“Ci sono tanti modi di passare la sera del tuo compleanno e quella di ieri è stata una di quelle in cui abbiamo, dico così perché con me c’era anche mio fratello Paolo, ricevuto più di quanto dato”.
Inizia così il lungo racconto del sindaco di Olgiate Comasco, Simone Moretti (centrosinistra), di una notte particolare, trascorsa “in trasferta”, a Como, per “prestare il servizio di accoglienza da semplici volontari alle persone senza fissa dimora al dormitorio invernale di Emergenza Freddo, in via Sirtorio”. Con il primo cittadino anche la Protezione Civile di Olgiate, in un turno di di 3 ore (dalle 19.30 alle 22.30).
“L’ho scritto lo scorso anno e lo ribadisco – ha puntualizzato anche su Facebook rispetto a possibili accuse – Dicono che il bene si fa in silenzio. Pienamente d’accordo ma per alcune persone che vengono definite già di per sé invisibili il silenzio potrebbe non essere la miglior soluzione”.
“Si tratta di staccarsi per poche ore dalla realtà che viviamo quotidianamente, a volte anche troppo virtuale, per immergersi nella vita reale, quella che ti fa arrivare un pugno nello stomaco – aggiunge Moretti – quella di Persone innanzitutto come lo siamo noi tutti, che hanno avuto la sfortuna di trovare ostacoli o problemi diventai montagne durante la loro vita che le hanno messe ai margini. Ma non per questo vanno emarginati o far finta che il problema non esiste”.
“Passare una serata al servizio accoglienza ti aiuta a rimettere al centro quelle che sono le priorità della propria vita, ad apprezzare maggiormente quello che abbiamo e pensare che potremmo anche ritrovarci noi, un domani, alla ricerca di un aiuto o anche solo di un piatto caldo o un posto dove dormire, ma soprattutto di calore umano – racconta ancora il sindaco di Olgiate Comasco – Ed anche il solo gesto di preparare e condividere con gli ospiti dei biscotti ha per loro un significato enorme […] Non conta la provenienza, perchè accanto a tanti stranieri ci sono purtroppo anche tanti italiani ( ieri sera ben 9). Non conta l’età, c’erano anche ragazzi giovani ma anche adulti nell’età di mezzo, troppo vecchi per il lavoro ma troppo giovani per la pensione. Non conta lo stato di famiglia, ci sono mariti e mogli o ancora madri di famiglia”.
Al di là del proprio gesto, Moretti sottolinea anche la “Grande Rete del volontariato sociale che garantisce la presenza, i turni, l’accoglienza e la logistica e che sopperisce sempre più spesso alle mancanze del pubblico”.
“Tutti abbiamo bisogno di una seconda possibilità ma soprattutto di sentire un po’ di calore umano.E qualcuno, ripreso per mano si è rimesso in gioco e ce l’ha fatta – Grazie a tutta la rete di Emergenza Freddo, alle associazioni coinvolte, ai volontari ed ai cittadini per il piccolo miracolo che stanno facendo”.