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Variante Tremezzina. “Io, l’escluso da tutti gli incontri”, da Plesio la durissima accusa del sindaco Pedrazzini

La chiusura della Statale Regina, tratto di Colonno, per la costruzione della Variante Tremezzina si avvicina sempre di più. I lavori, ancora prima di iniziare, hanno suscitato moltissime polemiche a causa dei disagi che il cantiere provocherà ad aziende e ai residenti. La questione che lascia ancora perplessi riguarda il ritardo di tutti gli enti competenti nel dare delle soluzione alternative al transito dei cittadini, per potersi recare sul posto di lavoro o di studio. Nei mesi si sono susseguiti molti incontri tra i sindaci del lago, il Presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca e il prefetto Andrea Polichetti, per discutere alternative alla chiusura totale della strada, senza però arrivare ad alcun risultato. A queste riunioni non è mai stato invitato il sindaco di Plesio Celestino Pedrazzini, che abbiamo intervistato per ascoltare le sue proposte.

Tagliamo subito la testa al toro, lei è a favore della Variante della Tremezzina?
Ormai la decisione è stata presa, cerchiamo di costruirla nel miglior modo possibile.

Lei fino ad ora non è stato invitato a nessun incontro nonostante la vicinanza del suo Comune al tratto interessato dalla chiusura. Come ha reagito a questa scelta?
Sono state coinvolte solo le persone in prima linea, senza pensare che ci sono anche le seconde file, che, come nel calcio, giocano un ruolo chiave per vincere la partita. Speravo in un coinvolgimento maggiore per avere un migliore scambio di idee.

Quali saranno gli aspetti più problematici per quanto riguarda la chiusura?
Ormai bisogna pensare a ridurre il danno, considerando comunque che per questo tipo di opere ci saranno sempre dei disagi. Il problema è che non conosciamo esattamente cosa sia previsto dai lavori. Ad oggi sappiamo solo che c’è l’intenzione di potenziare la navigazione, ma il prezzo del biglietto spero venga adeguato ad un prezzo accessibile a tutti. L’importante è predisporre dei parcheggi, fin da subito. Non si parla dei trasporti che dovranno affrontare le aziende, ognuno dovrà pensare alla sua soluzione, così come ogni cittadino. Si dovrebbe fare un piano collettivo per regolare questi afflussi, solo così le difficoltà e gli ostacoli diventerebbero superabili. Non dimentichiamoci poi che la fine del quartiere non è troppo lontano dalla Pasqua, e se ci fossero dei ritardi? Questo porterebbe un danno incalcolabile al territorio. E il traffico che si sfogherà in Valle Intelvi? Bisogna calcolare anche queste situazioni periferiche. Spero abbiano fatto una statistica delle persone che verranno danneggiate.

Quanto la chiusura danneggerà Plesio?
Ho chiesto alla Chiarella e hanno stimato che ogni viaggio costerà loro 100 euro in più, c’è da ammettere che poi questi soldi verranno recuperati una volta completata l’opera. I cittadini invece sono ormai rassegnati, consci di non poter fare niente e di non ricevere alcun risarcimento. Sarebbe stato utile avere delle date certe per tempo.

L’alternativa alla chiusura totale è stata una sola ed è stata bocciata. Lei ha altre proposte?
Queste questioni andavano affrontate tempo fa, ora è troppo tardi. Bisognava chiedere ai cittadini e alle imprese, da lì sarebbero potuto nascere molte soluzioni. Ovviamente è impossibile ascoltare ed accontentare tutti, ma certamente la fetta delle persone da interpellare sarebbe dovuta essere più ampia.

Contatterà qualche Sindaco, direttamente coinvolto, per far sentire la sua voce in capitolo?
Si. Mi renderò disponibile fare pressione affinché le date siano rispettate, non ci siano ritardi e sia garantito l’impegno preso con i cittadini. Bisogna anche tenere in considerazione che soprattutto i primi giorni ci saranno dei disagi importanti, da lì vorrei poter aiutare per trovare delle soluzioni.

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