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Como e il ticket ‘taglia turisti’ che piace anche a Rapinese, a Venezia “tolte migliaia di persone”

Ripensando anche alla parole pronunciate dal sindaco di Como Alessandro Rapinese lo scorso 13 aprile (“Stiamo già discutendo dell’idea, le rivoluzioni iniziano con misure concrete e noi siamo pronti per questo lungo viaggio”), l’eco di ciò che accade a Venezia – città ormai divenuta esempio globale per gli effetti dell’overtourism – è più che interessante. Se non altro perché, come ampiamente noto, la città lagunare dallo scorso aprile ha introdotto un ticket di 5 euro a persona al giorno.

Un balzello pensato per le giornate a bollino nero, ovvero quelle con un eccesso di turisti (conteggiate in 29 per il 2024​​) così da arginare il sovrafollamento ingestibile. Il tutto affidato a una piattaforma digitale multicanale e multilingua che permette di prenotare l’ingresso e, per le categorie previste, pagare i 5 euro a persona, da versare prima dell’arrivo in città. Poi, per dimostrare di avere prenotato e pagato l’accesso – così come di essere esclusi o esenti dal pagamento – basta esibire l’apposito voucher contenente il QR-code. Ok, sulla carta. Ma la sperimentazione pratica nelle prime occasioni come è andata? A rivelarlo – senza nascondere un grande entusiasmo – è stato nelle scorse ore il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, come rilancia ad esempio l’Agenzia Nova.

“Sono soddisfatto perché avevo paura di disturbare i cittadini ma invece abbiamo lavorato tantissimo, senza creare problemi a nessuno – ha dichiarato – E poi sono contento che gli ospiti abbiano capito il senso della cosa, ovvero difendere la città. I turisti lo hanno capito, i veneti sono venuti con tranquillità, contenti, hanno capito che la prenotazione è un piccolo fastidio”.

Per quanto riguarda i risultati, ha spiegato il primo cittadino lagunare, “non abbiamo una serie storica precedente, per cui io devo avere una comparazione tra un giorno prima e il giorno dopo per capire se sono riuscito a dissuadere qualcuno a venire. Ho l’impressione, però è una cosa piccola e calcoli più precisi saranno fra agosto e settembre, che cinque-diecimila persone le abbiamo tolte rispetto ai picchi che ci aspettavamo. Per dirlo con certezza ci vorranno sperimentazioni costanti e continue, magari con qualche piccola modifica per capire esattamente quanto questo ha inciso”.

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32 Commenti

  1. Palese violazione dell’ Articolo 16 Costituzione: difatti già molti italiani si sono presentati a Venezia in gruppo, rifiutandosi di pagare il biglietto d’ingresso e chiedendo ai controllori di essere multati; non gli è stata elevata alcuna contravvenzione.
    Per i sostenitori di queste misure: non vi sono bastati il lockdown, il coprifuoco, il pass verde?

    1. Sono d’accordo
      Se volessero veramente limitare l’afflusso di persone a Venezia basterebbe applicare controlli con limitazioni di persone in entrata…..con orario di scadenza…..la cosiddetta entrata a gruppi …..invece questi usano tutta questa demagogia solo per fare
      CASSA….

  2. Ovviamente tutto questo è anticostituzionale perché Mina i diritti dell’uomo quindi consiglio a tutti di presentarsi ed entrare in città senza pagare il voucher perché nessuno avrà la sfrontatezza di multarvi dal momento che poi sarebbe passibile di denuncia penale.

    1. La questione di far pagare un ingresso per entrare in una città come Venezia è complessa e tocca vari aspetti legali e costituzionali. Vediamo di analizzare la situazione:

      1. **Costituzionalità**:
      – La Costituzione Italiana garantisce la libertà di movimento e il diritto di circolare liberamente nel territorio nazionale. Tuttavia, ci possono essere regolamentazioni locali per motivi specifici, come la tutela del patrimonio culturale e la gestione del turismo.
      – La Corte Costituzionale potrebbe dover esaminare se una misura del genere viola effettivamente questi diritti, valutando anche se ci sono motivi giustificabili per la sua applicazione.

      2. **Regolamenti locali**:
      – Le amministrazioni locali possono adottare regolamenti specifici per gestire il flusso turistico, specialmente in città con un alto numero di visitatori, come Venezia.
      – Questi regolamenti devono essere proporzionati e non discriminatori. Se un regolamento è ritenuto necessario per la protezione della città e dei suoi abitanti, potrebbe essere considerato legittimo.

