Le frasi del sindaco Mario Landriscina pronunciate a Etv martedì scorso sulla vicenda senzatetto-dormitorio (link sulla cronaca integrale qui sotto) sembrano destinate a rompere la tregua con le associazioni di volonariato, in particolare quelle raccolte in Como Accoglie.
Landriscina in Tv ai senzatetto: “Capiscano che la città si spacca. Rischio azioni un po’ repressive
A far spirare nuovamente venti bellici, un durissimo comunicato diffuso dalla rete di attivisti, nel quale non manca un hashtag eloquente: #senzavergogna.
“Il sindaco Mario Landriscina ha manifestato in una trasmissione televisiva il timore che le persone senzatetto che sostano a San Francesco, persone fragili, in alcuni casi anche con problemi di natura psichiatrica, possano spaccare la città – si legge nel comunicato – Dipinge poi i volontari come degli sciocchi, incapaci addirittura di coordinarsi tra loro per offrire una colazione o una bevanda calda. Come potrebbe un cittadino identificarsi e accordare loro fiducia? In questo quadro è più facile irridere e mettersi dalla parte del povero sindaco. Non bisogna cadere in questa finta contrapposizione tra cittadini e volontari. Noi stessi siamo semplici cittadini e cerchiamo di rendere più vivibile e più umana per tutti la città in cui viviamo”.
“L’aiuto alle persone più fragili è prezioso per loro ma, indirettamente, è un bene per tutti, attenua le situazioni di disagio e non fa crescere l’indifferenza – prosegue la nota di Como Accoglie – Se il sindaco vuole sostenere che le azioni di volontariato, che cercano faticosamente di organizzarsi e collaborare, sono insufficienti non possiamo che dargli ragione. Purtroppo non possono sostituire le responsabilità e il compito delle istituzioni che non se ne fanno carico in modo adeguato e neppure valorizzano le ripetute offerte di collaborazione”.
Nel testo c’è poi una rivendicazione del ruolo essenziale ormai assunto dal volontariato: “Se mancasse l’opera volontaria, diretta e quotidiana dei cittadini, in collaborazione con la rete per la grave marginalità e gli enti del settore sociale, in particolare Caritas, la vita dell’ intera città sarebbe certo peggiore. Quando tra un paio di mesi chiuderà Emergenza Freddo tutte le persone che ora sono ospitate in condizioni provvisorie ma dignitose si troveranno di nuovo a passare le notti per strada e non certo per loro scelta o per volontà dei cittadini delle zone limitrofe. Quali prospettive immagina il sindaco e come le propone alla città?”.
“Noi cittadini che cerchiamo di dare una mano – è la conclusione – riconoscendo i limiti delle nostre azioni, possiamo guardare negli occhi le persone, a fronte alta e senza timore; non dividiamo la città perché la volontà di rispettare tutti e affrontare insieme i problemi unisce e non divide una comunità”.
4 Commenti
Cioè, spiegatemi, chi è che sta spaccando la città? Quei poveracci che dormono all’aperto o chi non è i n grado e comunque non vuole affrontare il problema? Forse bisognerebbe invertire i ruoli.
Questo sindaco imbelle (nelle mani di impresentabili assessori) ringrazi tutti i santi di avere dei volontari che fanno quello che dovrebbe fare lui.
Se c’è mancanza di organizzazione, la colpa è proprio del Comune, che dovrebbe essere capofila nel coordinare tutte le diverse realtà del territorio.
adesso la colpa è dei volontari: roba d matti !!!