Doccia gelata sulla grande distribuzione e non solo.
Scompare dal testo finale del decreto Aperture, ora in Gazzetta Ufficiale, il riferimento (che pure era in bozza) alla riapertura dei centri e dei parchi commerciali, e strutture simili, a partire dal 15 maggio.
Sulle barricate Federdistribuzione con il presidente Alberto Frausin che ha sottolineato per tutto il giorno come i centri commerciali siano “luoghi sicuri che hanno sempre risposto con responsabilità in ogni fase dell’emergenza sanitaria”. Così viene invocata una prospettiva certa sulla riapertura.
Slitta inoltre al primo luglio la ripartenza per terme, centri congressuali, parchi a tema, acquatici, faunistici e di divertimento. “Assurdo e ingiusto — accusa Giuseppe Ira, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani che fa parte di Confindustria — questa decisione la viviamo come un’offesa, soprattutto quando vediamo che categorie simili a noi come le piscine comunali e le spiagge possono invece riaprire già dal 15 maggio, non c’è alcuna logica”.
ECCO IL TESTO DEL DECRETO
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