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Sanità

Sant’anna, Banfi: “L’ospedale non è al collasso. Basta allarmismi che creano conflitti”

C’è un braccio di ferro tra Sant’Anna e Valduce, fatto di dichiarazioni e smentite.

19.43

Banfi non vuole confusione col Valduce. Due note tesissime in poche ore: “Il Sant’Anna non è al collasso”

19.02

Covid, Zanon (Valduce): “Como come Bergamo nella prima ondata”. Ma Banfi (Sant’Anna) smentisce: “Basta drammatizzare”

18.51

Dichiarazioni, confusione, e forse qualche titolo scritto troppo velocemente, altrove, da chi non conosce la situazione comasca nel suo complesso.

Insomma l’emergenza sanitaria causata dal Covid c’è, è serissima, ma il Sant’Anna di Como sta tenendo.

“L’ospedale non è al collasso e continua a garantire cura e assistenza ai propri pazienti”. Così precisa Fabio Banfi, direttore generale di Asst Lariana,

Lo ricordiamo, l’ospedale comasco è una struttura Hub-Covid, che ha a disposizione circa 320 posti letto Covid. Tra i ricoverati vi sono 125 ventilati, di cui 27 in terapia intensiva, e 185 non ventilati. Nell’ambito dell’Asst Lariana vi sono 25 pazienti anche a Cantù, di cui 6 in terapia intensiva e 25 a Mariano Comense nella degenza di transizione. Nei pronto soccorso in attesa di ricovero vi sono 33 pazienti al Sant’Anna, 31 a Cantù e 2 a Menaggio, per un totale di 426 pazienti assistiti.

Ieri ne davamo il quadro:

Covid – Banfi (Asst): “431 pazienti in cura. 144 tra medici e infermieri positivi”. Riapre il Vecchio Sant’anna con 20 posti, altrettanti a Cantù

Sottolinea ancora Banfi: “La situazione è ovviamente difficile anche nelle strutture private accreditate, come l’ospedale Valduce, che ha 31 posti letto Covid ed è saturo, come ha denunciato oggi Claudio Zanon, direttore sanitario che a La7 ha parlato di “situazione ampiamente compromessa e molto difficile””.

“La situazione è difficile – aveva già spiegato ieri Banfi – e certamente non abbiamo bisogno di allarmismi e drammatizzazioni eccessive che non fanno altro che demotivare e alimentare conflitti e ingovernabilità. Serve equilibrio e serve che ognuno faccia la propria parte, a tutti i livelli. Serve una forte rete ospedaliera territoriale, un’alleanza, una sinergia vera tra strutture pubbliche e private accreditate. Serve che nessuno si sottragga di fronte all’emergenza in corso”.

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