Alla fine sono arrivate le dimissioni. La vicenda dello Yacht Club di Como e del suo presidente Giancarlo Ge trovava due settimane fa l’ultimo capitolo: multa di 5mila euro e sospensione per 2 mesi. Questa la decisione presa il 25 giugno scorso dal Tribunale Federale nei confronti del presidente.
Tutto nasce dall’esposto del famoso velista Roberto Spata che aveva scoperto di essere stato indicato come tecnico di riferimento per 8 corsi di scuola vela dello Yacht Club sebbene lui si fosse dimesso dal ruolo da circa 2 anni.
In questo articolo i dettagli: Yacht Club, sul club esclusivo di Como arriva la sentenza: multato e sospeso per due mesi il presidente Ge. Ora sono arrivate le dimissioni del presidente, formalizzate in una lettera ai soci:
Carissimi Soci,
con la presente mi vedo costretto, nel superiore interesse del nostro Sodalizio, a presentare le mie dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio direttivo. Tali dimissioni hanno effetto immediato ma, come statutariamente previsto, dovrò provvedere, sino alla prossima Assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche sociali, all’amministrazione ordinaria del Sodalizio.
A tal fine, prego i membri del Consiglio direttivo, oggi decaduto a seguito delle mie dimissioni, di proseguire, sino alla prossima Assemblea elettiva, nelle specifiche loro funzioni in modo da assicurare la corretta gestione della vita sociale.
Ringrazio vivamente i componenti del Direttivo per la collaborazione e tutti quei numerosissimi soci che mi sono stati vicini e mi hanno espresso, nonostante l’aspra campagna denigratoria nei miei confronti, stima, considerazione, solidarietà.
Como, 16 luglio 2024
Giancaerlo Ge
16 Commenti
Il tutto si sapeva da anni ma si Soci era PROIBITO parlarne o sarebbe stato espulso (anche dopo circa 40 anni di tessera sociale). Mi sono sempre chiesta dove consiglieri e probiviri non si fossero mai accorti ….
Ma tanto si ripresenta e verrà rieletto con una maggioranza bulgara
Racconto un aneddoto, visto che in quel luogo funziona tutto a meraviglia….
4 o 5 anni fa in periodo invernale, a Como c’è “ventone”, un bel maestrale con vento oltre 15 nodi e “ochette”. Ore 8 del mattino.
Valutata la situazione, io ed il mio socio decidiamo di uscire in vela dal porto marina, direzione punta villa Geno per andare a vedere com’è la situazione oltre la punta e decidere se fare uscire le vele da sottocoperta e issare le vele o rientrare.
15 nodi non sono pochi, abbiamo ben valutato e deciso di uscire in quanto in grado di navigare in quelle condizioni non semplici, già fatto spesso nella nostra vita.
Partiamo, non facciamo in tempo ad arrivare alla punta che il motore va in avaria. La legge di Murphy. Vento, onda, barca col motore in avaria, a secco di vele, lo scarroccio importante della barca verso il marina esterno, che non è di gomma ma calcestruzzo.
Tempo a disposizione per risolvere la situazione poco, in 15 minuti il vento ci avrebbe portato nolenti a riva. Insufficiente per armare le vele. In quei pochi minuti abbiamo tirato fuori tutti i parabordi, preparato le cime di ormeggio a poppa ed a prua, e fatto “una bretone” per contrastare la spinta del vento, rallentare la barca posizionandola dove credavamo essere la posizione migliore per arrivare al pontile galleggiante, fare “un gancio” all’ultimo secondo ed ormeggiare. Questo il programma scelto e messo in atto. Contemporaneamente telefoniamo allo YCC del Sig Gè, avvisiamo dell’avaria e chiediamo soccorso.
La risposta è stata: ci dispiace, cominciamo a lavorare alle 9 e qui non c’è nessuno che può venire.
La “bretone” ci ha portato in salvo, salvi i marinai e pure la barca.
Non telefonate per soccorso allo YCC prima delle 9.
Anche io una volta mi sono fatto una bretone ma mica ho chiamato per avvisare.
Io vorrei sapere se quelli che scrivono commenti del cavolo sanno cosa implica guidare società sportive di questo tipo soprattutto in sedi così prestigiose ,dove a fronte del così definito ” ridicolo canone” c ‘ è l’ obbligo, stabilito dallo Statuto ,di mantenere la struttura in buono stato e di svolgere una importantissima
funzione sociale i quanto luoghi di aggregazione , per cittadini di tutte le età , e sedi dove praticare uno sport
agonistico e non .
….. “svolgere una importantissima
funzione sociale i quanto luoghi di aggregazione , per cittadini di tutte le età , e sedi dove praticare uno sport
agonistico e non ”
Se lo dice lei…. ci mandi qualche foto, così giusto per averne evidenza.
NAIR insomma una combriccola di beati che dovrebbero essere santificati. Ma va’ a suna’ la trumba
GE END
Bella gente
Ricordo a tutti che il comune prende solo 2800 euro al mese di affitto per tutta la struttura fronte lago. Ma piuttosto che regolarizzare la situazione e far pagare i ricchi elettori preferisce aumentare la Tari ai cittadini.
Per farsi sospendere dalla propria federazione bisogna farne…
Quante idiozie …..
Finalmente era ora!!!!
Non sono interessanti gli avvicendamenti del Presidente e del Consiglio Direttivo delle Associazioni Sportive Dilettantistiche concessionarie degli spazi comunali a lago. È interessante sapere cosa prevedano queste concessioni. Per esempio, se è possibile aprire bar e ristoranti non a uso esclusivo dei soci. Se le migliorie sugli impianti a carico dei concessionari sono state fatte nei tempi previsti dal bando. Se i concessionari sono puntuali con i pagamenti dei canoni di concessione. Se sono previste attività gratuite a vantaggio dei bambini o di categorie disagiate (disabili, ecc). Insomma, è interessante sapere se il concessionario fa tutto quello che giustifica la concessione a privati di impianti pubblici. Questo è interessante. Il sodalizio è dei soci;, gli spazi, gli immobili, gli impianti e tutto ciò che c’è lì dentro è patrimonio di tutti i cittadini.
Adesso è richiesto in maniera chiara qual è la posizione del Comune.
Di fronte ad una situazione palesemente imbarazzante, che ha gettato disonore ad un luogo tra i più importanti della città, oltre ad un ridicolo canone….. il Comune prenda una posizione pubblica chiara e netta e la comunichi AL VOLO, non tra 3-6 mesi…..
Era ora.
Forse quel luogo potrà avere un futuro diverso dalle “insalarine e burraco”.