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Agenda Como 2030 con Barbara Minghetti, porta chiusa ai Cinque Stelle: “Nessuna base comune”

Agenda Como 2030 , che raggruppa Azione, +Europa e Italia Viva, dopo aver formalizzato il supporto alla coalizione di centrosinistra e al candidato Barbara Minghetti, approfondisce l’intesa raggiunta e chiude la porta al Movimento 5 Stelle.

“Il documento presentato nell’ultima riunione prevede un chiaro e netto sì alla realizzazione del secondo lotto della Tangenziale di Como, vista quale elemento integrante di un piano della mobilità finalizzato alla riduzione del traffico”, recita il documento.

Diversi i punti programmatici illustrati da Minghetti nell’incontro del primo febbraio, elencati da Agenda Como. La candidata sindaco – riferisce Agenda Como 2030 – “ha sintetizzato le linee programmatiche della coalizione, quali il richiamo ai principi della massima semplificazione burocratica e la riorganizzazione della macchina comunale attraverso la riqualificazione del capitale umano”.  Obiettivo dichiarato di Agenda 2030: rilanciare Como e trasformare in meglio la città e la qualità della vita dei comaschi. E infine una chiusura verso i pentastellati.

“Non condividiamo la posizione di chi vorrebbe oggi allargarne il perimetro al Movimento Cinque Stelle – scrivono da Agenda Como 2030 – che meno di due mesi fa, ha fatto chiaramente e pubblicamente sapere quelli che sono i loro temi forti tipo il no a opere inutili come il secondo lotto della tangenziale, no alla privatizzazione degli asili, no alla concessione a Fondazioni di servizi o beni gestibili dal pubblico. In sostanza tutto quello che trova un deciso sì nelle linee programmatiche della coalizione, diventa un deciso no per il Movimento 5 Stelle. Non ci sono le basi per una trattativa”.

Adesso dunque rimane solo l’attesa che “Como Comune, dopo aver condiviso le linee programmatiche, sciolga la riserva mantenuta sulla candidatura di Barbara Minghetti”.

Sempre sulla nascente coalizione di centrosinistra si esprime anche Il Comitato Assemblee Popolari. “Crediamo che focalizzarsi per mesi sul nome di una possibile persona candidabile sulla quale creare una coalizione sia totalmente inappropriato. Pensandoci questo è uno dei pochi contributi che ci ha lasciato la giunta Landriscina: non basta un buon nome. Difatti si è venuta a creare una coalizione tra Pd, Europa Verde, Svolta Civica, Agenda 2030 e forse una parte di Como Comune con candidata sindaca Minghetti Barbara in cui pare non si siano mai messi sul tavolo temi concreti e quindi non è mai stata aperta una discussione che, invece, potrebbe forse interessare alla città. Ci chiediamo quali siano state le dinamiche di questo accordo se prendendo un tema come ad esempio la nuova terza linea del termovalorizzatore vi sono posizioni diverse e opposte tra i soggetti della coalizione”.

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2 Commenti

  1. Perché rimarcare le porte chiuse a chi non sembra avere alcuna intenzione di entrarci? Aleotti, Currò ed Erba (i tre leader del Movimento 5Stelle a Como in rigoroso ordine alfabetico) non hanno una posizione comune: uno contrario, l’altro possibilista ma non troppo, l’ultimo assolutamente favorevole. Con chi si dovrebbe discutere i termini di un eventuale coalizione? E poi, su molti temi che contano, tipo il secondo lotto della tangenziale che incide sulla viabilità cittadina, le posizioni sono distanti. Non entrano perché non ci sono le condizioni perché entrino. Il motivo è questo, perchè sottolinearlo? Importa a qualcuno?

  2. Ottimo! Ben vengano le prese di posizione chiare come questa.

    Checche ne pensi Cesareo, immagino per motivazioni più personali che reali, i grillini sono quanto di più lontano ci possa essere da una squadra amministrativa efficace e pragmatica.

    Che vadano tranquillamente per la propria strada, nessuno ne farà un dramma, anzi..

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