“Con la giornata odierna, 1 luglio, sulla base del percorso condiviso con Regione ed Ats Insubria, Asst Lariana è subentrata nella gestione del servizio e delle attività dell’Hospice San Martino”. Così fanno sapere dall’azienda sanitaria. L’Hospice è salvo ed è una notizia importante per Como dopo le parole choc della precedente gestione che ne aveva annunciato la chiusura (qui tutti i capitoli della vicenda).
A salutare e ringraziare il personale in via Castelnuovo questa mattina sono intervenuti il direttore socio sanitario di Asst Lariana, Maurizio Morlotti, il direttore delle Cure Palliative Carla Longhi e per il Dapss (Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie e Sociosanitarie) la dottoressa Eleonora Tricarico. La direzione dell’Hospice è stata affidata alla dottoressa Longhi e il coordinamento infermieristico ad Anna Scanziani, coordinatrice delle Cure palliative domiciliari e dell’Hospice a Mariano Comense. La struttura comasca, che conta dieci posti letto, beneficia della presenza dei volontari di Accanto, associazione di volontariato nata nel dicembre 2005 in concomitanza con l’apertura dell’Hospice San Martino e da allora al fianco di pazienti e familiari.
“Ringraziamo il personale della cooperativa che ha voluto proseguire il percorso con noi – osserva il direttore socio sanitario di Asst Lariana, Maurizio Morlotti – e ringraziamo il personale di Asst Lariana che con la sua presenza assicura una piena risposta ai bisogni di questa importante realtà. Doveroso, inoltre, un ringraziamento a tutti gli uffici amministrativi e tecnici di Asst Lariana che con il loro lavoro hanno consentito di rispettare i tempi di avvio della nostra gestione”.
Un commento
È giusto che si sia mantenuta aperta questa struttura, è molto efficiente io ho potuto vedere il lavoro che viene svolto in questa struttura meno di un anno fa e devo dire che tutto il personale è efficiente e hanno un gran cuore. Non è facile lavorare con pazienti e i parenti che entrano in queste strutture e forse dovrebbero aprirne delle altre.Anzi dovrebbero li stesso riuscire a sfruttare altre strutture in abbandono e valorizzare il parco per creare spazi all’aperto dove stare con i propri cari. Spero che ora che è gestito dalla sanità pubblica, mantengano gli stessi trattamenti e lo stesso modo di lavorare con i pazienti, che continuino a lavorare con lo stesso cuore.