Continua a suscitare dibattiti e polemiche – anche politiche – la costruzione di una nuova strada dalla via del Monte Bisbino sul tracciato della Via dei Monti Lariani 1 (Ca’Bossi, Colma del Bugone, Colma dei Murelli, Colma di Binate). Dopo un primo botta e risposta tra l’Associazione degli Agricoltori del Bisbino (contrari all’opera) e il sindaco di Cernobbio, Matteo Monti (qui la cronaca), il caso è approdato in Regione Lombardia.
In particolare, è stato il Movimento 5 Stelle Lombardia a depositare oggi un’interrogazione e una richiesta di accesso agli atti relativa al progetto di manutenzione straordinaria e miglioramento del percorso escursionistico “Via dei Monti Lariani”. I lavori di cementificazione del sentiero che si snoda lungo i Comuni di Cernobbio, Moltrasio, Carate Urio e Schignano, finanziati da Regione Lombardia, hanno suscitato le proteste dei residenti, degli ambientalisti e dell’Associazione Agricoltori del Bisbino poiché la Via dei Monti Lariani rientra tra i beni comuni di riconosciuto valore artistico, paesaggistico, storico e culturale del territorio.
Paola Pollini (Consigliera regionale M5s Lombardia): “La Via dei Monti Lariani rientra nell’elenco della Rete Escursionistica Lombarda e rappresenta un patrimonio culturale da preservare. Gli interventi in atto, invece, prevedono inutile consumo di suolo e uno stravolgimento del sentiero naturale mediante la costruzione di un tratto di strada carrabile in cemento, che potrebbe generare gravi impatti ambientali e paesaggistici con alterazioni irreversibili del profilo montano, contribuendo attivamente al cambiamento climatico”.
“Oltretutto – aggiunge Pollini – le opere sono in totale disallineamento con i programmi nazionali, regionali e locali di tutela del paesaggio e sviluppo sostenibile delle aree montane. Per questi motivi abbiamo chiesto a Regione Lombardia di attivarsi, affinché i lavori siano interrotti il prima possibile, procedendo al ripristino delle caratteristiche originarie del sentiero e garantendo la fruibilità dell’ingresso alle sole persone a piedi o in bicicletta, attraverso l’installazione di una sbarra che vieti il transito ad autoveicoli e motociclette che già oggi è piuttosto frequente”.
Alle richieste del M5s Lombardia si è unito anche il Gruppo Territoriale del M5s Como: “I lavori programmati sono completamente inadeguati e controproducenti e deturpano il carattere costruttivo e materico originario del tracciato che invece andava protetto. Peraltro, in passato abbiamo notato come pioggia, ghiaccio e radici degli alberi abbiano sgretolato il percorso in cemento già posato. Le mulattiere e i sentieri hanno bisogno di manutenzione ordinaria e puntuale e in questo modo i fondi regionali sono usati per raggiungere obiettivi contrastanti con le direttive ambientali vigenti”.