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Soldi, iscritti, strutture: il presidente del Consiglio d’Istituto smonta pezzo a pezzo le ragioni di Rapinese per chiudere le scuole

Un video ricco di cifre, motivazioni e toni nettissimi. Dopo il voto del Consiglio di istituto dell’Istituto Comprensivo Como Borgovico contro la chiusura voluta dal sindaco Alessandro Rapinese delle scuole Nazario Sauro e Carluccio, oggi il presidente dello stesso organismo, Simone Molteni, rilancia gli argomenti contrari al ‘taglio’ dei due istituti del centro.

In particolare, viene rimarcato come – soltanto negli ultimi 3 anni circa – sulle scuole siano stati investiti qualcosa come 386mila euro tra Pnrr e Fondi Europei, tutti soldi spesi per lavori o arredi su misura e dunque “non trasportabili” altrove in caso di accorpamenti altrove. In sostanza, una montagna di soldi per fini scolastici praticamente buttati.

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14 Commenti

  1. ma che si occupasse di cose veramente urgenti, come la frana di Civiglio o l’assenza di spazi per fare sport a Como. sulle scuole che si comincino a fare manutenzioni programmate e che si controllino i lavori svolti. tutta questa urgenza di chiudere scuole proprio non la capisco.

  2. Oltre a quanto citato in questo bellissimo video chiudere le scuole del centro significa impoverire ancora di più il tessuto sociale e umano del centro storico, che via via rischia di diventare solo più una vetrina per turisti anziché una città viva e vissuta. Sarebbe un bel gesto da parte del sindaco fare un passo indietro, non c’è nulla di male nel rivedere le proprie posizioni, anzi è un segno di grande intelligenza. Speriamo!

  3. Prima di prendere decisioni importanti occorre analizzare i dati. Nella maggior parte dei casi il confronto sui dati (costi per manutenzioni straordinaria, destinazione delle aule, numero iscritti ecc…) fatto con le istituzioni scolastiche o con chi vive di persona le problematiche frutta interpretazioni più aderenti ai bisogni delle comunità. La comunità ha interesse ad evitare sprechi e il decidere senza confronti seri non può che essere negativo. È cosi in tutti i campi della nostra società. Spero ci possa essere spazio per comprendere a fondo dove sia il vero spreco.

  4. Riassumendo, da una parte c’è un agente immobiliare dal curriculum scolastico deficitario.
    Dall’altra sempre più professionisti in vari settori.

    Chiunque stia ancora dalla parte del sindaco sulla questione chiusure scuole, per coerenza al primo problema di salute non dovrebbe rivolgersi ad un medico ma a Rapinese.

      1. Mi annoia giocare a carte, mi diverte di più leggere i commenti agli articoli, tra cui i suoi che in quanto a monotonia non si discostano dai miei.
        Però io sono più generoso di lei perchè aggiungo qualche contenuto.
        Nel caso specifico mi indichi dove avrei sbagliato: Rapinese non è un agente immobiliare? Non ha un curriculum scolastico deficitario? Simone Molteni non è un professionista?

      2. Parla lei, che insieme alla onnipresente Lulù, da buoni rapikamikaze vi continuamente immolate in difesa del indifendibile. Rapinese ha anche fatto cose buone, ma santo iddio un minimo di obiettività, quando segue cocciutamente strade sbagliate lo dovreste dire, nel rapimondo tutti e solo yesman?

      3. Qui di patetico c’è semmai un Comune che non è assolutamente in grado di fare ciò che dovrebbe, a partire dal sindaco, se è vero quello che leggiamo e vediamo. E patetici pure, e non poco, i rapinesini senza “se” e senza “ma”.

  5. Mi pare di capire che da un lato ci sia un ragionamento con argomentazioni supportate da numeri e dall’altra parte nulla. A meno che uno non sia un totale incapace, dovrebbe sapere benissimo che per quantificare il beneficio non si devono considerare soltanto i minori oneri futuri ma anche gli investimenti che rischi di mandare in malora. Qualcosa non mi torna a questo punto

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