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Fratelli di luppolo, Tony e Okoawo: meravigliosa integrazione al Birrivico

Sì, abbiamo bisogno di buone notizie.

Solo pochi giorni fa raccontavamo qualcosa di molto bello:

Pizzoccheri, vino buono, integrazione: Osteria del Ponte, ad Albese c’è la tavola perfetta 

Son cose che scaldano il cuore in tempi bui (il caso Segre non è episodico).

L’umanità non ridotta al grado minimale della sussistenza autoprotetta (come le cronache spingerebbero a pensare) è ancora in grado di elevarsi a “un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza”.

Così una nuova storia. Arriva da Borgovico vecchia dove, da anni, quel folletto geniale di Tonino De Falco, dalle spine del suo Birrivico, si fa un mazzo tanto per iniziative che non abbiano esclusivamente a che fare con il mero profitto.

Da tempo, per esempio, Tony collabora con Ozanam in numerosi progetti, uno dei quali prevede l’inserimento al lavoro di papà separati finiti in condizioni economiche difficili.

Stavolta dai locali della birreria arriva una storia di integrazione.

E’ quella di Endurance Okoawo. “Un ragazzo nigeriano di 27 anni che ha iniziato il suo tirocinio in qualità di cameriere di sala e addetto cucina presso la Birreria Il Birrivico “, spiegano dallo Ial di Como (IAL Lombardia è un’Impresa Sociale opera nel settore della formazione professionale).

“Grazie al progetto ‘Puoi‘ – raccontano ancora da Ial che prevede l’inserimento di ragazzi stranieri in possesso del permesso di soggiorno per motivi umanitari e alla rete di collaborazione e lavoro fra IAL Como e Sportello Lavoro Cisl dei Laghi, si è realizzato un percorso in un’ottica di inserimento lavorativo. Buon lavoro e buon futuro per il tuo progetto di vita in italia!”.

Insomma, un modo diverso, umano e efficace di pensare l’integrazione tramite il lavoro. “Mi hanno contattato tramite un’amica – racconta Tony – il progetto è interessante e molto utile. Le persone si inseriscono, lavorano con noi, imparano un lavoro è positivo”.

Molto positivo, perché, dice De Falco: “Si prescinde da nazionalità o cose, si va oltre ogni barriera culturale. Fine”.

 

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