Totale incertezza in vista della ripresa scolastica. Oltre alle questioni relativi a banchi, contatti e distanziamento tra studenti e docenti, come sempre in chiave Covid, domina il dibattito, anche nel Comasco, la questione relativa al trasporto pubblico.
Ancora non vi sono decisioni e orientamenti chiari, anzi, però vi sono state diverse dichiarazioni.
Alcune di peso specifico pesantissimo, giusto oggi il quotidiano La Provincia di Como rivela come dall’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale abbiano issato bandiera bianca. “Impossibile raddoppiare i mezzi – dichiarano dall’Ente al quotidiano – il 50% dei ragazzi dovrà restare a casa”. E ancora didattica online, insomma.
Per questo in queste ore sono intervenuti con durezza i Fridays For Future di Como.
Stando alle ultime indiscrezioni, a causa dell’emergenza sanitaria, i mezzi pubblici non potranno tornare ad avere una capienza del 100% come l’anno scorso. Con l’attuale programmazione del trasporto pubblico sarà impossibile che tutti gli studenti riescano ad usufruire del servizio TPL. Secondo il presidente dell’agenzia TPL Varese – Como – Lecco, Angelo Colzani, il 50% degli studenti rimarrà, infatti, a terra.
Regione Lombardia nel 2016, ha approvato il Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT). Nello stesso programma il valore complessivo degli investimenti (previsti da parte di tutti gli attori del sistema) è nell’ordine dei 40 miliardi di euro così suddivisi : il 38% per il trasporto ferroviario, il 16 % per il TPL gomma e il 45% per il trasporto stradale. Sono stati previsti investimenti per ben 18 miliardi di euro al trasporto stradale, mentre per il trasporto pubblico su gomma è stato destinato uno scarso 16% degli investimenti totali.
A causa di queste politiche, il servizio attuale inserito nel programma di bacino dell’agenzia TPL Varese Como Lecco non é in grado di garantire un servizio pubblico di trasporto efficiente.
E’ carente l’integrazione tra le varie linee urbane ed extraurbane.
E’ carente la frequenza di tutte linee del TPL urbane ed extraurbane (ad esclusione, forse, della linea 1 urbana, e di poche altre).
E’ carente la pianificazione delle corse in un’ottica di intermodalità tra i mezzi di trasporto.
E’ completamente inesistente una tariffazione integrata unica tra le varie linee, figuriamoci pensare a una tariffazione integrata tra mezzi collettivi diversi (es. battelli, bus,treni), figuriamoci pensare alla gratuità del trasporto!Mentre una certa politica sia destra che a sinistra, completamente fuori dal tempo, sostiene investimenti in opere stradali inutili (tangenzialine, canturina bis e strade varie), non si riesce nemmeno a garantire un servizio di trasporto pubblico per gli studenti che saranno costretti alla didattica on-line o a ricorrere al mezzo privato facendosi accompagnare dai genitori a scuola. La Lombardia merita di più! Bisogna garantire l’accesso a scuola degli studenti con un servizio di trasporto pubblico efficiente!
Regione Lombardia, svegliati, perché le studentesse e gli studenti sono pronti a scendere in piazza contro una politica completamente allo sbaraglio che non sa risolvere i problemi ambientali e ora nemmeno garantire il diritto allo studio!
Noi non ci stiamo!
3 Commenti
Non che prima del covid le cose andassero meglio…. anzi…..
Io abito a trecallo e molte volte i bus saltavano le fermate per sovraccarico.. Il mio vicino di casa doveva accompagnare il figlio perché il bus non consentiva di salire… Quindi di cosa stiamo parlando?
Come dare loro torto?