Bonifica della Ticosa, si comincia da zero. Anzi, si resta a zero, così come, a questo punto, a zero rimane anche il recupero dell’area, ormai sempre più lontano e impalpabile.
A comunicarlo è direttamente il Comune di Como, che rivela come eri sia stata inviata a tutti i concorrenti collocati nella graduatoria della gara relativa all’affidamento dei lavori di bonifica dell’area ex Ticosa una comunicazione di avvio del procedimento di annullamento della procedura della precedente gara, la cui azienda vincitrice si era improvvisamente ritirata.
Ancora un flop Ticosa: l’azienda della bonifica si è ritirata. Galli: “Non ripartiamo da zero”
Alle altre aziende concorrenti è ora consentito presentare eventuali osservazioni e/o interessi contrari alla revoca degli atti. Il procedimento verrà concluso entro 30 giorni dalla comunicazione di avvio e l’esito sarà pubblicato all’albo pretorio.
L’avvio del procedimento si è reso necessario per una serie di errori piuttosto surreali, ammessi da Palazzo Cernezzi: in sede di esame dei requisiti posseduti dai partecipanti seguenti in graduatoria, ad esempio, sono emersi dei vizi nella documentazione della gara bandita alla fine di febbraio 2020. I vizi sono di carattere sia formale (mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di modifiche essenziali ai documenti di gara intervenute nel corso della procedura) sia sostanziale (erronea configurazione dei requisiti di legge previsti per lo smaltimento di rifiuti speciali).
“Per poter procedere all’annullamento d’ufficio, tuttavia, non è sufficiente che vi siano dei vizi, ma è necessario che vi sia anche un interesse pubblico specifico e concreto – specifica Palazzo Cernezzi in una not – che nella fattispecie è rappresentato dall’ interesse dell’Amministrazione ad affidare i lavori di bonifica a un operatore in possesso dei necessari requisiti di legge e a fare ciò nel più breve tempo possibile. Per questo motivo, nella comunicazione di avvio è stato precisato che l’annullamento è finalizzato e propedeutico alla riedizione della gara”.
4 Commenti
E se chiamassimo la Croce Rossa per farli portare via?
Sempre più in basso…
È ormai chiaro che gli “uffici” del comune di Como sono allo sbando più completo la politica non ha vigilato a dovere, ma i funzionari con lo stipendio garantito ogni mese, hanno fatto il disastro, urge un intervento ed un esposto alla Corte dei Conti, intervenga la Magistratura, il conto per la città sarà salatissimo,oltretutto Qdopo la figuraccia fatta con Multi a suo tempo, sarà molto difficile vedere a Como investitori esteri……
Si rifà la Gara? Il nostro Assessore al Verde, intervistato da CZ, aveva detto che avremmo aspettato solo due mesi in più: cosa sono due mesi, dopo 30anni? Disse proprio così? Galli deve aver innestato la miccia corta. Dopo poco più di due settimane il candelotto di dinamite gli è esploso in mano! Povero…..