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La battaglia sugli impianti milionari per lo sci al Monte San Primo diventa un caso internazionale su Telegraph e Euronews

Diventa un caso internazionale la battaglia degli ambientalisti comaschi contro il progetto per i nuovi impianti sciistici al Monte San Primo. Il caso è approdato sulle pagine del Telegraph (qui) e su Euronews.com (qui). Le due testate hanno recentemente pubblicato altrettante inchieste giornalistiche sulla questione del progetto per nuovi impianti sciistici che riguarda il monte più alto del Triangolo Lariano. Gli articoli citano la lotta condotta, da oltre un anno, dal Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’, formato da 33 associazioni.

Gli articoli citano infatti la vertenza contro il progetto per la realizzazione di nuovi impianti per lo sci e per l’innevamento artificiale sul San Primo, che prevede nuovi tapis roulant, cannoni sparaneve, laghetto artificiale, piste di plastica, nuovi parcheggi. Il tutto all’interno di un assurdo progetto (voluto dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e dal Comune di Bellagio) che vanta un finanziamento di 5 milioni di euro di fondi pubblici, piano che non tiene minimamente in considerazione il riscaldamento globale che sta determinando in modo chiaro la fine dello sci a quote inferiori ai 2 mila metri.

Tristan Kennedy ha firmato un pezzo sul Telegraph dal titolo ‘L’“assurdo” progetto per reintrodurre la neve in una stazione sciistica abbandonata del Lago di Como’, eccone un passaggio: “Secondo gli attivisti, in un’epoca di temperature in aumento, investire in nuove infrastrutture sciistiche ha poco senso. Sottolineano che gli impianti di risalita esistenti sul Monte San Primo sono stati costretti a chiudere più di dieci anni fa, soprattutto a causa della mancanza di neve. Riunendo rappresentanti di 33 associazioni, sotto il nome “Salviamo Monte San Primo”, ha organizzato diverse proteste, coinvolgendo centinaia di partecipanti”.

Lucrezia Lozza ha scritto un articolo su euronews.com dal titolo ‘La pista da sci con una vista sbalorditiva sul Lago di Como. Ma il cambiamento climatico l’ha resa troppo bassa per le nevicate?’, qui un passaggio: “Gli attivisti protestano contro l’uso di fondi pubblici per rinnovare i vecchi impianti sciistici a bassa quota. Sostengono che, visto il rialzo delle temperature, gli impianti sarebbero presto comunque inutili. Le autorità locali prevedono di spendere 5 milioni di euro per nuovi impianti di risalita, una pista da bob e una da tubing, un bacino per la neve artificiale e un parcheggio più grande”.

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3 Commenti

  1. Forse c’è speranza che l’interesse generale questa volta sconfigga l’arroganza e la ingordigia di pochissimi.
    Grazie infinite ai giornalisti stranieri che hanno probabilmente salvato uno dei luoghi più straordinari e preziosi del lago che va preservato come una reluquia.

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