“Un corso che non è di serie B e neppure di serie A ma è la Champions League”. Così, con una battuta molto efficace, il presidente di Fondazione Setificio Graziano Brenna ha descritto il corso quadriennale di Chimica in occasione della conferenza stampa per raccontare i risultati dell’alternanza scuola-lavoro che ha visto protagonisti i ragazzi dell’ISIS Paolo Carcano.
Diciannove ragazzi coinvolti, ovvero la totalità della terza a cui era rivolto il progetto, hanno quindi avuto l’occasione di lavorare per due settimane in alcune delle più importanti aziende tessili del nostro territorio (Tintoria Filati Portichetto, Ratti, ElleAciTi, CEL, COMOFIL, ILTEP, VERIPA, Stamperia di Lipomo, Ghioldi).
E i risultati sono stati al di sopra delle aspettative e decisamente incoraggianti sia per la scuola che per gli imprenditori sempre alla ricerca di figure preparate su cui scommettere.
“L’anno prossimo si diplomeranno i primi periti chimici tessili dopo quasi 25 anni e dopo una riforma che aveva erroneamente livellato le specializzazioni in questo settore – ha spiegato Brenna – grazie alla stretta collaborazione con il corso di laurea in Chimica dell’Università dell’Insubria, chi vorrà proseguire gli studi potrà farlo ma anche chi volesse entrare da subito nel mondo del lavoro sarà favorito da un corso di studi come questo in cui bisogna essere i migliori”.
A dargli ragione, i riscontri da parte delle aziende che hanno aderito al progetto e hanno messo alla prova i ragazzi nei loro laboratori: “Affiancare la teoria alla pratica è fondamentale per la formazione dei ragazzi – ha commentato Angela Caccia, referente della Formazione delle Seterie Ratti e consigliere della Fondazione – i ragazzi che abbiamo incontrato si sono rivelati molto competenti ma soprattutto interessati e curiosi”.
“Ci ha piacevolmente stupiti la preparazione eccellente dei due studenti che hanno fatto esperienza da noi, di livello davvero altissimo – ha confermato Matteo Valli della tintoria ILTEP di Fino Mornasco – mentre una di loro proseguirà con gli studi universitari, all’altro abbiamo proposto di costruire con la scuola un percorso finalizzato a una futura assunzione, quando si sarà diplomato”.
“Quello che vogliamo dare ai nostri studenti sono competenze trasversali necessarie ad affrontare con una preparazione solida il mondo del lavoro – ha spiegato Emilio Tettamanti, responsabile del corso di Chimica – e il fatto che questo sia riconosciuto dalle aziende è una grande soddisfazione per noi”.
Nonostante i successi e la richiesta di figure specializzate da parte delle aziende, però, il corso deve subire un inaspettato stop: “Purtroppo non siamo riusciti a formare una nuova prima per il prossimo anno scolastico – ha spiegato il preside del Setificio Roberto Peverelli – forse è mancata l’informazione o forse hanno giocato l’anno di Covid e le difficoltà generali della scuola ma non abbandoniamo il progetto perché le aziende chiedono un cambio generazionale e il lavoro per chi è preparato non manca”.
E l’esperienza di venire a contatto con il mondo che li aspetta fuori dalle aule scolastiche è stata offerta anche agli studenti del terzo anno del corso di Tessitura, Abbigliamento e Moda ma con una formula innovativa che ha visto le aziende entrare direttamente in classe: “Mentre i ragazzi di quarta e quinta di questo corso svolgono già abitualmente stage in azienda, per i ragazzi del terzo anno abbiamo pensato a un’idea diversa – ha spiegato Franco Guarino, responsabile del corso – per tre settimane dopo la fine della scuola alcune aziende (Clerici Tessuto, Ratti, Mario Sirtori, Michel Mark Ndr) hanno svolto progetti direttamente nei laboratori della scuola come tutor attivi. Un’idea che è piaciuta sia agli studenti, che hanno volontariamente rinunciato alle prime settimane di vacanza, che ai partner coinvolti tanto che pensiamo di riproporla anche in futuro”.
A fare da trait d’union tra scuola e aziende è stata, anche in questo caso, la Fondazione Setificio, pronta a scommettere sulla formazione di ragazzi che rappresentano il futuro dell’industria serica comasca: “Siamo felici di essere il filo conduttore tra scuola e aziende del territorio – ha concluso Davide Gobetti, consigliere della Fondazione – questo tipo di esperienze sono fondamentali per i ragazzi che acquistano consapevolezza e aprono la mente su ciò che il futuro può riservare per quanto riguarda il lavoro”.