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Dopo il capolavoro di Rebbio, la speranza per “Albate, si cambia!”: il 6 marzo progetto di rilancio

I nomi delle architette sono una garanzia: Stefania Cacia, Antonella e Katia Pinto. Ovvero coloro che hanno materialmente dato forma al progetto “La Rebbio che vorrei”, case history di successo su come rilanciare un quartiere partendo dalle sue peculiarità, dalle sue potenzialità e dal rapporto con i suoi abitanti.

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Ora le stesse tre professioniste sono al centro del progetto “Albate, si cambia!”, sostenuto dalle associazioni del progetto Como Futuribile e che sarà presentato online, via Zoom, il prossimo 6 marzo.
Dalla presentazione, e dalle domande contenute, si capiscono subito gli obiettivi: “Come si costruisce una mappa di comunità? Se venisse fatto per la zona di Albate, ricca di possibilità poco sfruttate dal territorio? Quali sono le associazioni e le realtà che possono farlo o avanzare delle proposte in merito?”.

L’idea iniziale della rete composta da Arci, Auser, Legambiente e L’isola che c’è era di produrre uno studio di fattibilità per la riconversione e l’utilizzo eco-sostenibile degli spazi della stazione ferroviaria di Albate della linea Como Lecco.

L’esplodere della pandemia ha spostato però la bussola, permettendo di porre l’attenzione sull’intero sistema territoriale del quartiere di Albate e le sue connessioni esterne (col capoluogo, col sistema della mobilità, con la rete ecologica provinciale) andando a definire le condizioni per il consolidamento di una rete di persone e organizzazioni, fatta di connessioni semplici, visibili e realizzabili, capaci di disegnare un quartiere più vivibile sia dal punto di vista ambientale che relazionale anche in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo.

La giornata del 6 marzo dalle 14,30 alle 18,30 sarà un momento pubblico per confrontarsi e per iniziare a creare una mappa di comunità: un prodotto grafico “caldo”, che non si limita a rappresentare ma disegna relazioni, raccoglie e connette luoghi, persone, storie, percorsi. Per realizzare la mappa saranno presenti le architette Stefania Cacia, Antonella e Katia Pinto, che hanno già realizzato qualcosa di analogo con la comunità di Camerlata Rebbio.

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Aderiscono all’iniziativa: Agorà incontri culturali Albatesi, Assemblea di zona, Unione Circoli Cooperativi, Ist. Comprensivo di Como-Albate, Scuola Materna S. Antonino, Associazioni genitori di Albate, Comunità parrocchiale di Albate – Muggiò, Ass. Naz. Alpini sez. Albate, WWF Oasi Bassone, Parco Spina Verde, Progetto Youthlab Erba, Arci La Loco Osnago, Legambiente Brenna, Legambiente Nazionale, Circolo ambiente “Ilaria Alpi”, Fridays for future Como.

Sarà possibile seguire l’incontro anche sulle pagine facebook di Ecoinformazioni, Arci Como e Auser Como.

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Un commento

  1. Un “quartiere sostenibile” .
    Proprio per questo bisognerebbe evitare di creare occasioni e luoghi che attraggono la folla , vedasi parco Valbasca nei w.e.

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