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Assegni familiari frontalieri, l’intervento del sindacato Ocst per sbloccare migliaia di pratiche ferme

Il blocco degli assegni familiari ai frontalieri sta catalizzando l’attenzione politica sul confine. Dopo i recenti sviluppi positivi, messi però in atto solo dalla Svizzera (qui i particolari) e l’accusa del senatore del PD Alfieri che lamenta, sul fronte italiano, una lentezza esasperante da parte dell’Inps nel trasmettere i dati necessari (il resoconto), intervengono anche i sindacati. Lo fa l’Ocst, l’organizzazione sindacale più rappresentativa del Canton Ticino con oltre 40mila associati, che al riguardo chiarisce le responsabilità e fornisce alcuni consigli pratici ai tanti lavoratori che adesso vedono uno spiraglio.

“Il sindacato sta continuando i dialoghi con l’Inps affinché si attivi al più presto lo scambio automatico di dati con la Svizzera (il quale risulta bloccato per via di una differente interpretazione della norma da parte delle Autorità italiane competenti) – spiegano dall’Ocst – Da quando in Italia è entrato in vigore il nuovo assegno unico e universale, molti frontalieri hanno subito un gravoso blocco degli assegni familiari svizzeri”. La buona notizia, come noto, è che ora lo IAS (la principale Cassa di compensazione del Canton Ticino), ha deciso di procedere inviando delle lettere ai lavoratori dove si richiede l’invio di un giustificativo di pagamento rilasciato dall’Inps che contenga l’ammontare dell’assegno unico ricevuto in Italia. (la Svizzera infatti ha la facoltà di scalare questi importi dagli assegni familiari dei frontalieri, pagando di fatto una quota integrativa).

“Bene adesso tramite lo Spid è ad esempio possibile accedere alla pagina personale dell’Inps di colui che ha richiesto l’assegno unico (normalmente l’altro genitore); una volta entrati nella pagina, basterà riaprire la pratica di assegno unico e andare nella sezione “pagamenti”. Saranno così visualizzabili e scaricabili tutti gli importi ricevuti mese per mese. Prima di procedere sarà comunque necessario attendere di ricevere personalmente la comunicazione da parte dello Ias. Questa prassi permetterà come detto di sbloccare migliaia di pratiche”, conclude l’Ocst.

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