La città di Firenze – che con il turismo veramente di massa fa i conti da anni, ben prima rispetto a Como e provincia – ha deciso di vietare l’impiego degli immobili residenziali come case vacanza. Una decisione drastica, quella presa dal sindaco Dario Nardella, che però segna una via nuova e finora unica in Italia nel tentativo di arginare anche lo spopolamento del centro storico a vantaggio degli affitti brevi per i turisti di passaggio. Lo strumento per quella che alcuni hanno già definito una ‘guerra al modello Airbnb’ è una delibera di giunta per introdurre una modifica al piano operativo comunale.
“Ci rendiamo conto che è una norma ardita, giuridicamente ardita – ha spiegato il sindaco di Firenze Nardella – Ma se noi non proviamo a fare azioni politicamente dirompenti, nessuno si dà una mossa: siamo stanchi di annunci, il problema è diventato strutturale”.
“A partire da oggi, 1° giugno – ha proseguito – Potranno continuare ad esercitare l’attività di affitti brevi solo quelle già registrate”. A Firenze, peraltro, nell’area Unesco della città sono stati stimati già oltre 8mila gli alloggi, spesso interi appartamenti, affittati sulle piattaforme come case destinate a vacanze brevi. Tutti questi, potranno continuare a farlo ma nessuno nuovo potrà aggiungersi da ora in avanti. Gli immobili che rientrano nella destinazione ‘residenziale’ e che ad oggi non offrono già servizi di affitti brevi, da domani non potranno più farlo, perché non verrà concessa la ‘articolazione giuridica’ necessaria e soprattutto non sarà più consentito loro la iscrizione obbligatoria alla lista tenuta dalla Città Metropolitana, lista che serve per il pagamento dell’imposta di soggiorno.
Poiché ovviamente la norma non potrà avere effetto reatroattivo, il sindaco ha dichiarato di essere disposto a utilizzare “la leva fiscale per tutti coloro che vorranno collaborare e tornare indietro: i proprietari di immobili, attualmente destinati ad affitto breve, che vorranno tornare a fare affitti di lungo periodo, avranno da parte della nostra amministrazione un incentivo, l’azzeramento dell’Imu seconda casa per tre anni”. Misura importante, considerando che “un appartamento medio in centro paga più di duemila euro all’anno di Imu seconda casa”.
Nardella ha poi rivolto la propria attenzione sulla bozza del disegno di legge preparata sul tema dal governo, che conterrebbe secondo lui una proposta “del tutto inefficace”. “Siamo disponibili – aggiunge – a collaborare per strumenti più efficaci, e rilanciamo la norma Venezia. Non capiamo perché di fronte a un’emergenza del genere non si voglia estendere la norma Venezia a tutte le città d’arte che hanno patrimonio Unesco e caratteristiche assimilabili”.
“L’unico punto positivo” che il sindaco di Firenze riscontra nella bozza “è la presenza di un sistema di censimento”. “Inutile” è invece “il limite minimo di due giorni per l’affitto”, perché “in una città come la nostra la permanenza media dei turisti è di 2,9 notti”.
Nardella si lamenta infine per il fatto che il governo non abbia previsto strumenti “di pianificazione e regolazione affidati alle amministrazioni locali: i sindaci sono ignorati, a differenza di quanto accade negli altri principali paesi europei come Francia, Spagna, Olanda”.
8 Commenti
Oltre che per la vicenda degli affitti da Firenze dovremmo imparare un’altra cosa già largamente applicata anche dagli Svizzeri. “Multe autovelox, Firenze è la prima città in Italia per incassi: 23,2 milioni di euro”.
Follia progressista
La proposta progressista di togliere l’IMU dalle seconde case destinate agli affitti a lungo termine in centro è tutt’altro che follia. La follia autolesionista è quella dei sindaci che non prendono provvedimenti per paura di perdere consensi: codardia populista.
Potrà condividersi o meno. Ma mentre da noi si annuncia e si chiacchiera, altrove qualcuno eletto per farlo governa, si assume responsabilità e dimostra competenza. Censire, valutare la compatibilità ambientale e sociale, proporre correttivi sono infatti attività proprie del Governo del territorio che ha responsabilità sul suo sviluppo sostenibile e sul benessere generale della collettività. Chi ha coraggio e visione fa i fatti, a tutti gli altri restano le parole e le promesse generiche non realizzate. A ciascuno il suo.
Non c’è miglior vicino di casa di chi non conosci e non devi avere a che fare per il resto della tua vita..ma di cosa parli? Lo sai cosa vuol dire avere un vicino che ti rovina la vita?? Io le mie migliori permanenze sono state in residence a uso temporaneo perché l’unica non proprio temporanea ero io..Non li vedevo neanche..questo è quieto vivere! Inoltre paghi all’istante, se non li hai vai da un’altra parte e il proprietario non si ritrova il problema di andare a fuori dal coro per disperazione…in più vuoi mettere la rendita? il problema ora è Sant’Agostino, quindi Como..Non dovevano fare i lavori in estate, ovviamente! Per il resto a Bellagio di può andare in aliscafo, parcheggi a Como e vai a Bellagio o prima..piu’ aliscafo.. Vuoi mettere andare a piedi a Bellagio in un tratto di meno di un km e arrivare a parcheggiare, non trovi,e poi farti tutta la strada, per via di Sant’Agostino tra l’altro? Ma per favore
Gli affitti brevi sono un disastro da tutti i punti di vista ma soprattutto per i Condomini è finita la pace, la tranquillità, la certezza delle spese e della privacy condominiale. Una “porcata” varata senza tener conto degli interessi generali di un condominio. Non si può dare spazio al tursmo a scapito della pace sociale.
Già, così ci saranno più abusivi…
Dov’è la strategia turistica del Lago di Como? Se ne esiste uno forse Comozero può segnalarlo.
Bravo ragazzo. Vera leadership. Porta i residenti permanenti fuori dalla città e rimuovi il cuore e l’unico della città. Le città hanno bisogno di residenti permanenti a lungo termine per costruire cultura e comunità. Gli affitti a breve termine fanno guadagnare un piccolo numero di persone a scapito del futuro a lungo termine di città, villaggi e persone. Una casa non è un albergo. Stai attento…