“E’ un momento difficilissimo, mai visto. Sul fronte turistico siamo davanti a un calo economico del 100%, il Lago di Como rischia di perdere indotto per 900 milioni di euro, cifra che era la spesa degli stranieri nel 2018. Quasi un miliardo, è un dramma”.
Andrea Camesasca, imprenditore e studioso del turismo, già responsabile della materia in Camera di Commercio di Como, titolare del celeberrimo Corazziere di Merone, rural resort con hotel e ristorante, lancia un allarme pesantissimo sul futuro del turismo sul Lago di Como nel VideoTalk con Emanuele Caso (con piccola videosorpresa finale).
“Noi, sulla scorta dei problemi del Mediterraneo, ad esempio per il terrorismo, in qualche modo come territorio abbiamo beneficiato negli anni scorsi – afferma – Ma ora siamo noi gli attori negativi, in questa pandemia. E altre destinazioni ne potrebbero approfittare, come prima è accaduto al Lago di Como in senso positivo”.
“Le ricadute sono enormi – spiega Camesasca – Penso ad esempio agli stagionali, senza lavoro. Ma bisogna anche porsi il problema di come faranno le strutture del lusso che contavano sui turisti americani e di altri Paesi nel mondo con i viaggi a lunga destinazione sono bloccati. Ripartire? Bisognerà pensare a un turismo locale, più vicino”.
“Qui che cosa faremo? Non lo so – spiega ancora l’imprenditore – Noi da un’idea, da una passione, ci stiamo concentrando sulla produzione, sulla rivendita di salumi, marmellate, raccogliamo l’aglio orsino che nasce spontaneo sulle rive del fiume Lambro, facciamo biscotti. Raccogliamo e distribuiamo con quelli che abbiamo rinominato i Box of Baggero. Non so cosa accadrà, noi ci reinventiamo così e a me piace molto”.