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Chiusura nidi, lettere al sindaco. La mamma: “Un’offesa. Non abbia la faccia tosta di dire che bisogna gioirne”. La nonna: “Il Magnolia, valore oltre i numeri”

Sono la mamma e la nonna di quattro giovani che frequentano diverse scuole del complesso di Borgovico che copre l’intera offerta formativa dall’asilo alle elementari. Ovviamente sono tra le famiglie penalizzate dalla chiusura del nido Magnolia (ritenuto peraltro da chiunque ne parli un’assoluta eccellenza). Entrambe hanno scritto mail al sindaco Alessandro Rapinese (e per conoscenza inviato alla redazione) dopo la giornata di ieri tra conferenza stampa, protesta delle mamme e durissimi scontri politici in occasione della presentazione appunto delle novità sui nidi (qui le cronache). Ecco la lettera della mamma:

Signor Sindaco, sono una di quelle che lei oggi ha definito “mamma del PD”. Mi preme sottolineare, visto che oggi non ne ho avuto la possibilità, che quello che lei definisce “arricchimento dell’offerta per le famiglie” è un’offesa per chi, come me, ha scelto di scomodarsi per scegliere proprio un nido comunale, e tra tutti proprio il Magnolia, proprio perché credo nella qualità educativa del nido pubblico. La Montessori sarebbe stata una scelta più comoda e più vicina, eppure la mia fiducia nell’operato delle educatrici comunali e nella loro attenzione alle esigenze dei piccoli mi ha spinta a fare una scelta di “scomodo”.

Ho 4 figli, tutti di età diverse e tutti in una diversa scuola del complesso Borgovico. Lavoro su turni, anche notturni, pago profumatamente la retta del nido ed una babysitter full time, tuttavia non credo proprio di poter estrarre dal cilindro il tempo materiale di accompagnare in tempo gli altri miei 3 figli a scuola e in più il piccolo dove? Magari in via Italia Libera (da Google Maps si parla di 6 km di distanza da casa mia), oppure a Sagnino (4,9 km). Il tutto tentando di essere al lavoro in tempo, per evitare magari di accumulare troppi permessi e ritardi e rischiare, perché no, di perdere un domani il lavoro.

Dalle sue parole si percepisce una certa intolleranza nei confronti delle famiglie che si lamentano di dover mandare i bambini in una scuola più lontana ma, mi creda, non si tratta di lamentarsi e di volere la vita comoda: faccia una prova sul campo una mattina di traffico ordinario, si renderà conto che è impossibile fare quello che lei propone.

Parliamo poi del fatto di offrire come alternativa il nido privato: lei sul serio ritiene che la qualità educativa possa essere la stessa? Noi mamme “pigre”, come lei lascia intendere, scegliamo di usufruire di orari più rigidi, spesso fasce orari più brevi, complicandoci la vita, proprio perché crediamo che un nido che propone frequenza ad ore, ingressi e uscite sempre diversi, compagni e insegnanti sempre diversi, non possa, per definizione, fornire ai più piccoli la routine, le rassicurazioni, gli affetti di cui hanno bisogno, pedagogicamente parlando.

Per cui la prego, non abbia la faccia tosta di dire che dovremmo gioire di poter usufruire dei servizi del privato al costo del comunale. Le sembrerà strano, ma parlando dei nostri piccoli non è il tema economico la nostra priorità.

Alice Ghignone

Ed ecco la missiva della nonna:

Perché non si può chiudere il nido “Magnolia”

Il sindaco Rapinese ha intenzione di chiudere il nido comunale di via Passeri a Como, il nido Magnolia. Decisione da lui sostenuta alla luce di dati sulla natalità degli anni precedenti e proiezioni future.
Numeri…solo numeri a sostegno di una decisione in controtendenza con l’intero ambito del welfare e dei diritti delle famiglie e delle madri lavoratrici.

Ma il nido Magnolia ha un valore che va ben oltre i numeri, ed è in primis il contesto in cui si trova È ubicato nello stesso edificio che ospita la scuola d’infanzia Raschi Due ingressi separati, il nido da via Passeri e la scuola d’infanzia da via Raschi Due grandi giardini separati e distinti e un contesto interno accessibile al personale che vi opera. Il personale educativo negli anni ha realizzato vari progetti di raccordo e continuità fra i due ordini di scuola, questo per facilitare nei bambini il passaggio dal nido alla scuola d’infanzia Progetti che vedono protagonisti i bambini e hanno per obiettivo il loro benessere.  Inutile evidenziare come tutto ciò sia favorito dalla perfetta e felice ubicazione in cui si trovano essendo situate nello stesso edificio

E poi…dalla scuola d’infanzia si passa alla “Corridoni”, la scuola primaria di via Sinigaglia situata a pochi metri dal contesto nido/scuola d’infanzia. In effetti basta attraversare viale Masia ed ecco la scuola Corridoni, dove i bambini continuano il loro processo educativo e formativo. E se vogliamo guardare ancora più avanti ecco a un centinaio di metri la scuola media Foscolo, dove un alunno arriva quasi a terminare gli anni dell’obbligo scolastico.

