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Solidarietà e Sociale

Como in prima linea per la salute mentale: 550 bambini in un percorso di prevenzione. “Intervenire prima che sia troppo tardi”

Educare alle emozioni, al rispetto di sé e degli altri, alla consapevolezza del proprio valore e dei propri limiti. È questo l’obiettivo di “Mi aspetto rispetto“, il nuovo progetto promosso da Rotary Club Como e ideato dalla cooperativa AttivaMente, che da metà ottobre 2025 coinvolgerà tutte le classi quinte delle scuole primarie del Comune di Como.

Un’iniziativa gratuita, rivolta a circa 550 bambini distribuiti in 30 classi e 21 plessi scolastici, appartenenti agli otto istituti comprensivi cittadini. Il progetto nasce grazie al contributo del Distretto Rotary 2042, del Fondo Nonunodimeno di Fondazione Comasca, con il patrocinio di Fondazione Cariplo, il sostegno di Regione Lombardia e il patrocinio della Provincia e del Comune di Como.

L’obiettivo è ambizioso ma concreto: accompagnare i bambini in un percorso di crescita che li aiuti a riconoscere le proprie emozioni e a sviluppare competenze fondamentali per una vita equilibrata e relazioni sane, promosse anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Interventi educativi precoci, contestualizzati nella fase di sviluppo, possono infatti prevenire in modo efficace forme di disagio e vulnerabilità.

Mente, Cuore, Corpo: il cuore del percorso

“Aiutare i bambini a crescere con una corretta stima di sé – spiega Valerie Moretti, psicopedagogista di AttivaMente e anima del progetto – significa renderli meno esposti al bullismo, all’abuso e alle relazioni disfunzionali. Mi aspetto rispetto lavora su tre dimensioni fondamentali della persona: mente, cuore e corpo. Questi tre ambiti non agiscono separatamente, ma si intrecciano in un percorso armonico che aiuta i bambini a riconoscere la propria unicità, imparando allo stesso tempo il rispetto per gli altri e per ciò che li circonda”.

Moretti sottolinea come la scelta di coinvolgere proprio le quinte elementari non sia casuale: “Quando si costruisce un progetto di prevenzione primaria è importante raggiungere tutti i bambini di una fascia d’età omogenea. I dieci, undici anni sono un’età di passaggio, in cui il corpo cambia, le emozioni si intensificano e nasce il bisogno di definire la propria identità. Oggi, poi, i bambini vivono in due mondi: quello reale e quello digitale. Nel mondo online il corpo resta fuori, rimane solo la sua immagine, e questo rende più complesso il processo di costruzione dell’autostima”.

Il progetto si fonda su tre parole chiave, le tre R: Rispetto di me, rispetto dell’altro, rispetto di ciò che mi circonda. “Sono tre principi semplici ma potentissimi – aggiunge Moretti – e se imparassimo tutti ad agire, nel mondo reale e in quello virtuale, con queste tre R, vivremmo in una comunità più consapevole e serena”.

Il progetto coinvolgerà anche docenti e famiglie con momenti di formazione e restituzione. “Gli insegnanti avranno un incontro formativo e uno di chiusura – precisa la psicopedagogista – e saranno presenti alle attività in classe in una posizione di ascolto, per osservare e comprendere nuove dinamiche. Le famiglie parteciperanno a due incontri, e a maggio ci sarà un grande evento cittadino per condividere i risultati e rafforzare il dialogo educativo tra scuola e comunità”.

“È fondamentale pensare alla salute mentale dei giovani”

“Sono felice di condividere con voi – dichiara la presidente del Rotary Club Como (2025 -2026), Daniela Barattieri – l’avvio di un progetto che mi aspetto anzi, sono certa sarà meraviglioso. Il Rotary considera da anni fondamentale sviluppare iniziative dedicate alla salute mentale dei giovani. È un tema complesso, e già la sola parola “mentale” può suscitare inquietudine, ma è necessario parlarne. La salute mentale è una componente essenziale del benessere e la prevenzione è cruciale, soprattutto fin dall’infanzia”.