      3. **Diritti umani**:
      – I diritti umani garantiscono la libertà di movimento, ma anche questi diritti possono essere soggetti a limitazioni ragionevoli per proteggere altri interessi pubblici, come la conservazione del patrimonio culturale.

      4. **Consiglio di non pagare**:
      – Il consiglio di entrare senza pagare il voucher potrebbe comportare conseguenze legali. Se il regolamento è in vigore e si viene trovati in violazione, si potrebbe essere multati.
      – Le autorità locali hanno il diritto di far rispettare le leggi e i regolamenti. Non è garantito che non si riceva una multa per la violazione di tali regolamenti.

      **Chi ha ragione?**

      – **Aspetto legale**: Se il regolamento è stato adottato correttamente e in conformità con le leggi nazionali e locali, l’obbligo di pagare potrebbe essere legittimo.
      – **Aspetto pratico**: Consigliare di non pagare e entrare comunque potrebbe esporre le persone a sanzioni amministrative. Inoltre, incoraggiare a violare un regolamento non è mai una buona pratica legale o etica.

      In conclusione, se si ritiene che la misura sia incostituzionale, la via appropriata sarebbe contestarla attraverso i canali legali appropriati, come presentare ricorso alle autorità competenti o promuovere una causa legale, piuttosto che infrangere la legge.

    2. Eccolo qui…il solito avvocato della costituzione, come quello dei radar! Comunque caro Federico Montanari, di questo passo la gente del posto non potrà più uscire neanche per prendere un caffè, questo è costituzionale?

  3. E come faccio a definire un “turista”.
    Abito in provincia di Monza e voglio andare una domenica a trovare mio zio che abita a Brunate:
    Treno + funicolare + due passi in città = turista e quindi 5€
    Poi non dite che bisogna usare i mezzi per non inquinare….siete voi che mi fate usare l’auto!!!
    Devo dimostrare che vado da mio zio per non pagare??? (Esenzione tipo di Venezia)
    E la libertà?
    Sono un cittadino italiano in Italia!
    Devo pagare per stare in una città in Italia, a piedi, ma siamo matti!!!!!!
    ?????

  4. Venezia è Venezia ,Como una bella citta ma non si può paragonarla , comunque già con il forte aumento dei prezzi nei locali e dei parcheggi raddoppiati( per poche ore ci vogliono 10€) per i non residenti , un disincentivo lo hanno messo già di fatto ,io che non sono di Como ci vado oramai di rado.

  5. Il turismo porta anche lavoro e soldi! Si sfruttino i proventi a beneficio del territorio e a migliorare le situazioni locali (strade, manutenzioni, ecc.) e magari per ridimensionare qualche tassa ai cittadini del luogo…tanti nullafacenti potrebbero anche trovate possibilità di impiego!

  6. Quale è il perimetro geografico e “posturale” per definire un visitatore turista a cui applicare il balzello ? Uno che viena da Milano per lavoro paga? Deve pagare anche un turista che ha penotrato in hotel?
    La me par una buiada!!

  7. Impossibile da applicare perché i turisti mordi e fuggi arrivano in treno da Milano principalmente. Prima di fare boiate almeno si faccia una indagine mettendo 4 persone ai capolinea di San Giovanni e Como Lago a fare un censimento a campione il sabato e la domenica. Costo del tutto forse 2000 euro.

    1. Esatto. Penso che un buon 70% di turisti si fermano a como 1 gg
      Arrivano in treno o bus o auto. Impressionante vedere gruppi di 50/60 persone scendere dalla scalinata della stazione. Ho visto almeno 4/ 5 gruppi differenti ( asiatici, dell est , tedeschi o svizzeri tedeschi, ecc.) , di una certa età, scendere dalla scala della stazione con bottiglie d acque e panini… mi hanno fatto tenerezza vederli cosi gasati con gli occhi spalancati e felici di essere a Como. Sono contenta però i turisti son troppi , i disagi ci sono .Como è piccola x sopportare qst ondate enormi di turisti. Sono favorevole a tassa soggiorno.

    2. Non dimenticare Varenna, circa 250 passeggeri ogni ora, riversati sulle acque del lago Como. Tramite battelli ci di scambia la ressa tra paesi e città.

  8. Vogliono un lago d’eccellenza?
    Facciano un GREEN_PASS_LAKE_COMO: 50€ per ogni ingresso da chi vive fuori provincia, 100€ da chi fuori nazione, da tenere sul cellulare e da esibire ad ogni controllo su mezzi di trasporto, hotel, strutture ricettive… sullo stampo del green pass cdi covidiana memoria.
    I soldi raccolti che vadano al territorio: strade, parchi, trasporti, sicurezza.

