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“Di qui non ci muoviamo. Comaschi, vi aspettiamo il 31 agosto per dire no alla chiusura”. Bocciofila, i Combattenti di nome e di fatto

Combattenti di nome e di fatto, niente da dire. Gli iscritti alla Bocciofila di via Balestra a Como hanno deciso di resistere, gentili ma irremovibili. I fatti sono purtroppo noti, il Comune di Como, nell’ambito dell’intervento sugli spazi museali della zona, ha sfrattato le Associazioni d’Arma e poi con lettera arrivata i primi di luglio, invitato l’associazione sportiva a sgombrare baracca e burattini entro la fine di agosto. Ne abbiamo parlato qui: Via Balestra, il Comune caccia anche la storica (e preziosa) Bocciofila. L’appello: “Se andiamo via è finita. Comaschi aiutateci e il sindaco ci ascolti”. In sintesi: formalmente il Comune non ha torto, il club occupa gli spazi senza titolo dal primo gennaio 2019. Però ha sempre pagato l’affitto. Ed è pure vero che nei successivi 4 anni e mezzo l’amministrazione non ha mai dato segnali, né invitando alla stipula di un nuovo contratto, né annunciando (con tempi ragionevoli, non due mesi striminziti) l’intenzione di chiudere tutto.

E’ doveroso poi ricordare, ancora una volta, la funzione che la Bocciofila svolge per decine di anziani della città, assolvendo un ruolo pubblico, sostituendo una cosa sempre più rara: la cura o, meglio, l’attenzione sociale. Così questi sportivi un po’ âge ma sempre in gran forma hanno deciso di rispondere come possono al silenzio dell’amministrazione. Sì, silenzio, perché, spiega il vicepresidente Renato Fumagalli: “Anche dopo gli articoli usciti non c’è stato modo di parlare col sindaco Alessandro Rapinese. Lo scorso fine settimana mi ha mandato una mail chiedendomi il numero di telefono, sosteneva di averne uno inesistente. Mi è parso molto strano ma gli ho risposto subito inviando il numero, comunque non mi ha mai chiamato. In ogni caso, dico io, ritieni di avere un numero sbagliato? Dammi appuntamento via mail. Non so cosa pensare…”.

Così i Combattenti di via Balestra hanno deciso di chiedere concretamente aiuto ai comaschi, dice Fumagalli: “Li invitiamo qui nell’ultimo giorno concesso dal Comune, il 31 agosto. Diamo appuntamento alle 17 a tutti coloro che vogliono sostenerci e impedire la chiusura. Non è una manifestazione, li accogliamo nel nostro giardino per raccontare chi siamo e cosa ci sta succedendo, mostreremo loro la bocciofila e le nostre attività magari con un piccolo rinfresco. Cosa possiamo fare di più? Abbiamo smosso la stampa ma niente, nessuna risposta, solo silenzio. Speriamo con questo appello di richiamare tante persone”.

Cosa pensate di ottenere?
“Almeno una proroga, poi vedremo”.

Cultura e sport possono coesistere, come dicevamo anche nel precedente articolo. Museo e bocciofila non sono in conflitto, poi, certo, se l’area serve per il cantiere al limite sarebbe accettabile una chiusura provvisoria. No?
“E’ quello che sostengo, noi siamo disposti a discutere tutto, ma questo sindaco non ha 10 minuti per parlarci? Si possono evitare le guerre, vediamo insieme il progetto, vediamo cosa si può fare”.

Intanto, come detto, l’appuntamento è per il 31 agosto alle 17, conclude Renato: “Aspettiamo i cittadini. So che ci saranno anche i consiglieri di opposizione. Noi non ci muoviamo, restiamo qui”.

 

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5 Commenti

  1. egoismo , come se 4 anziani che giocano a bocce possono bloccare un progetto che può coinvolgere ben più persone , Sfrattiamoli senza rimpianti

    1. Quale progetto?
      La stanza per le mitiche monete romane oppure una bella speculazione per favorire il turismo ed i baretti per la movida che sono tanto in difficoltà (non sanno più dove mettere i danari) ….

  2. Non potendo annettere Brunate, il rappresentante supremo del comune, punta su annessioni più comode.

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