“I due bracci del lago, quello di Como così voluttuoso, quello che va verso Lecco sì pieno di austerità: aspetti sublimi e graziosi che il luogo per beltà più famoso del mondo, la baia di Napoli, eguaglia ma non supera” così scriveva poco meno di due secoli fa un turista francese, Marie-Henri Beyle, meglio noto come Stendhal in uno dei suoi capolavori, La Certosa di Parma. Le righe che seguono in questo articolo non sono così auliche e ben scritte, ma il Lago di Como è sempre quello, bello da impazzire, e i turisti ormai hanno imparato la strada per raggiungerlo.
Volete sapere come sarà la stagione turistica 2024? Bella, affollata e, quantomeno in linea con quella dello scorso anno, che è stata la prima nella storia del Lario, da overbooking. Ne è convinto un attento osservatore e conoscitore del settore, Giuseppe Rasella imprenditore alberghiero e responsabile ormai da anni del Settore turismo della Camera di Commercio di Como Lecco. Rasella risponde da un cantiere in Altolario, si sente il rumore dell’elicottero che trasporta i materiali. Chi lavora nel turismo del resto è sempre in movimento.
Quindi prepariamoci a un nuovo assalto?
Ovviamente per ora possiamo parlare soltanto di sentiment, senza ancora dati precisi, ma ci sono tutte le condizioni affinché il 2024 sia fortemente positivo come l’anno scorso. Anzi, se possibile, sarà anche meglio dell’anno scorso.
Meglio? Certo che siete davvero insaziabili voi del settore turistico, i numeri del 2023 erano già altissimi.
Migliorare non vuol dire per forza di cosa crescere nei numeri. Dobbiamo ancora lavorare sulla qualità, allungare il soggiorno medio di chi viene sul lago, essere ancora più attrattivi con offerte diversificate per un territorio vasto come quello delle province di Como e di Lecco.
Si punta sempre anche ad allungare la stagione?
Questo è un trend incontrovertibile ormai. Lo abbiamo visto anche con il buon movimento dei mesi invernali e quest’anno sarà ancora più evidente. Poi la vacanza fuori stagione gratifica il turista, viene percepita come un lusso, favorita dai ritmi del mondo del lavoro. Oggi in pochi si fermano ad agosto. Sono cambiate le abitudini delle famiglie, i prezzi poi, per aerei e soggiorni, spesso sono più convenienti. Però dobbiamo essere pronti a dare qualcosa tutto l’anno ai turisti, a livello di territorio.
Ad esempio?
Anche cose banali, musei e ville devono essere sempre aperti, servono iniziative importanti anche in inverno.
Beh nel 2026 ci saranno le Olimpiadi di Milano Cortina, che effetto avranno sul turismo del Lago di Como?
Si parla di arrivi tra i 10 e i 20 milioni di persone per le Olimpiadi, tra la Lombardia e il Veneto. Credo che sarà un effetto paragonabile all’Expo, per il 2026, ma anche per gli anni successivi. Avere visibilità anche per il segmento dello sport, per il Lago di Como sarà importante nella diversificazione dell’offerta. D’altra parte esistono pochi territori che rappresentano simili palestre a cielo aperto, campi da golf, specchi d’acqua per vela e canottaggio, strade, piste e sentieri per ciclismo su strada e fuoristrada, qualche bella stazione sciistica nel Lecchese, tutto così vicino a Milano. Prima delle Olimpiadi non dimentichiamo che ci sarà il Giubileo del 2025, parliamo di flussi di milioni di visitatori che il territorio potrebbe intercettare.
Viabilità, trasporti, servizi non riescono però a tenere il passo di questi flussi, almeno così pare.
Le criticità ci sono, la variante della Tremezzina sarà un’opera importante anche per delocalizzare i flussi. Con la Navigazione è un rapporto di amore e dolore. Si deve capire però che i turisti vogliono vivere il lago dal lago e sul trasporto lacustre si deve investire. Riguardo le strutture alberghiere, è indubbio come vi sia stato un miglioramento della qualità, anche la ristorazione è più ricercata. Villa D’Este e altri grandi gruppi aprono anche per il periodo invernale.
Lo straniero, alto spendente, resta sempre il miglior cliente del Lago di Como, sono previste variazioni sostanziali nell’incoming?
Gli arrivi dall’estero dipendono molto dalla stabilità geopolitica. Il conflitto in Ucraina e la situazione mediorientale non aiutano certo i Paesi di quell’area. La destinazione Lago di Como ha ormai un suo trend, tra mercato anglofono, tedesco e nordeuropeo. Potrebbe esserci un aumento degli asiatici. Però anche la concorrenza si muove. Il Lago di Como è in competizione con alcune mete del Middle Est asiatico che un tempo non esistevano neppure, oggi tutti gli aerei fanno scalo a Dubai.
Dal punto di vista della promozione, quali iniziative avete in campo?
Credo che la più importante in questo momento sia la Borsa dei Laghi, che rappresenta un’offerta di tutti i laghi del Nord Italia, credo sia una politica vincente, l’appuntamento sarà dal 20 al 24 marzo e l’organizzazione quest’anno è della nostra Camera di Commercio, il 21 marzo ci sarà un importante workshop per l’incontro di domanda e offerta turistica a Villa Erba di Cernobbio.
Un commento
Piscine??? Ah no!?!?!?
Solite cose utili a distrarre