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Turismo

“Addio al vecchio lavoro, ora raccontiamo il vero Lago di Como: oltre le ville ci sono borghi, storie, cibo e silenzio”

C’è un altro Lago di Como, nascosto dietro le cartoline patinate, lontano dai gruppi di turisti che affollano ville e borhi. Un Lago che si svela a chi ha voglia di camminare, ascoltare e scoprire. È il Lago che ogni giorno, con passo costante e passione, viene raccontato da Leonardo Lovati e Gabriele Corti, due guide ambientali escursionistiche con un amore profondo per la loro terra.

Lovati ci racconta di come è iniziata quest’avventura, di quando ha lasciato i magazzini per i sentieri del lago: “Ho lavorato per 26 anni nella logistica e gli ultimi 13 li ho passati come responsabile per Enervit. Già da una decina d’anni facevo la guida ambientale nel tempo libero così nel 2022 mi sono licenziato e mi sono buttato in questo nuovo lavoro insieme al mio socio”.

Un salto nel vuoto che lo ha portato a seguire la sua passione: camminare e raccontare. Il duo accompagna piccoli gruppi a camminare sui sentieri del Lago di Como. Ma non sui soliti percorsi. “I turisti vanno sempre nei soliti posti – spiega Lovati – al massimo fanno la Greenway. Noi cerchiamo di proporre escursioni medio-facili che comprendano la scoperta della realtà locale: passiamo nei borghi, ci fermiamo per degustazioni con i produttori locali. Per esempio, molto bella è tutta la zona del Sentiero del Viandante, e sull’onda di quello noi facciamo cose ancora meno note”.

“Cammini che intrecciano paesaggio, storia, borghi e prodotti locali”

Un turismo quindi che non è consumo, ma incontro. Il target è variegato: italiani che arrivano dalla Brianza o da Milano nel weekend, coppie di americani, francesi, australiani che chiedono esperienze vere. “Niente vette, niente sfide estreme: proponiamo escursioni ricche di contenuto, cammini che intrecciano paesaggio, storia, borghi, natura e prodotti locali”.

Una delle ultime proposte è il rilancio di un itinerario storico: il Sentiero della Via Regina, sulla sponda occidentale del lago. “Meno famoso del Sentiero del Viandante – aggiunge Lovati – ma forse ancora più autentico. Ci stiamo lavorando molto: mappiamo, testiamo, variamo il tragitto. È il nostro mestiere: scoprire e rendere accessibile. Per ora l’abbiamo sperimentato con una coppia di francesi ed è piaciuto molto quindi inizieremo a proporlo anche a qualche agenzia”.

Ogni proposta è frutto di esplorazione e cura. “Studiamo, camminiamo, modifichiamo. La nostra è anche una scoperta gastronomica: spesso scegliamo un agriturismo dove fermarci per pranzo o per fare un aperitivo a fine camminata, oppure produciamo vin brulé sul posto, come facciamo ogni anno all’Epifania. Altre volte invece suggeriamo il traghetto per il ritorno, così per completare l’esperienza del lago”.

“Spesso gli stranieri si emozionano, è davvero speciale”

Il gruppo non è mai solo, ogni escursione è accompagnata da racconti di flora, fauna, storia dei borghi, panorami da togliere il fiato. Un pubblico eterogeneo ma a volte non molto preparato: “Molti arrivano dalla metropoli – piega Lovati – sono dei neofiti, magari sono fisicamente in forma ma non sanno bene cosa significa camminare in montagna. Una volta un signore si era lamentato del tempo nuvoloso, ma basta salire sopra Griante, alla chiesetta di San Martino, e si capisce che non serve il cielo azzurro per emozionarsi. Alcuni invece arrivano senza l’equipaggiamento giusto”. Per questo, ora stanno pensando a un piccolo servizio di noleggio scarpe da trekking, per evitare brutte sorprese. M

Il pubblico, specie quello straniero, è spesso entusiasta: “Per loro, una cosa semplice come una passeggiata sul San Martino e assaggiare del formaggio locale guardando il lago valgono più di mille visite guidate, è davvero un’esperienza unica“.

“Il Lago di Como non è solo ville ma storie di pastori e piccoli produttori”

Ma non sempre è tutto facile. “Le sfide sono principalmente due: la prima è comunicare la bellezza di luoghi che non hanno nomi famosi, spesso vince il nome noto. I posti sconosciuti riesci a farli scoprire solo a chi già ci conosce e si fida di noi. La seconda è la logistica: a volte organizziamo tragitti in battello, altre volte proponiamo il car sharing, soprattutto per i gruppi è difficile organizzarsi, i parcheggi sono pochi e le strade sono spesso strette. Queste sono piccole soluzioni che però aiutano molto”.

Nonostante questo la passione per il loro nuovo mestiere non accenna a diminuire, anzi, sono sempre alla scoperta di cammini ancora sconosciuti al grande pubblico. Il messaggio è chiaro: non serve essere alpinisti per vivere la montagna, non serve cercare i nomi famosi per trovare la bellezza. “Il nostro lavoro – conclude Lovati – è comunicare che il Lago di Como non è solo ville e battelli, è anche sentieri tra i castagni, storie di pastori, piccoli produttori che ti offrono un bicchiere di vino con il sorriso. Ed è questo il ricordo che vogliamo lasciare a chi cammina con noi”.

Per scoprire le tante proposte basta visitare il loro sito: Hike&Bike.

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