L’estate 2023 verrà ricordata per Como e di conseguenza per il Lago come la prima dell’overtourism. Numeri in crescita quindi, anche rispetto all’ottimo 2022, ma con un rischio affollamento che, unito alla mancanza di alcuni servizi essenziali, in particolare relativamente ai trasporti, possono gettare ombre sul futuro. Il tasso annuale di occupazione di case e ville in città è rimasto molto alto, oltre 200 giorni l’anno, così in tutto il primo bacino, mentre si scende a 150 nel Centrolago, numeri comunque elevati. Ma come è andato il mese d’agosto per chi oggi più degli stessi albergatori ha le chiavi dell’incoming in città e sul Lago di Como? Lo abbiamo chiesto a tre importanti player del settore del property management, ovvero la gestione di strutture extralberghiere quali appartamenti più o meno di lusso e ville.
Settore in forte crescita e che oggi tende la mano alle istituzioni per organizzare tavoli dedicati per la gestione dei nuovi flussi turistici. “Agosto non è mai il mese più forte per la nostra attività, avendo una clientela di fascia medio-alta e soprattutto straniera, però il tasso di occupazione è comunque cresciuto rispetto al 2022 e anche i prezzi” dice Xavier Folini, socio di “The House Of Travelers”.
“Oggi la destagionalizzazione è un dato di fatto. Settembre è partito con cifre incredibili e ottime tariffe, che hanno attratto anche australiani e americani. Chi pensava di puntare tutto sull’agosto credo sia invece rimasto deluso, tra caldo, problematiche di trasporti e altro. I prezzi si sono alzati del 10-12% su tutto, senza un reale aumento dei servizi. Dobbiamo poi capire che il turista straniero ha un’idea della geografia non così precisa. Leggono o vedono l’incendio all’aeroporto di Catania e chiedono se ci sono gli stessi problemi anche a Malpensa… Se Como rimane un’isola felice, in generale per l’Italia non è andato tutto bene”.
Folini spiega come la corsa all’aumento non potrà durare a lungo. “Le esperienze negative riguardo i trasporti sono pericolose. Teniamo conto che non tutti i turisti che arrivano a Como possono spendere 300 euro per un’ora di tour in barca. Oggi è diventato difficile, se non impossibile, anche trovare un taxi. Gli autobus per il lago sono sempre pieni, ad iniziare da quello per Bellagio, anche la Navigazione deve attivare i biglietti online o continueranno ad arrivare feedback negativi – aggiunge – Il turista che spende è quello contento e bisogna dargli la giusta attenzione e i giusti servizi. Noi siamo a disposizione a collaborare con le istituzioni anche subito” conclude Xavier Folini.
Sulla stella linea anche Simone Majeli, Ad di Rent All Como, che gestisce circa 120 proprietà tra ville e appartamenti di lusso, una cinquantina in città, per circa 15mila notti vendute all’anno. “Il 97% della nostra clientela è straniera e agosto è cresciuto leggermente rispetto al 2022 dal punto di vista dei flussi, seppure l’anno scorso vi fosse stato un boom del mercato tedesco, che quest’anno si è più spostato su Grecia e Albania, che pur non è un competitor diretto del Lago di Como”.
Riguardo il discorso prezzi, Majeli conferma l’estate con tariffe poco omogenee che possono essere pericolose per il mercato. “Può accadere che un singolo proprietario si proponga sulle piattaforme con prezzi non allineati, ma per lui comunque soddisfacenti, e solo per intercettare la clientela estiva. L’offerta invece va sempre strutturata, anche a seconda della stagione e dei servizi, non ci si può improvvisare” spiega. Anche per Rent All Como settembre è partito con il botto e potrebbe fare meglio anche di giugno. Merito anche degli eventi brianzoli e milanesi, dal Gp di Monza alla moda, ma non solo.
“La stagione si è allungata, lo scorso anno abbiamo perso terreno per la mancanza degli innamorati del Natale di Como e della Città dei Balocchi, evento che era riuscito a spostare i flussi, ma ormai Como e il lago sono una meta per tutto l’anno. Certo, non dobbiamo sederci sugli allori. Ce lo chiedono gli stessi viaggiatori. Il territorio deve fare sistema per il turismo, pensare oggi all’evoluzione del mercato nel 2035, investire su logistica e trasporti, taxi, battelli, bus, su mobilità a zero emissioni. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, già investiamo i profitti per conto dei proprietari in tema di efficientamento energetico nelle abitazioni”.
Per la property manger Rosa Santini la gestione delle case è da sempre un lavoro sartoriale. Ha iniziato una decina di anni fa a Faggeto un po’ per caso è arrivata a gestire trenta proprietà, oggi è scesa a una ventina. “Perché non vivevo più” dice sorridendo. L’agosto anche per Rosa è stato un mese di duro lavoro, ma non il periodo migliore dell’anno.
“Arrivano tutti, tutto è molto caro, si fermano meno, hanno fretta e vogliono tutto e subito. Ma io preferisco i viaggiatori ai turisti mordi e fuggi da selfie. Mi chiedono se possono arrivare in auto fino al Ponte della Civera e io cerco di spiegare invece che Como e il Lago di Como sono da vivere come le Cinque Terre e la Costa Amalfitana. Ci vuole il suo tempo. Anche per questo non prendo mai prenotazioni sotto la settimana e ho sempre le case piene”. Anche l’imprenditrice evidenzia la grave carenza di servizi lungo tutta la sponda orientale, fino a Bellagio. “I taxi basta che sentano la parola Blevio e non arrivano. I bus sono pieni, spesso devo caricarmi in auto i turisti, perché tanti arrivano a piedi. Dobbiamo prestare attenzione ai disservizi perché leggendo alcuni blog americani non mancano recensioni negative sul muoversi sul Lago di Como. Un altro rischio sono gli improvvisati e gli sprovveduti, che ignorano leggi e burocrazia. Poi manca completamente il personale valido per le pulizie. Si tratta di un lavoro senza orario e così poco appetibile. Io nel mio piccolo non cambio, vado avanti a coccolare gli ospiti, a raccontargli il nostro amato lago, a portarli in posti ancora poco conosciuti, Palanzo ad esempio. Restano estasiati quando li porto a fare l’aperitivo al lido di Faggeto e poi li accompagno all’alimentari del paese a fare la spesa”. Viva il turismo lento e raccontato insomma.
Un commento
Evidentemente questi signori a Como fanno solo affari. Per chi a Como vive, il problema dei trasporti è diverso. Per chi ci vive il trasporto serve per arrivare al lavoro, a scuola, negli uffici pubblici. Il trasporto pubblico serve per evitare di usare l’auto in una delle città più trafficate d’Italia anche a causa dell’overtourism. Alla maggior parte dei cittadini non importa molto che Como sia piena di turisti o vuota ma che sia vivibile. Sarebbe opportuno, come si fa per gli extraprofitti delle Banche, tassare maggiormente gli extraprofitti di questi signori. Se non altro per risarcire del disagio di chi del turismo in città non frega molto. Se gli investimenti in “trasporto pubblico” sono a carico dei cittadini comaschi, gli investimenti nel “trasporto pubblico” per turisti dovrebbero essere in carico a chi fa affari con l’eccesso di turisti.