andati al governo da soli, qualcuno li ha votati, e a Como e provincia in tanti.
    Quindi di cosa ci si lamenta, si raccoglie cio che si semina.

  7. Fermi, a questo punto devi dimetterti sia dal partito sia dall’incarico. Per coerenza, per manifesta diversità di orientamento, per palesare il tuo dissenso.
    Sarebbe un gesto apprezzato.
    A meno che tu non lo faccia coincidere con il solito cambio della giacca, perché la destra in regione è tutta d’accordo, FDI compresi.

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