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COMOZERO TV L’ira degli infermieri: “In Svizzera ci offrono 4.900 franchi al mese, in Italia 1.500 euro”

Protesta degli infermieri comaschi del sindacato Nursing Up – con tanto di cori e fischietti – questa mattina, a Como, davanti alla Prefettura. Molte le rivendicazioni portate avanti dai manifestanti e dalla responsabile territoriale del sindacato Annamaria Ciuccio.

In particolare, chiesti un riconoscimento contrattuale degno della delicatissima professione, un impegno delle istituzioni per la revisione degli organici, un piano di assunzioni, tutela delle pensioni e – tema caldissimo – un’indennità speciale per i lavoratori nelle fasce di confine, vista anche la fortissima attrattiva della Svizzera.

“Ci lasciano andare all’estero – ha commentato Annamaria Ciuccio – Di là ci offrono 4.900 franchi al mese, qui 1.500 euro”. Il presidio si è concluso con un incontro di una delegazione con il prefetto di Como, per un confronto su rivendicazioni e prospettive.

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8 Commenti

  1. Gent.ma Sig.ra Daniela,
    gli stipendi italiani rispetto a quelli Svizzeri sono ben poca cosa. Però troppo comodo fare i frontalieri, percepire redditi “svizzeri” e addossare i costi all’Italia (scuola, sanità, sicurezza , viabilità, …) Vogliono il reddito svizzero ? vadano a vivere in Svizzera con tutta la famiglia, ma tutta ! Poi, fatti due conti, torneranno in Italia nel giro di qualche mese.
    Come al solito si vorrebbe ricattare per stipendi più alti addossandoli ai lavoratori che in Italia producono reddito. Tanto pagano i cittadini italiani, quelli onesti che pagano le tasse e non possono ricattare nessuno.

    1. Mi domando sempre perché parlare senza conoscere un argomento. Il 30% delle tasse pagate dai “vecchi” frontalieri in Svizzera viene riversato all’Italia, nel 2022 i ristorni sono stati 102 milioni di euro. I nuovi frontalieri pagheranno ora le tasse in Italia. Quindi di cosa sta parlando?

  2. Scusate, leggo i commenti e resto allibita…signori dovete capire che la domanda in Svizzera c’è (e sottolineo: in Svizzera come anche in altri Paesi europei). In Italia la figura degli infermieri è ricercata, ma purtroppo ahimè sottopagata e poco riconosciuta, e proprio perché l’Italia ha investito nella formazione di questi lavoratori, è un vero peccato lasciarli andare a cercare il giusto ricoscimento altrove…sfido qualunque professionista a non accettare condizioni lavorative e salariali vantaggiose per restare a lavorare in un sistema dove non sei nient’altro che un numero, a rischio di aggressioni, dove anche se vuoi cercare di fare bene il tuo lavoro non te lo permettono, non hai possibilità di carriera e prendi una miseria (non menzioniamo le notti, le domeniche, i Natali e festivi lontani dalle famiglie per stare al vostro capezzale o a quello dei vostri cari ricoverati)…per cosa, per la gloria?
    Signori cari, forse non avete capito che se non rendiamo questa professione accattivante, gli infermieri, almeno quelli italiani, con tanto di laurea (si perché ci vuole una laurea oggigiorno per essere infermieri), li vedrete solo sborsando la parcella da “libero professionista” alla faccia della sanità pubblica dove troverete la seconda ondata di “infermieri/badanti” stranieri…e a leggere certi commenti, ve lo meritate!

  3. Senza offender nessuno ma l’enorme gap salariale Svizzera / Italia sussiste per tutte le categorie di lavoratori. Con 1500 euro di stipendio, a Como, oramai ci fai poco, se hai un mutuo ed altre spese. Ed il costo della vita a Como non è di certo pari ad un terzo di Chiasso (tanto per citare il luogo svizzero immediatamente confinante).

  4. Bene , le frontiere sono aperte , e la domanda non manca , si ricordino però che gli studi sono stati forniti e pagati dallo Stato italiano e dai suoi contribuenti , e di quello che a livello contributivi e liquido sarebbe costato laurearsi ed abilitarsi nella vicina Confederazione. Auguri .

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