La piscina Sinigaglia di Como non riaprirà prima del 14 febbraio prossimo e l’adeguamento alle prescrizioni per l’antincendio a Palazzo Cernezzi “costeranno milioni, stiamo facendo i conti”. E’ stato il sindaco Alessandro Rapinese, nel corso della tradizionale ospitata a Etg+ Sindaco, a fare il punto della situazione sui temi. In particolare, per la piscina Sinigaglia – che inizialmente avrebbe dovuto riaprire a novembre – ha detto che “mi viene quasi da dire viva il ritardo, visto che a fronte di qualche problematica si sono trovate le soluzioni”.
“Sul fronte dei tempi – ha aggiunto il sindaco – in seguito alla necessità di rimuovere una maggior quantità di materiale rispetto al previsto, dovremo verificare la tenuta dell’impermeabilità della vasca e il direttore lavori ha chiesto di riempirla per valutare la tenuta per un periodo di 20-30 giorni. Poi verrà asciugata, prima di rimettere il mosaico. La tempistica, a oggi, indica come data (di riapertura, ndr) il 14 febbraio. Poi però la godremo per 30 anni”.
Rapinese è tornato anche su una delle notizie che hanno fatto più discutere in settimana, ossia il nuovo regolamento per i giardini e il parco botanico di Villa Olmo, con il nuovo divieto di accesso alle aiuole vista lago e lo stop alle bici nei vialetti, se non esclusivamente portate a mano.
“Ora per noi è importante preparare un futuro non dico radioso ma decoroso per la villa – ha affermato il sindaco – Quello non era un percorso per mountain bike e ci passavano rider a 200 all’ora, ora uno scende dalla sua bicicletta e cammina. Per i cani invece non è cambiato nulla (resta l’obbligo del guinzaglio, peraltro sovente ignorato ndr)”. Infine, il fronte dei giardini proibiti: “Non ci può più sdraiare come se si fosse in un bosco alpino nella parte antistante della villa, stiamo pur sempre parlando di una villa neoclassica. Abbiamo iniziato a riportare il decoro a Villa Olmo con le regole”.
23 Commenti
Ho veramente letto questo articolo?
A me sembra protezionismo becero e provinciale. L’unica cosa se decente, in tutto il tratto di lungolago tra villa Geno e villa Olmo, era quel pezzo di prato in cui poter stare al fresco anche d’estate e godersi il lago. Centinaia di persone lo usavano, segno che era una cosa necessaria. Ora ci teniamo le distese di pietra, fresche d’estate. Viva il provincialismo
…ma poi scusate: nel periodo neoclassico non ci si sedeva sui prati?
I proprietari di sicuro, gli altri erano a lavürà! 🙂
Sono d’accordo con quanto dice M.. Quanto al decoro delle aiuole, invito ad andare nei parchi inglesi, dove i cittadini si distendono al sole, ma ai cani è vietato lasciare deiezioni, quelle sì, indecorose.
Beh non ci si poteva aspettare diversamente dal sindaco autodefinitosi il migliore dell’universo!
Sono curioso di vedere chi controllerà il rispetto dei vari divieti, specialmente quello delle bici a mano.
Ma il motivo delle bici a mano? Andavano a 200 all’ora? Ma che fesseria. Rovinano il sentiero? Tanto quanto i mezzi Aprica o i passeggini.
Quando non si hanno argomenti concreti per valorizzare il proprio mandato elettorale, ci si attacca anche al decoro. Non discuto l’impegno del sindaco e della sua giunta che sono certo finora non sia mancato, ma finora si è visto tanto fumo (propaganda) e poco arrosto. Parlando di cose concrete, che impattano sulla vita dei cittadini e di chi visita la città, ci sono tante domande irrisolte, per esempio: dove sono le piscine? Dove sono le licenze per i taxi? Dove sono i ragazzi e le ragazze del coliseum? Dove andranno gli anziani della bocciofila reduci e combattenti? È giusto chiudere le scuole per non ripararle? È giusto aumentare il canone degli immobili usati dalle associazioni che fanno volontariato e portano gratuitamente valore alla città? È giusto, in una città con un costo del mattone proibitivo, lasciare sfitti immobili di edilizia sociale perché necessitano di ristrutturazione? C’è un piano per la gestione della mobilità? Progettare maxi parcheggi è la risposta giusta in una città già congestionata? Quando a molte di queste domande si sono date a suo tempo risposte da campagna elettorale (i famosi 3-6 mesi) non stupisce che poi alla prova dei fatti sia più pratico attaccarsi a un florilegio di regolamenti che sicuramente eccitano la pancia di Como ma che nei fatti non hanno risolto nulla (giusto per fare due esempi, via anzani è ancora una via da evitare in certi orari e dietro alla stazione Como borghi continuano a esserci bivacchi).
