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Buongiorno, Como. In attesa del dormitorio, i senzatetto della città restano per strada

Manca poco all’alba. Como si risveglia e stropiccia ancora gli occhi impastati di sonno. Qualcuno, in viale Varese, recupera la propria macchina per andare al lavoro. Qualcuno porta fuori il cane, facendo il giro dell’isolato. Gli ambulanti del mercato scaricano merce sul porfido, nell’aria pungente di settembre.Mentre la città torna alla propria esistenza, sotto il portico della chiesa del Crocefisso, altri vanno incontro a un risveglio ben diverso. Bozzoli di coperte e sacchetti, cartone ondulato e borse nascondono i corpi di chi, ogni notte, ha trovato riparo sotto le volte del portico. Nei giacigli si sospira e ci si rigira. Un cane accoccolato vicino al padrone alza la testa e ringhia all’osservatore che indugia troppo. Qualcuno si è già svegliato e si lava alla fontanella poco distante usando il fondo di una bottiglia di plastica. Un ragazzo che non avrà più di trent’anni si alza e si stiracchia e ricomponendosi i capelli, assonnato. Attraversa il viale, verso i giardinetti.

Una coperta appoggiata a un albero nasconde un angolo scelto per liberarsi, già occupato.

Poco più in la, altro portico, stessa scena. Nei mesi di chiusura di Emergenza Freddo, San Francesco è tornato ad essere un rifugio ideale per chi cerca di passare la notte su un metro quadro di granito.

Qualcuno ha deciso di dormire nell’aiuola, senza badare al fracasso di bottiglie rotte sollevato dal mezzo della nettezza urbana o della macchina che accelera molesta su un viale Battisti deserto. In questi giorni il tempo è clemente. In passato la fine dell’estate anticipava stagioni fatte di risvegli più duri, con l’arrivo del freddo.

Quest’anno le cose sembrerebbero destinate a cambiare. Una battaglia politica bipartisan nata proprio dalla vista di corpi intirizziti davanti a una chiesa sconsacrata e consumatasi fuori e dentro il Consiglio comunale ha unito 14 consiglieri dietro una mozione promossa da Patrizia Maesani (Gruppo misto), Patrizia Lissi (Pd) e Barbara Minghetti (Svolta Civica).

Como avrà (dovrebbe avere) un proprio dormitorio pubblico permanente per senzatetto. Rimane da capire dove e secondo quali modalità. La speranza, sempre più concreta, è quindi vedere meno risvegli sulla pietra di un portico fuori le mura medievali di una città, da quest’anno, forse meno medievale.

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L’articolo che hai appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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2 Commenti

  1. Una cosa tristissima da vedere, senza dignità, ma pensate che a Bruxelles nonostante ci sia parlamento e commissione europea è strapieno di BARBONI peggio che qui da noi

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