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Dormitorio, Como Accoglie replica a Corengia: “Noi sempre disponibili ma servono proposte concrete e spazi per i senzatetto”

Poche ore dopo le parole dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Como Angela Corengia sulla manifestazione di sabato in piazza Cavour – che in consiglio comunale ha definito “strumentale” – non è mancata la replica degli organizzatori, ovvero dell’associazione Como Accoglie.

Senzatetto, Corengia azzanna: “Manifestazione in piazza strumentale, voluta da chi avrebbe dovuto tenere aperto il dormitorio” 

I volontari sottolineano che c’è sempre stata disponibilità a continuare ad aiutare i senzatetto (contrariamente a quanto affermato in aula dall’assessore ieri sera) ma che le condizioni che si erano venute a creare lo rendevano impossibile.

Ecco quindi la nota integrale dell’associazione.

La manifestazione di sabato 13 in piazza Cavour, indetta unicamente da Como Accoglie, ha chiesto ai Comaschi di partecipare come semplici cittadini, senza simboli di partiti e associazioni perché il senso di umanità e il rispetto dei diritti e della dignità delle persone è patrimonio comune.

Noi di Como Accoglie, associazione composta esclusivamente di volontari che tutti i giorni del calendario, feste comprese, dedicano da anni il loro tempo a prestare cura a persone migranti e senzatetto, non possiamo gestire problemi di tale complessità o e non intendiamo prenderci responsabilità non nostre.

Non è mai mancata la nostra disponibilità a collaborare; come volontari possiamo dare una mano in tutti i contesti che ci sono dati, ma non spetta a noi trovare soluzioni.

Non abbiamo mai interrotto la nostra presenza né minacciato di farlo, ma abbiamo segnalato che non saremmo stati in grado di offrire come in passato alle persone per le strade neppure quell’aiuto consistente nella distribuzione e ritiro di borse personali con materassini e coperte perché sprovvisti di un luogo di deposito e quindi per sicurezza sanitaria legata al coronavirus.

Siamo disponibili a collaborare con tutti quando ci saranno presentate proposte concrete in grado di risolvere urgentemente il problema drammatico delle persone senza dimora.

Porre all’attenzione dei cittadini un problema che riguarda le persone più emarginate e richiamarsi ai valori della costituzione, nel rispetto delle leggi e in ottemperanza alle disposizioni sanitarie di distanziamento, è una forma pacifica di esercizio della democrazia e non una strumentalizzazione.

Ci sembra strumentale piuttosto che l’amministrazione comunale rimandi le responsabilità di un mancato governo della complessa e drammatica situazione delle persone senza dimora esclusivamente alle associazioni di volontariato ed al terzo settore.

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