Barattieri ricorda come il bisogno di affrontare questi temi emerga da ogni livello della società: “Le istituzioni, la Regione, i Comuni, le scuole e le famiglie chiedono aiuto. È una richiesta corale che riguarda l’intera comunità, e come comunità abbiamo il dovere di attivarci”.

“Bisogna intervenire già dalle elementari”

Nicoletta Roperto, vicesindaco e assessore alle Politiche educative, sociali, abitative, conferma l’importanza di questo progetto: “Spesso si pensa che certi temi vadano affrontati alle medie, ma in realtà bisogna cominciare dalle elementari, quando i bambini stanno costruendo la loro identità emotiva. Siamo felici di patrocinare e sostenere Mi aspetto rispetto. Metteremo anche a disposizione una giornata gratuita al Tempo Sociale, perché crediamo profondamente nell’importanza di questo progetto”.

“Il mondo è cambiato, e lo sono anche i bisogni dei giovani”

Un sostegno convinto arriva anche da Regione Lombardia, rappresentata dall’assessore Alessandro Fermi, che ricorda come l’idea del progetto sia nata anche da un confronto in Regione. “Quello che state portando avanti – spiega – è un progetto di grande valore, che intercetta una trasformazione profonda avvenuta negli ultimi anni. I ragazzi di oggi sono più fragili, e le cause sono molte: la famiglia, l’ambiente, ma anche l’impatto degli smartphone e della rete. Non possiamo più guardare ai giovani con i nostri occhi: il mondo è cambiato, e lo sono anche i loro bisogni”.

“Abbiamo investito in programmi per il benessere psicologico dei giovani”

Enrico Lironi, membro del Consiglio di Amministrazione di Fondazione Cariplo, esprime la soddisfazione dell’ente per aver sostenuto l’iniziativa: “Siamo molto contenti di essere qui. Fondazione Cariplo ha creduto sin dall’inizio in questo progetto, perché è coerente con i nostri obiettivi: aiutare i ragazzi a comprendere sé stessi e a relazionarsi in modo sano. I fenomeni di bullismo, violenza e disagio non si combattono solo con misure repressive, ma con interventi educativi e relazionali. Mi aspetto rispetto va esattamente in questa direzione”.

Lironi ha anche ricordato il forte impatto del periodo post-Covid sulla salute mentale giovanile: “Nel 2021 abbiamo avviato una riflessione che ci ha portato a investire in programmi per il benessere psicologico dei giovani. La didattica a distanza e l’isolamento hanno inciso profondamente sulle nuove generazioni. È per questo che riteniamo fondamentale sostenere realtà come AttivaMente, che lavorano con competenza e sensibilità sul territorio”.

“È nella quotidianità che si costruiscono i comportamenti”

Anche la Polizia di Stato, rappresentata da Miriam Massari, sottolinea l’importanza del progetto: “Siamo molto vicini a iniziative come questa, perché intervengono in una fase cruciale della crescita. Apprezziamo molto il coinvolgimento delle famiglie, perché è nella quotidianità che si costruiscono i comportamenti. Il tema dei cellulari, poi, è delicatissimo: anche i ragazzi che vivono in famiglie solide possono cadere nei rischi della rete. Per noi è fondamentale esserci, collaborare, e mantenere alta l’attenzione su questi temi”.

Mi aspetto rispetto sarà dunque un grande lavoro di squadra che unisce scuole, famiglie e istituzioni. Come conclude Valerie Moretti, “è un percorso che parte dai bambini, ma si diffonde in tutta la comunità. L’obiettivo è seminare rispetto, consapevolezza e fiducia. Viviamo in un mondo in cui reale e virtuale si intrecciano: le regole cambiano, ma le conseguenze restano reali. E il rispetto, in entrambi i mondi, deve essere sempre la nostra bussola”.

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