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A Como e provincia la raccolta firme contro l’Autonomia differenziata: “Legge dannosa e demagogica”

Scatta anche in provincia di Como la mobilitazione contro la legge Caladeroli sull’Autonomia, approvata da poco in via definitiva in Parlamento.  Il cosiddetto ‘campo largo’ che unisce gran parte della forze politiche di opposizione, assieme ai sindacati e ad altri soggetti, ha avviato la racconta delle firme per il referendum abrogativo.

E la mobilitazione è iniziata anche nel Lario dove la Uil, dove il coordinatore territoriale Dario Esposito a spiegare il no deciso all’Autonomia e l’inizio della mobilitazione per la racconta delle firme per il referendum abrogativo.

“Con questa legge rischiamo un gran bel passo indietro – evidenzia Esposito – basti pensare alle scuole che potranno avere percorsi regionali, programmi differenziati, concorsi locali. Un bel problema per il Lario che è già carente di molte centinaia di lavoratori (a partire dal personale ATA) e che si troverebbe a fare i conti con piante organiche ancora più incomplete. E ancora non voglio dimenticare la previdenza integrativa e complementare. Ossia di quegli strumenti accessori, a sostegno del lavoratore, e garantiscono di percepire degli assegni aggiuntivi servono una volta andati in pensione. Consentire di promuovere fondi di previdenza complementari regionali, rispetto a quelli nazionali, vuol dire avere una capacità più ridotta rispetto a quella nazionale andando a vanificare gli sforzi fatti nella contrattazione collettiva dai sindacati così nella contrattazione di secondo livello. Como nel tessile, ma anche Lecco nel metalmeccanico o, per entrambe le province, nell’artigianato e nel settore edile, hanno a oggi decine di migliaia di lavoratori che possono fruire dei benefici di una contrattazione collettiva”.

Ma sul piatto ci sono anche i trasporti e la sanità che sono altre due problematiche che Como e Lecco conoscono molto bene.

“Regione Lombardia – continua Esposito – secondo l’agenzia di rating Moody’s, avrà alla fine del 2024 un avanzo di cassa di circa 11 miliardi di euro. Una piccola finanziaria nazionale. Molto bene? Molto male! Perché quella cifra vuol dire avere risorse che si potevano mettere a disposizione della sanità, dell’assistenza sociale, del tessuto economico, del sostegno alle buone imprese e non sono state adoperate. Quella cifra vuol dire che a fronte di una possibilità di stare accanto ai cittadini Regione Lombardia ha deciso di ridurre la propria presenza. E se queste sono le premesse ora che ne sarà con l’autonomia? Si ragionerà ancora da azienda che a fine anno distribuisce i dividenti agli azionisti e non ai cittadini?”.

Secondo il coordinatore Uil del Lario “aumenteranno le scelte sbagliate che già ogni giorno penalizzano i cittadini. Penso a Trenord, che fa collezione di ritardi, soppressioni e disagi che di certo con l’autonomia, peggioreranno di molto”.

“Che dire poi delle decisioni prese recentemente sul distretto sanitario di Menaggio, sulla psichiatria di Merate, sulla diminuzione del tempo da dedicare ai pazienti durante le visite specialistiche? –  conclude Esposito – Decisioni che penalizzano tanto i lavoratori della sanità quanto gli utenti e sono state prese dalla Regione ora. Chissà che farà in futuro. Uil Lario nelle prossime settimane raccoglierà le firme per giungere al quorum necessario a un Referendum abrogativo: perché non si può far demagogia sulle spalle dei comaschi e dei lecchesi. Noi pretendiamo che il territorio sia difeso. Non a colpi di retorica ma coi fatti”.

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25 Commenti

  1. Finalmente uno che parla di argomenti e non per slogan.
    La penso diversamente ma riconosco che quantomeno non la butta su frasi fatte.

  2. Che problema c’è? Sottoponiamo il quesito al referendum popolare e vediamo cosa ne pensa il popolo. Ovviamente i governanti che puntano molto su questo provvedimento, in caso di sconfitta tirino le dovute conclusioni e se ne vadano con il loro seguito di nani e ballerine.

    1. scusi ma il referendum sull’autonomia in Lombardia e Veneto è già stato fatto anni fa e con risultato a favore. (possibilità prevista dalla Costituzione). Sono altre regioni che non vogliono che tale possibilità sia applicata. Se a loro dire, l’autonomia impoverirebbe altre Regioni vuol dire in automatico che tali Regioni sopravvivono grazie alle tasse di altre! Forse sarebbe il caso di cominciare ad amministrarle meglio e non sempre aspettare aiuti esterni!

