Nei giorni scorsi, il Tar di Milano ha concesso il decreto cautelare all’Associazione Assadaka di Erba ritenendo integrati i presupposti del pregiudizio grave ed irreparabile autorizzando la celebrazione del Ramadan. (i dettagli) E poche ore fa è arrivata la decisione anche per l’Associazione Assalam di Cantù (tutti gli approfondimenti) che aveva fatto analogo ricorso. “Assalam ha subito il diniego all’uso temporaneo dell’immobile di proprietà da parte del Comune di Cantù e, a seguito del ricorso promosso, ha ottenuto dallo stesso TAR un decreto cautelare, con la stessa motivazione, in forza del quale potrà iniziare il Ramadan il 21 marzo”, spiega il legale Vincenzo Latorraca.
Il Tribunale Amministrativo ha poi fissato l’udienza collegiale per il prossimo 4 aprile.
“La specificità da sottolineare per la vicenda canturina è che l’Amministrazione comunale, per la quarta volta, ha negato l’uso temporaneo nonostante il Tar avesse riconosciuto, nelle tre precedenti occasioni, per garantire l’esercizio del diritto di culto, la possibilità di utilizzare la struttura, in via occasionale e temporanea, proprio per le celebrazioni del Ramadan. Alla luce delle precedenti pronunce, il diniego del Comune appare ancora più irragionevole e privo di reali motivazioni. La conseguenza è la negazione del diritto di culto che, ancora una volta, viene garantito esclusivamente dall’intervento del Giudice”, dice l’avvocato.