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Assegni familiari bloccati per i frontalieri, all’Inps tutto tace. E allora si muove la Svizzera

Assegni familiari, qualcosa si muove. A prendere l’iniziativa, negli ultimi giorni, sembra essere la Svizzera che forse, ben conscia delle lungaggini e delle difficoltà che inevitabilmente deriveranno dalle elezioni imminenti in Italia, ha deciso di intervenire. E così l’istituto delle Assicurazioni Sociali che nelle settimane scorse aveva scritto a molti frontalieri dicendo che i ritardi e la confusione dipendevano dall’Inps, adesso ha deciso di muoversi diversamente per determinare quanto dovrà essere pagato in riferimento agli assegni.

Ma prima di vedere il contenuto di questa importante missiva che potrebbe dare un primo sbocco positivo alla situazione di emergenza, ecco in breve cosa sta accadendo. L’avvento del nuovo assegno unico in Italia, entrato in vigore il primo marzo 2022, ha generato grandi difficoltà per i lavoratori che si recano in Svizzera. Le Casse di compensazione svizzera hanno infatti da marzo sospeso l’erogazione degli assegni familiari dicendo ai frontalieri di far richiedere all’altro genitore dei figli l’assegno unico in Italia. Le Cassa di compensazione dovrebbero poi pagare al frontaliere l’importo differenziale tra l’assegno svizzero e quanto già percepito dall’altro genitore in Italia. Purtroppo però per mettere in pratica questa procedura le Casse di compensazione svizzere hanno dovuto inviare alle sedi Inps locali i moduli appositi per farsi certificare l’importo dell’assegno unico pagato in Italia. Tuttavia al momento l’Inps non dà seguito all’invio di questi dati in Svizzera, in quanto il nuovo assegno unico e universale viene considerato dall’Italia come una “prestazione assistenziale” e non come un classico “assegno familiare”. La conseguenza di tutto questo è proprio il blocco degli assegni familiari svizzeri a cui i frontalieri avrebbero diritto.

Ma la novità rappresentata da questa nuova comunicazione è sostanziale. Ecco infatti il contenuto del messaggio, dove inizialmente si riassume lo stato dei fatti. “Allo stato attuale le istituzioni regionali italiani competenti non forniscono le indicazioni da noi richieste. Il ritardo delle autorità estere non può in alcun modo precludere il riconoscimento delle prestazioni e perciò, per consentirci di determinare il diritto a suo nome dal primo marzo 2022 la invitiamo a trasmetterci la seguente documentazione: una copia del giustificativo di pagamento rilasciato da Inps dal quale sia possibile rilevare l’ammontare dell’assegno unico universale”. Che sia la volta buona?

Assegni familiari frontalieri, l’intervento del sindacato Ocst per sbloccare migliaia di pratiche ferme

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2 Commenti

  1. Ma non ha senso!! L’assegno unico comprende assegno familiare, detrazioni per figli a carico e bonus vari…
    Non si può pensare che la cifra che uno prende in Italia siano solo assegni familiari!!!
    Cosa più logica sarebbe erogare la differenza in base all’ultimo assegno familiare percepito in Italia col vecchio sistema…

  2. …ho letto le recensioni sull’ INPS proprio di Como e invito a leggere quante recensioni pessime hanno scritto gli utenti. Punteggio finale 2.2 (due stelle su cinque…e sembra pure troppo) quindi non mi stupisco che l’ INPS non abbia ancora risposto. Un mio amico da febbraio dell’anno scorso ancora non sa come mai non calcolano nella pensione tutti i contributi di una gestione separata, conteggiati solo parzialmente senza spiegazione. Sarà un segreto dell’ INPS che, prima o poi, verrà svelato. A volte, quando si parla di INPS, si sentono “storie” che sono come telenovele e viene proprio voglia di sapere come andranno a finire!

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