Tutto ciò evidenzia come le famiglie che scelgono e vivono questo quartiere abbiano a disposizione un polo educativo e d’istruzione felice, innanzitutto per l’ubicazione che ne favorisce la continuità, e anche perché indubbiamente facilità gli spostamenti da una scuola all’altra per chi ha più figli nei vari ordini di scuola. Polo educativo da tutti considerato eccellente anche e soprattutto per la qualità del servizio offerto da chi opera nei vari ordini di scuola

È da evidenziare quanto sia al di sopra dello standard medio l’offerta educativa che offrono le educatrici del nido Magnolia, che si è sempre distinto per qualità dell’accoglienza e delle proposte didattiche, in un clima positivo che chiunque avverte appena varcata la soglia e di cui beneficiano innanzitutto i bambini. Ecco le parole da contrapporre alle tesi numeriche del sindaco: Il benessere dei bambini che coinvolge le loro famiglie e le persone che ruotano intorno.

Sono una nonna, i miei 4 nipoti frequentano i 4 ordini di scuola sopra citati. Il più piccolo al nido Magnolia, uno alla scuola d’infanzia Raschi, un altro la primaria Corridoni e la più grande la media Foscolo
E come me, genitori, nonni e baby sitter ogni giorno vivono quelle scuole, spostandosi, spesso a piedi perché le distanze lo consentono, da una scuola all’altra per accompagnare i propri bambini.

Ecco perché non si può chiudere il nido Magnolia, perché è il primo nucleo educativo in un quartiere che felicemente mette a disposizione delle famiglie i successivi ordini di scuola a pochissimi passi uno dall’altro, vicini e di indubbio valore educativo e formativo.

E di questo il Sindaco deve tenerne conto.

Giuseppina Cattaneo

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16 Commenti

  1. Non c’è modo di chiedere l’intervento delle istituzioni?? Governo batti un colpo. Questo è fuori di testa. Altro che Real Madrid…

  2. Si alza la mattina e decide cosa togliere o cosa aumentare.
    Con la chiusura degli asili ha toccato il fondo.
    Spero si renda conto di quante mamme sta mettendo in difficoltà.

  3. Alla faccia. Delle poche nascite ,,se chiudono gli asilo ,saranno sempre meno le nuove nascite ,,ma poi che arroganza questo rapinese ,ma da dove arriva?

  4. Sono passati diversi anni, ho subito un sinistro, causa buca situata al centro di un tombino all’altezza dell’universita’la tutto protocollato dal comune. Mai ricevuto una risposta né tantomeno il risarcimento. Il giorno dopo la buca era ricoperta. Vergognati Rapinese!!!!

  5. Ormai ogni amministrazione basa le proprie scelte solo sull’aspetto economico.
    Le persone ed i loro bisogni non contano più.
    Solo i numeri.
    Politiche disumane e disumanizzanti.

  6. Condivido pienamente tutti i commenti. Il problema, visto a lungo termine, è che manca ancora molto al termine del mandato e i potenziali danni sono ancora molti. Bisogna fare qualcosa per fermare questo delirio di arroganza e onnipotenza.

      1. Buongiorno sig. Fabrizio; il problema a cui si riferiva la sig.ra Nera va ben oltre il provvedimento in questione (per sua informazioni io comunque l’ho letto).
        Il problema è un sindaco che non ha a cuore il bene comune ma solo una sua personale idea di città, condivisa da un numero minoritario di cittadini, dove la logica di efficienza economica è l’unico elemento preso in considerazione, quindi esternalizzazione dei servizi, riduzione del sostegno ad associazioni ed enti locali e parcheggi per fare cassa sembrano gli unici suoi pensieri.
        Vita comune, cittadinanza attiva, diffusione dei servizi sul territorio, modernizzazione, sostenibilità sono elementi che forse neanche conosce.
        L’aggravante è che non sembra esserci vita intorno a lui; ma si confronta con qualcuno? I suoi “consiglieri” esprimeranno opinioni? Anche i suoi fan nei commenti difficilmente vanno oltre le 10 parole ed non esprimono concetti oltre alle presunte deficienze dei precedenti sindaci.
        Il problema espresso dalla sig.ra Nera, che condivido, è quanti danni può ancora fare Rapinese nei prossimi anni di mandato.

  7. Il voto alle urne dato ai paladini della protesta su ogni cosa quando si è in minoranza … si traduce quasi sempre in arroganza di potere quando si agguanta la poltrona, abbiamo esempi molti diffusi.
    Quindi se qualcuno dei genitori dei bimbi l’ ha votato ( e sicuramente c’è) faccia la dovuta riflessione 🤔

  8. Piena solidarietà alle signore Alice e Giuseppina.
    La decisione del sindaco, basata su ragioni puramente economiche, è contraria al concetto di bene comune, che dovrebbe essere invece l’unico driver delle scelte di una pubblica amministrazione.
    Sindaco inadeguato a livello amministrativo, politico ed umano.
    Una vergogna.

    1. Condivido pienamente. E spero che i comaschi se ne ricordino nel segreto dell’urna (anche se temo che negli ultimi sei mesi prima delle elezioni il Sindaco in carica riasfalterà le strade, cercherà di riempire le buche ecc. ecc. per gettare fumo negli occhi agli ingenui)

    2. Concordo pienamente e condivido le proteste di mamme e nonne. Da insegnante sono inoltre convinta che la qualità faccia sempre la differenza.

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