Il cinque novembre scorso anticipavamo la notizia su queste pagine: Como: “Avevamo chiesto di mantenere la cucina attiva per i ragazzi con esigenze speciali, dal Comune il solito no”. Nel Centro diurno per i disabili di via del Dos, decisione comunicata dall’assessore e vice sindaco Nicoletta Roperto, la preparazione dei pasti sarà esternalizzata.

Addio allo storico servizio mensa interno e affidamento a Lario Ristorazione. Decisione che preoccupa molto i genitori dei 30 utenti del servizio vista la natura di alcune patologie e delle conseguenti necessità specifiche rispetto al cibo fa consumare. Ci spiegava una delle mamme: “Ciò che ci preoccupa è innanzitutto che nessuno ci aveva detto che anche per via del Dos si sarebbe fatto capo al centro unico di cottura. Qui da noi ci sono alcune cuoche bravissime che conoscono tutte le esigenze particolari dei ragazzi, che si adoperano per risolvere i problemi che possono verificarsi quotidianamente e che ormai sono parte della famiglia. E se arriveranno pasti non adatti a loro sarà un problema”.
Le due cuoche per il momento continueranno a cucinare ricevendo gli alimenti da Lario Ristorazione ma in una seconda fase, cioè quando sarà pronto il Centro Unico di Cottura, dovranno solo presenziare ai pasti con la possibilità di frullare e riscaldare cibi precotti senza poter più modificare in corsa il pasto in base alle esigenze degli utenti, le cui disabilità anche gravi e gravissime talora chiedono modifiche immediate.
Arriviamo a stasera, su questo fronte è arrivata una durissima presa di posizione della Lega, in particolare dalla segreteria cittadina il cui commissario è la capogruppo in consiglio comunale Elena Negretti:
Ancora una volta l’Amministrazione di Como dimostra di non avere rispetto per le persone con disabilità. La decisione di togliere la cucina interna al centro diurno disabili (CDD) di via del Dos, presa dal Vice Sindaco e Assessore ai Servizi Sociali Nicoletta Roperto, per affidare la preparazione dei pasti a una ditta esterna è una scelta priva di sensibilità e di attenzione verso chi vive già ogni giorno situazioni di grande difficoltà.

Parliamo di persone con disabilità gravi e gravissime che necessitano di attenzioni specifiche, anche nell’alimentazione. Eliminare le cuoche che conoscevano da anni i ragazzi e sapevano adattare i pasti alle loro esigenze, sostituendole con un servizio di ristorazione esterno, significa cancellare con un colpo di spugna una relazione di fiducia costruita nel tempo. È una mancanza di rispetto verso le famiglie e verso gli operatori che da anni garantiscono professionalità e umanità.
Le persone fragili meritano rispetto e maggiore attenzione. L’Amministrazione sbaglia e chiediamo che ritorni sui propri passi ripristinando il servizio di cucina interna e restituendo dignità e servizi adeguati alle persone con disabilità e alle loro famiglie.
Sempre a proposito di via del Dos, parlando delle piscine per le persone disabili chiuse ormai da anni ricordiamo che è stata indetta una manifestazione sabato prossimo, 15 novembre.