Si apre la battaglia politica tra Pd e Fratelli d’Italia pre quanto riguarda la presenza in sovrannumero tra Como e Lecco dei alcune specie animali, in particolare cinghiali, cervi ma non soltanto.
“Apprendiamo con un certo stupore che il PD sul tema del contenimento e dell’eradicazione delle specie nocive e della sicurezza legata al proliferare di alcuni animali, ha poche idee e molto confuse – scrivono Lorenzo Cantaluppi e Giacomo Zamperini, rispettivamente capigruppo di Fratelli d’Italia nei Consigli Comunali di Como e Lecco – Infatti, le dichiarazioni del Consigliere Regionale del Partito Democratico Angelo Orsenigo in merito alla problematica del numero di cervi fuori controllo sul nostro territorio – aggiungiamo noi cinghiali, portatori peraltro anche della Peste Suina Africana, ed altre specie alloctone che proliferano nel nostro lago, come nutrie, pesci siluro e cormorani – sono contradditorie su quanto detto dallo stesso pochi mesi fa”.
“Il consigliere – proseguono Cantaluppi e Zamperini – cercando di farsi portavoce del mondo venatorio, afferma da una parte di essere d’accordo con i cacciatori lariani che chiedono di ampliare il piano di prelievo selettivo per riportare la situazione sotto controllo, quando precedentemente, proprio sulla caccia, era di avviso diverso. Ricordiamo, infatti, i suoi attacchi a Fratelli d’Italia in merito ad una conferenza stampa organizzata insieme al parlamentare europeo Pietro Fiocchi e al già Consigliere Regionale Franco Dotti, sulla quale Orsenigo dichiarava che la caccia non poteva essere la risposta al fenomeno”.
Poi la nota prosegue: “Siamo ben consapevoli delle problematiche che derivano dalla sovrappopolazione delle specie sopra citate, sia a livello economico, per i danni arrecati ai nostri agricoltori, pescatori ed ai terreni dei cittadini privati, che a livello di sicurezza per automobilisti ed escursionisti. Come riconosciamo il fatto che solo coinvolgendo le associazioni venatorie e pescatori si potrà essere in grado di contenere il proliferare di queste specie problematiche, alloctone ed invasive, salvaguardando la biodiversità lariana prima che sia troppo tardi. Apprezziamo quindi questo cambio di posizione del Consigliere Regionale PD, meglio tardi che mai, anche se nella sua coalizione sono ancora presenti evidenti punti programmatici che vanno in tutt’altra direzione, come la folle iniziativa del centrosinistra a Lecco di sterilizzare le nutrie, con il solo risultato che, passati oltre 3 anni da questa proposta, si sia solo sprecato del tempo senza compiere nemmeno un intervento”.
La nota polemica dei due esponenti di Fdi riguarda poi “l’attacco strumentale a Regione Lombardia, chiaramente in vista della prossima tornata elettorale regionale. Su questo tema, che accomuna le nostre provincie, siamo operativi già da diverso tempo, facendoci portavoce delle istanze provenienti dai nostri territori e siamo in stretto contatto con l’Onorevole Fiocchi e con il nostro gruppo di Consiglieri Regionali, con i quali stiamo affrontando la questione con buonsenso, cercando di trovare soluzioni pratiche ed il più efficaci possibili, come ad esempio quella di estendere in proroga a tutto l’anno il periodo di prelievo di alcune specie come i cinghiali”.
Non manca un affondo anche su una prospettiva allargata: “Ricordiamo infine che proprio il Partito Democratico si presenta alle elezioni nazionali insieme ai Verdi di Bonelli e a Fratoianni assolutamente contrari all’attività venatoria, come i pentastellati, loro ex alleati nel “Governo dei migliori”, che ora pongono fra i propri obiettivi l’abolizione della caccia. Noi, dal canto nostro, stiamo organizzando per questo autunno un grande convegno sulla salvaguardia della biodiversità in cui daremo spazio alle associazioni ed ai tecnici per poter stendere un patto tra amministratori su tutto il territorio della Lombardia, con il coinvolgimento di enti ed istituzioni preposte. Difendere l’ambiente in cui viviamo, significa salvare il futuro della nostra comunità”.
Un commento
Ognuno attacca gli altri, ma alla fine al governo in regione ci sta la destra e il problema persiste.
I consiglieri comunali di Fratello d’Italia farebbero meglio a chiedere conto ai propri colleghi regionali che stanno in maggioranza.