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Sanità

Medici e infermieri del Sant’Anna alla Milano City Marathon per solidarietà

Venti tra medici e infermieri dell’ospedale Sant’Anna parteciperanno alla Milano City Marathon, in programma l’8 aprile, per una sfida solidale. I sanitari del presidio di San Fermo della Battaglia hanno aderito all’iniziativa della onlus comasca “Tra capo e collo” insieme ad altri 40 corridori con l’obiettivo di raccogliere fondi per una borsa di studio da intitolare a Silvia Sala, specialista che ha lavorato in Anestesia e Rianimazione ed è mancata nel marzo 2016 a soli 36 anni.

Sfruttando il format della competizione, “Tra Capo e Collo”, presieduta da Paolo Ronchi, primario dell’U.O. di Chirurgia Maxillo-facciale dell’ospedale Sant’Anna, ha lanciato un’operazione di crowdfunding su www.retedeldono.it a cui tutti possono aderire. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito della onlus www.tracapoecollo.com.

L’obiettivo è raggiungere la somma di 10mila euro per completare la dotazione della borsa da attribuire a un giovane specialista che collaborerà con il Gruppo operativo interdipartimentale permanente (Goip) Head and Neck Cancer Unit dell’ospedale Sant’Anna, che si occupa dei tumori del distretto testa-collo.

“Ogni grande percorso inizia da un piccolo passo – sottolinea Stefano Valsecchi, chirurgo maxillo-facciale del Sant’Anna e promotore dell’iniziativa -. In questo caso il percorso può essere condiviso correndo tutti insieme verso un primo grande traguardo ovvero la creazione di una borsa di studio pensata per un giovane medico interessato a lavorare per un anno con tutti noi nell’assistenza dei nostri malati, nel ricordo di Silvia Sala, medico e amica della Onlus e da subito dedita alla sua causa. Purtroppo, Silvia ha interrotto la sua corsa, ma il suo ricordo continua a ispirare il nostro lavoro”.

L’idea di “Tra capo e collo” ha avuto da subito il sostegno dei genitori di Silvia: “Conosciamo la realtà della onlus molto bene – dicono Alba e Eugenio Sala -. Silvia ci raccontava con grande entusiasmo l’attività di sala operatoria e la grande passione che unisce tutte le persone che lavorano a questo progetto. Nostra figlia amava il suo lavoro ed è per questo che quando abbiamo saputo della decisione di dedicarle la borsa di studio ne siamo stati felicissimi. Siamo molto contenti che il ricordo di nostra Figlia sia ancora così forte. Sapere che un giovane medico possa essere aiutato a iniziare il proprio percorso nel nome di Silvia, ci rende davvero contenti. Certamente ne sarebbe orgogliosa. E’ per questo che ringraziamo con tutto il cuore tutti gli uomini e le donne della Onlus che hanno deciso di sostenere il progetto e tutti coloro che contribuiranno a raggiungere l’obiettivo”.

Da segnalare che dopo la corsa dell’8 aprile tutti gli atleti e i volontari di “Tra Capo e Collo” si ritroveranno nello stand della onlus allestito al Charity Village della manifestazione ai Giardini Montanelli. A rallegrare lo spazio sarà presente anche la compagnia teatrale dell’ospedale Sant’Anna “Quelli del XXVI luglio”, che intratterrà grandi e piccini che visiteranno lo stand.

La onlus

“Tra Capo e Collo” ONLUS è nata nel 2015 come naturale evoluzione del lavoro multidisciplinare già in atto da molti anni all’ospedale Sant’Anna, grazie alla passione, alla creatività e alla determinazione che caratterizza i suoi componenti.

Il progetto alla base è quello di soddisfare la necessità di assistenza socio-sanitaria dei pazienti affetti da malattia oncologica del distretto testa e collo e dei loro familiari attraverso la creazione di una rete solidale multidisciplinare che si occupi di tutti gli aspetti che caratterizzano l’intero periodo di malattia, nel soddisfacimento dei bisogni assistenziali, sociali e psicologici.

“La rete assistenziale – aggiunge Valsecchi – necessita di grande sforzo organizzativo e di risorse sia umane, grande importanza in questo senso dei volontari e di tutti gli addetti ai lavori dedicati alla nostra causa, che economiche, necessarie per la formazione del nostro gruppo dal momento che solo investendo in formazione il nostro progetto può essere sostenuto; e quindi riteniamo necessario destinare buona parte dei fondi raccolti in borse di studio per giovani medici o per specialisti della riabilitazione e per la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte ai Corsi e ai Congressi nazionali e internazionali. Solo dal confronto con il mondo che ci circonda possiamo crescere e valutare criticamente la nostra attività terapeutica e assistenziale”.

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