    1. Ma lei crede veramente a quello che dicono? Pur di distruggere qualsiasi cosa che fa la destra.si venderebbero l’anima al diavolo ..milioni di veneti hanno firmato per avere dei diritti negati da Roma da sempre.lei lo sa che per alzare il Mose.bisogna attendere l’ok da Roma ? E con questo ho detto tutto ..il resto e mal propaganda che fa la sinistra e basta

  3. Premesso che l’autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione (più bella del mondo si diceva….); che la modifica al titolo III è stato approvato da un governo di sinistra (che ora organizza manifestazioni e indice il referendum …..); che una delle promotrici di tale referendum è la presidente della Sardegna che gode di statuto particolare ma che non gli viene in mente coerentemente di rinunciarci ma vuole che gli altri facciano cio’ che lei vuole….. Mi sorge la domanda: ma perchè i Sindacati non si occupano dei lavoratori, di far avere loro condizioni di lavoro sempre migliori e paghe adeguate (non citino il salario minimo perchè in molti contratti da loro sottoscritti vi sono retribuzioni inferiori e loro stessi non sempre trattano i propri dipendenti con i guanti bianchi) e vogliono far politiche che non gli competono? I capi dei partiti di riferimento li sobillano a far rumore? Ognuno faccia quel che gli compete!

    1. I sindacati hanno mostrato tutto il loro impegno a favore dei lavoratori al tempo del loro silenzio sul “green pass” e dei lavoratori lasciati a casa senza stipendio.

  4. Le poche righe del sindacalista non solo non fanno comprendere il problema, ma quasi avvalorano la novità. Cita a caso dei problemi locali che esistono già da anni (senza autonomia) nel tentativo di screditare qualcosa che non sa spiegare

  5. Ma perché i sindacati non si occupano dei veri problemi dei lavoratori anziché di fare politica.
    Perché non incontra più i lavoratori dopo aver firmato un accordo tutto a favore dell’azienda senza neanche interpellarci? Dopo 30 anni tessera stracciata e così dovrebbero fare tutti!!

  6. Una raccolta firme come se tutti i cittadini fossero esperti e in grado di comprendere a fondo che cosa comporta questo disegno di legge, mah….

  7. Dovevano farlo prima. Non sapete veramente cosa significhi, cioè: responsavilizzare tutti. Soprattutto al Sud dove (il politicamnete corretto non permette dirlo) prendono oltre la metà di quanto produciamo e lo sprecano per irresponsabilità, menefreghismo, leggerezza. Vi siete anche accorti magari che qui il costo della vità è maggiore? Scrivete per sfogarvi o ragionare?

  8. “….dividendi agli azionisti e non ai cittadini…..” spiegassero cortesemente chi sono gli azionisti .

  9. Basta leggere gli articoli della legge per rendersi conto che è da mettersi le mani nei capelli.
    Potevano risparmiarsela, ci porterà guai.
    Ma per rendersene conto bisogna leggere…

  10. Alla Fantozzi: “L’autonomia differenziata è una ca..ta pazzesca!”. Date ancora più potere agli amministratori incapaci che regnano sulla Lombardia da decenni e vedrete dove andremo a finire.

    1. Hai proprio ragione! Gli amministratori lombardi dovrebbero fare come quelli campani e pugliesi. Loro si che sanno amministrare.

      1. In effetti non siamo molto lontani. Basta prendere un treno regionale o cercare di fare un esame medico importante con il SSN. Però la narrazione corrente è che la Lombardia è all’altezza delle regioni più avanzate d’Europa.

  11. Sindacati chi…? Ecco, che vadano a zappare il cosiddetto ‘campo largo’ che magari cresce qualcosa.

  12. Azzo la Regione Lombardia una regione formuca. Ahahah ma che elettorato ridicolo. Togliete il suffragio universale o depenalizzate la circonvenzione di incapace

  13. Da sempre i sindacalisti difendono i lavativi non i lavoratori. Ora sono a fianco delle regioni cicala che pretendono i raccolti dille regioni formica

  14. Di dannoso ci sono le categorie sindacali che da oltre mezzo secolo hanno contribuito alla “distruzione e” dell’economia occupandosi più di politica che dei problemi dei lavoratori.

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