      1. Più mettono ticket e divieti ,io scantono questi posti..ci sono tanti bei posti al mondo..Venezia.l ho vista 40 anni fa..punto.Per farsi oi spennare..andateci voi.

    1. D’accordissimo d’altronde l’obbiettivo deve essere dissuadere la massa dal invadere il territorio ogni giorno che spunta il sole

    2. Comodicomaschi idea eccellente, a patto che anche ti paghi se è quando vai fuori dalla provincia anche x fare una visita medica..

  9. La narrativa vs la realtà:

    La narratività: introduciamo questa tassa sui turisti mordi e fuggi per dissuaderli dal venire.

    La realtà:

    5 euro non sono nulla. Non dissuaderà nessuno dal visitare Venezia.

    Ci sono molte esenzioni.

    Viene imposto solo in alcuni giorni.

    I tanto odiati turisti giornalieri delle navi da crociera costituiscono solo l’1% del turismo a Venezia.

    Le vere ragioni di questa tassa di soggiorno sono probabilmente da ricercare nei seguenti aspetti:

    È un modo eccellente per raccogliere dati, poiché i visitatori devono registrarsi online per pagare la tassa. Il sistema software e il personale che lo gestisce devono essere pagati. Le entrate derivanti dalla tassa del 2024 saranno utilizzate per pagare questi costi.

    Si tratta di un tentativo di placare l’UNESCO, che aveva preso in considerazione la possibilità di revocare lo status di patrimonio culturale di Venezia a causa dell’incapacità della città di combattere il turismo eccessivo.

    Venezia ha attirato un’enorme attenzione da questo dibattito, il che è – ovviamente – eccellente per il turismo. Nessun budget di marketing turistico al mondo avrebbe potuto garantire a Venezia una tale visibilità.

    Domanda chiave: La città, già costosa, sta solo cercando di trarre profitto?

    https://www.artsmanagement.net/Articles/Venice-entry-fees-5-Euros-against-Overtourism,4662

    Autore del articolo:
    Tom Koch
    Professore di economia aziendale generale presso l’Università di Scienze Applicate di Emden/Leer. Ha lavorato per molti anni in posizioni di gestione commerciale nel settore culturale e ha condotto ricerche sui prezzi d’ingresso nel settore culturale.

    1. Il dibattito sull’imposizione di una tariffa per l’ingresso in città turistiche come Venezia o Como è complesso e deve bilanciare la necessità di gestire il turismo con il rispetto dei diritti dei cittadini. Mentre l’intento di ridurre il sovraffollamento e proteggere il patrimonio culturale è valido, le modalità di attuazione devono essere attentamente considerate per evitare ingiustizie e inefficienze.

    1. Ma infatti.
      Venezia è un’isola unita alla terraferma da UN ponte. Poi ci sono degli imbarchi anche esterni, ma facilmente controllabili.
      No, a Como non può funzionare.
      E poi cosa fai, blocchi l’accesso all’incrocio di Villa Olmo? Tutti andrebbero a Cernobbio, creando una fila fin sopra la Napoleona… Blocchi l’uscita dell’autostrada a Grandate? Insomma, dove li blocchi i turisti?
      Semmai, è inutile vendere un miliardo di biglietti ferroviari per Varenna sapendo che non sì riuscirà alla sera a tornare indietro. E’ assurdo fare manifestazioni nel weekend a Cernobbio senza ausiliari del traffico e un piano straordinario di parcheggi. È impossibile far salire tutto il mondo in funicolare, creando un ingorgo immane alla sera. Idem con i battelli a Torno. Fine delle ulteriori concessioni e scempi del paesaggio a residence, bar, tavolini in piazza, eccetera. Vuoi accedere alla Lariana? O abiti/risiedi lì, o non passi se c’è un casino immane. In piazza Matteotti si deve mettere un gigantesco passaggio pedonale a
      semaforo (lungo). I blocchi vanno fatti a zone e per strutture, chirurgicamente, nel tempo e nello spazio. Più di tanto non possiamo adeguarci ai turisti: i turisti in eccesso si adegueranno a noi e andranno a Gubbio, chissenefrega.

      1. Caro eeeee,
        Approvo tutti i punti che hai scritto.. aggiungo che ogni mezzo che abbia scopo turistico vada prenotato con orario, dando una priorità di prenotazione ai residenti. Purtroppo i mezzi pubblici tra cui la funicolare pare non possano essere soggetti a tale regola, ma se metti un ticket per entrare.in città, penso si possano derogare anche i mezzi pubblici

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