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Addio maestro Oscar Tajetti, Como e San Fedele piangono il grande organista. Amava i profani: “Miei ottimi amici, miei peggiori coristi”

Avrebbe compiuto 72 anni il 25 ottobre.

Chi è cresciuto, o ha vissuto per un po’, tra le strade del centro città sa bene di quella barba, di quella calvizie prematura, di quei cappotti e di quegli impermeabili. Tipo Bogart a Casablanca mentre saluta Ingrid.

Poi c’era sempre qualcosa di carta sotto il braccio, sempre. Sicuramente spartiti o appunti per chi la musica la voleva fare e era allievo o futuro genio o vai a sapere cosa. Ma c’era sempre quel fagotto di fogli.

“Buongiorno, maestro”.
“Buongiorno a lei”.

Che a salutarlo fosse più giovane dei bimbi o il più disastrato degli adulti c’era sempre quella signorile, pulita, cavalleresca cortesia.

Così era Oscar Tajetti. E se ne è andato poche ore fa.

Compositore, organista (allievo di Luigi Picchi e don Alberto Antonini), aveva studiato anche la viola da gamba, il flauto dolce, il canto Gregoriano e a impostazione antica (sotto la biografia completa da Organi&Organisti).

Oscar Tajetti ha diretto per più di 30 anni il coro della Basilica di San Fedele, forse è l’aspetto meno importante della biografia di un grande professionista ma è quello per cui il piccolo popolo del centro lo conosce, lo riconosce e lo ricorderà.

“San Fedele è il baluardo della musica sacra – diceva spesso – qui ho ottimi amici e i peggiori coristi”. Già. Quei ragazzini, oggi donne e uomini che, un miliardo di anni fa, dopo le prove caricava sul Fiorino e portava a bere camomilla da qualche parte sul lago. Quelle donne e quegli uomini che lo hanno accompagnato sempre, fino a domenica scorsa. Quando lo hanno visto affaticato, stanco.

“Lui la camomilla la correggeva con un po’ di grappa, si può dire?”, ci racconta chi lo ha amato. Sì, si può dire. Eccome.

Riportiamo la storia del Maestro con la biografia di Organi&Organisti: qui completa.

Ringraziamo di cuore Cecilia Casella (Officina della Musica) per averci aiutato a raccontare.

Foto: Casa della Musica di Como

 

 

 

 

 

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7 Commenti

  1. Casualmente, sulla via dei ricordi, sono andata su Internet con la speranza di ritrovare il caro e stimato amico di tanti anni fa’ che ci accompagnò nei percorsi chopiniani: ho appreso la notizia che non avrei mai voluto avere. Insieme a Kasimir Morski, seppure in ritardo, mi associo a chi condivide il grande dispiacere per l’immatura scomparsa.

  2. Era un uomo dotato di singolare talento che ha vissuto la musica con straordinaria passione. Credo cne la nostra città (e non solo) debba molto al suo impegno.

    1. Caro Maurizio, ho appreso con grande dispiacere della scomparsa del caro amico Oscar! Quanti ricordi! E tu, come stai? Dove sei? Insieme a Kasimir un caro saluto! Claudia Colombati

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