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Auto italiane fuorilegge in Ticino, non si ferma la caccia di Quadri: “Eccola sullo spartitraffico”

Ormai sta diventando un’abitudine del fine settimana. Così, il deputato della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri prosegue nella sua lotta contro gli automobilisti italiani sempre più indisciplinati, facendo il verso al sindaco di Como Alessandro Rapinese forte del suo carro attrezzi anti ticinesi, per la verità mai entrato realmente in funzione. (qui tutte le puntate precedenti). Ecco allora il nuovo scatto di una vettura con targa italica parcheggiata in maniera creativa e relativo commento del deputato. “A grande richiesta, ecco un nuovo edificante esempio di parcheggio “azzurro”. Questa volta in pieno centro a Mendrisio. L’auto con targa “I” è posteggiata in mezzo alla strada, sull’area spartitraffico. Ad una ventina di metri c’è un autosilo, ed un altro a meno di 100”.

 

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5 Commenti

  1. Sono un frontaliere, conosco italiani che con auto con targa ticinese vengono in italia e vi dico che c’è da mettersi le mani nei capelli.

  2. Ha finito le edificanti idee. Ora si butta sui parcheggi. Vuole fare lo scambio delle “figurine” con quelle ticinesi altrettanto parcheggiate alla c ….o in Italia ?. Ma vada all’asilo infantile che è il suo posto. Sempre che lo prendano per via del Q.I.

  3. Questo signor Quadri fa il paio con il sindaco di Como. Invece di categorizzare gli incivili come tali, cercano di addossare l’etichetta di incivile a seconda della provenienza.
    Mi auguro che i politici di domani non si ispirino a questi.

  4. Lega un nome nefasto da entrambe i lati del confine, coagolo di xenofobi, qualunquisti, incapaci, il cui unico scopo è trovare il nemico per giustificare la propria esistenza politica, di qua i nemici sono chi fugge dalla miseria, da regimi inumani, da dittaure che impestano i paesi africani e asiaitici, di la del confine i nemici sono i frontalieri, gli italiani che vogliono la sotituzione etnica nel canton ticino, come se comaschi e ticinesi siano due etnie distinte e non la stessa gente come in realtà è.
    Credo che è ora di pensare con la testa non con la pancia gli slogan e le verità da bar.

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