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Como, così si rinasce in Carcere: formazione altamente specializzata per 11 detenuti. L’idea di don Gino Rigoldi

Presentato oggi alla Casa Circondariale del Bassone di Como un nuovo progetto di impresa in carcere promosso da Intesa Sanpaolo.

L’iniziativa è stata presentata insieme al carcere comasco da Don Gino Rigoldi, ispiratore del progetto, dal Provveditorato regionale e dalle aziende clienti ingaggiate dalla Direzione Regionale della banca presente sul territorio che ha sviluppato il progetto, per favorire l’incontro fra imprese e lavoratori formati presso il laboratorio realizzato all’interno del carcere.

Il programma consente a undici detenuti di specializzarsi nella realizzazione di quadri elettrici complessi commissionati da MekTech, offrendo una formazione tecnica per il rilascio di un attestato di partecipazione al corso per tecnico cablatore elettricista e un lavoro, contribuendo al loro percorso di riabilitazione sociale e di reinserimento nella vita professionale. Si tratta di una attività professionalizzante che consentirà il potenziale inserimento al lavoro una volta che il detenuto ha finito di scontare la propria pena.

Intesa Sanpaolo, attraverso la Direzione Regionale presente sul territorio e della Direzione Sales & Marketing Imprese, strutture della Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, si è fatta promotrice del progetto d’impresa nell’istituto penitenziario comasco ritenendo il sostegno al mondo del carcere fondamentale in un più ampio programma di impegno nel sociale per l’inclusione dei più fragili anche nel mondo del lavoro, per la riduzione delle disuguaglianze e contrasto alla povertà, che rappresentano i pilastri nel piano di impresa fortemente voluti dal CEO Carlo Messina.

Un modello virtuoso di collaborazione tra soggetti privati e pubblici nell’ottica del bene comune e che coinvolge oltre al gruppo bancario, alla Casa Circondariale e al Provveditorato regionale, il gruppo MekTech, specializzato nella progettazione e costruzione di impianti e sistemi robotizzati, e la cooperativa Ozanam che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà.

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Un commento

  1. Ottima iniziativa: dei detenuti non importa mai nulla a nessuno, ma è necessario dargli un’altra possibilità. Bravi.

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