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Sant’Anna e Sant’Antonio Abate, i pronto soccorso sotto pressione. Asst: “Solo per problemi acuti urgenti”. Cantù si riorganizza

“Da tempo il Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate, così come quello del Sant’Anna, registrano numerosi accessi e una notevole pressione sul servizio di emergenza-urgenza. Siamo certamente dispiaciuti per le lunghe attese che i cittadini devono talvolta affrontare e l’impegno perché tali disagi siano contenuti è massimo ma al Pronto Soccorso la precedenza spetta sempre al paziente più grave”, così fa sapere Asst Lariana in una nota appena diffusa.

Con una precisazione: “E’ bene fare riferimento al Pronto Soccorso per problemi acuti urgenti e non risolvibili dal proprio medico di medicina generale o, nel caso di piccoli pazienti, dal pediatra di libera scelta, o dai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica, a disposizione dei cittadini nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi quando medico e pediatra non sono rintracciabili). Perché l’attività dell’emergenza-urgenza funzioni correttamente servirebbe un filtro da parte del territorio, sia per quanto riguarda gli accessi che per le dimissioni, e questo è un problema di sistema che non riguarda solo Asst Lariana”.

Evidenziano ancora dall’azienda sanitaria: “I servizi di emergenza-urgenza soffrono da anni una carenza di professionisti, aggravata ulteriormente dall’emergenza pandemica. I posti disponibili nelle scuole di specializzazione per la Medicina di emergenza-urgenza sono più numerosi dei giovani laureati che vi si iscrivono, il che significa che i medici di Pronto Soccorso sono sempre più rari. Non dimentichiamo il carico di lavoro particolarmente intenso e il contesto stressante a cui tale personale è esposto. Il risultato è che i numerosi e continui bandi pubblicati da Asst Lariana per l’assunzione di professionisti non coprono tutti i posti disponibili così come accade in molte strutture del territorio regionale e nazionale”.

Per quanto riguarda l’ospedale di Cantù dunque, “per continuare a garantire un’assistenza qualificata ai pazienti e gestire la carenza di organico, è stata pertanto avviata una riorganizzazione interna, attualmente in fase di sperimentazione. Tale intervento è stato predisposto dalla direzione sanitaria di Asst Lariana, rappresentata dal dottor Matteo Soccio, dalla direzione medica di presidio, la dottoressa Elena Scola, dal primario del Ps, dottor Massimo Mariani, insieme con i direttori di Dipartimento dell’Emergenza-urgenza (dottor Roberto Pusinelli), di Medicina (dottor Domenico Pellegrino), di Riabilitazione, Cure Intermedie e Cronicità (dottor Antonio Paddeu), del Materno-Infantile (dottor Alfredo Caminiti) e il direttore del Dipartimento funzionale di Chirurgia (dottor Paolo Beretta). In coerenza con il quadro normativo e la classificazione del profilo di offerta del presidio ospedaliero, la riorganizzazione prevede una plurale e sostenibile gestione clinico-organizzativa con il coinvolgimento delle unità operative complesse afferenti all’area medica e chirurgica. Il coinvolgimento di tutti i medici ospedalieri consente di garantire i turni per il mantenimento h.24 di un pubblico servizio quale è un Ps”.

“Abbiamo adottato tutti i provvedimenti utili per reclutare le risorse professionali necessarie per garantire un adeguato profilo di sostenibilità alle attività del circuito di emergenza urgenza e ciò nonostante continuiamo a riscontrare difficoltà che sono comuni a molte altre realtà sanitarie, regionali e nazionali – sottolinea il direttore sanitario di Asst Lariana Matteo Soccio – Da qui la decisione di un ingaggio corale di tutte le unità operative ospedaliere”.

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