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Botti di Capodanno vietati a Erba e Cantù. De Santis (FdI): “Il sindaco li proibisca anche a Como”

Dopo il Comune di Erba, anche l’amministrazione di Cantù ribadisce il divieto di fuochi e botti non espressamente autorizzati per la notte di Capodanno, sulla base dell’articolo 24 del Regolamento di Polizia Urbana approvato nel 2018. Per chi viola la disposizione è prevista una sanzione di 50 euro.

“Si tratta di una norma in vigore in numerose città italiane – spiega il vicesindaco, Giuseppe Molteni – Sono quindi vietati fuochi d’artificio e i cosiddetti botti per tutelare l’incolumità delle persone. Questo tipo di materiale, infatti, può risultare molto pericoloso se non maneggiato con prudenza, causando traumi e ustioni”.

L’obiettivo è, dunque, quello di tutelare, ancora una volta, la salute dei cittadini.
Molteni coglie anche l’occasione per invitare i cittadini al rispetto della normativa di sicurezza sanitaria anti Covid -19.

“Non è mia intenzione fare allarmismo – dice il vicesindaco di Cantù – ma i dati relativi alla diffusione del contagio sul territorio nazionale sono in continuo aumento. Nonostante l’ultimo Decreto Legge non preveda limitazioni per le feste private, invito tutti i cittadini alla prudenza e al rispetto delle principali norme anti covid. Ben vengano i festeggiamenti, soprattutto dopo un periodo così difficile, ma vanno condotti con un minimo di riflessione: evitiamo assembramenti, arieggiamo bene i locali, igienizziamo frequentemente le mani e indossiamo la mascherina”.

Tornando al tema dei botti, sulla scia di quanto fatto da Erba e Cantù, il consigliere comunale di Como Sergio De Santis (Fratelli d’Italia) invoca un identico divieto per il capoluogo.

“A oggi, non risulta ancora emessa nessuna ordinanza che vieti, nel territorio comunale di Como, l’uso di botti e fuochi d’artificio particolarmente invasivi – afferma De Santis – Ritengo, sulla falsariga di quanto hanno disposto numerosi sindaci, che definisco attenti e sensibili, che sarebbe opportuno, seppur in ritardo, procedere ad emettere una ordinanza del genere. Lo richiede la lotta all’inquinamento atmosferico, che nuoce alla qualità della vita e della salute dei cittadini comaschi, e lo richiede il rispetto verso gli animali di compagnia e non. L’anno scorso sono stati molti i Comuni che hanno scelto consapevolmente di preservare la sicurezza e il benessere degli animali”.

“Oramai è risaputo che cani, gatti e tutte le altre specie, sono i più esposti ai disagi causati dalle esplosioni dei fuochi d’artificio a causa del loro sensibilissimo udito, causando loro gravi danni, diretti e indiretti, fino ad arrivare alla morte”, conclude il consigliere di Palazzo Cernezzi.

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