P.s. quelle sopra sono solo alcune domande, senza entrare nel merito della scarsa istituzionalità del sindaco nei rapporti con altre amministrazioni ed enti o con le minoranze, le quali rappresentano una parte della cittadinanza (e una risorsa per il sindaco stesso) e non un nemico, secondo una polarizzazione dei rapporti che fa molto comodo al sindaco.
Se hai la sfortuna di dover portare al veterinario di S. Rocco (unico aperto 24h) il tuo animale nelle ore notturne, devi farti il segno della croce, vista la gentaglia appostata nei paraggi. Tra l’altro la zona è completamente al buio.
Comaschi , calma! Potete continuare a sdraiarvi sul prato dietro la villa, tralatro enorme , e girare in bici sempre dietro , le bici a mano e il divieto di calpestare il prato non se l’è inventato mica questo qua, se guardate fuori dai cancelli ci sono i cartelli con indicate regole e divieti, non so da quanti anni, ma sicuramente dal ‘86 ci sono, solo che nessuno li ha mai ne letti ne rispettati , dopotutto fare poche centinaia di metri con la bici a mano non mi sembra così grave… anche perché ci sono bambini anche piccoli che gironzolano e più di una volta ho visto volare ciclisti impegnati nel giro d’Italia a cronometro, inchiodare e quasi ammazzarsi (sia loro che il bambino/passante ) di turno
Caro Alberto le regole ingiuste si possono anche cambiare eh… nell ‘86 non potevi circolare in bici a Villa olmo, nel ‘73 non potevi divorziare..
cioè ma veramente siamo qui a discutere sulla possibilità o meno di passare con una bici o sederci su un prato? Ma soprattutto: se sti pagliacci poi la prossima estate non controlleranno le centinaia di persone presenti sui prati e non faranno multe.. li possiamo denunciare noi per omissione di atti d’ufficio?
Ah ah ah. Invece se uno passa in bici sulla ciclopedonale i bambini non li investe perché i genitori li tengono al guinzaglio vero?
Proprio stamattina ho visto il classico rider con ebike truccata sfrecciare nella villa Olmo a 50kmh e cani senza guinzaglio. Tanto rumore per nulla.
Complimenti al Sindaco: per lui vedere comaschi e turisti che si rilassano sull’erba è indecoroso! Bene (e che cosa c’entra la villa neoclassica?). Suggerirei un giro per qualunque città d’Europa per vedere come sono vissuti i parchi e i giardini urbani; a Como già abbiamo pochissimo verde – ne siamo circondati, è vero, ma in città non ce n’è – e questo poco lo precludiamo ai cittadini…
L’unico parco (utilizzabile) della citta’ trattato come una teca invece di valorizzarlo come un luogo comunitario per i cittadini ed i turisti.
E’ La gente che frequenta Villa Olmo che la impreziosce!!!
I bambini che giocano a pallone, i ritrovi sul prato per praticare Yoga, i ragazzi che giocano a carte, parlano, che prendono il sole o leggono un libro…
Tutte cose che nelle altre citta’ italiane o europee vengono VALORIZZATE, regolamentadole per il “decoro”, NON VIETATE.
Invece vietiamo tutto e rendiamolo un luogo sterile da osservare.
Dei giardini a lago manco ne parlo perche’ sono una vergogna…
Che pochezza Sindaco…..
Allora recintiamo le aiuole.
Nei parchi parigini e londinesi (meglio curati delle aiuole rapinesche) ci si “accomoda” a piacere !
Una volta tanto sono d’accordo. Il Parco di Villa Olmo non deve essere trattato come l’Idroscalo di Milano. Sul fronte “cani” rimane un grande vuoto perché le aree cani sono poche, piccole e fatiscenti. Zona lago poi di fatto non ce ne sono.
Rapinese che parla di decoro è come sentire la Juve parlare di onestà
O come l’Inter parlare di scudetti vinti… sulla carta.
Complimenti Sig. Sindaco, era ora di fare chiarezza a Villa Olmo, ad iniziare dai cani, alle bici (anche se già esistente il divieto) e il picnic, dentro i prati circostanti, bagni ed esposizione in slip, chissà come mai, lo effettuavano soli uomini.
Le segnalo che anni addietro, “il traffico” della Villa era, rigorosamente, controllato dal custode-Vigile, residente in loco, si auspica che ci sia una costante vigilanza degli Organi competenti!!!
un commento che condivido in pieno, sugli altri non mi esprimo, vai avanti caro Sindaco…..e non ti curar di loro !!
La fruizione (corretta e rispettosa del bene) da parte dei cittadini è una cosa più che normale per un parco pubblico, il decoro, ahinoi, è un non argomento.