Arriva anche da Como la risposta alla grande richiesta della Lombardia di mascherine certificate quindi certamente sicure contro il Coronavirus.
La risposta è arrivata dall’azienda Publiline di Alzate Brianza (nell’immagine Gmaps) che nell’ambito del progetto Polimask è riuscita a reinventarsi diventando la Publiline Protection. Passando dalla pubblicità e l’allestimento di stand fieristici ed eventi, alla fabbricazione di mascherine in tessuto non tessuto (Tnt).
“Faccio i miei complimenti alle imprese che, come Publiline, riescono oggi a reinventarsi – ha commentato il deputato comasco dei Cinque Stelle, Giovanni Currò -Dimostrano sopratutto una grande capacità di adattamento leggendo nel modo corretto la realtà. E’ importante che la stessa riflessione venga fatta da tutto il mondo dell’imprenditoria. Molte abitudini già ora sono mutate e con esse muteranno i bisogni ed i beni e servizi correlati ad essi”.
La Publiline oggi produce due tipologie di mascherine, attenendosi alle indicazioni della Regione. Una prima ad uso “civile”, in tessuto normale, senza particolari requisiti di filtraggio, che arriva al pubblico al prezzo di 3,50 euro, ed è sanificabile e quindi riutilizzabile.
L’altra è quella che in gergo viene definita “chirurgica”, prodotta con il tessuto approvato dal Politecnico e prodotto da una tessitura italiana. .
Si tratta però soprattutto di un’azienda che è riuscita a mantenere viva un’attività di famiglia fondata 40 anni fa e che oggi da lavoro a circa 35 persone.