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Il Comune stronca l’edicolante di Sagnino: “Mai promesso aiuti. Chiude? Nessuno l’ha obbligato ad aprire”

E’ stata durissima la risposta del Comune di Como alla protesta dell’edicolante di Sagnino che oggi a ComoZero ha annunciato la volontà di chiudere la rivendita di giornali riaperta soltanto nel febbraio 2023 dopo una grande mobiiltazione del quartiere. Il proprietario dell’attività oggi ha lamentato soprattutto un mancato aiuto dall’amministrazione, in particolare sulla tassa di occupazione del suolo pubblico (aumentata da 1.200 euro annui a 1.600), vista anche la scarsa redditività dell’edicola e le ingenti spese per il riavvio del servizio. Dopo l’intervista, Massud ha interloquito via messaggio con l’assessore al Commercio Michele Cappelletti e queste sono le risposte che ci sono state fatte leggere attribuite all’amministrazione.

“Mi spiace che lei scriva e dichiari cose non vere – si legge nello scambio – Le ho chiesto dell’edicola per salvaguardare il suo investimento. Era più facile dare la possibilità al bar di fianco di vendere i giornali. Non ho mai detto che il Comune avrebbe partecipato ai costi della sua impresa e non è neanche giusto nei confronti di tutti gli altri imprenditori. Per quanto riguarda la sua decisione prendo atto che a settembre chiuderà come dichiarato. Grazie a lei per averci provato”.

E ancora, sempre il Comune: “Come le ripeto, nessuno l’ha obbligata ad aprire l’edicola e nessuno le ha detto che il Comune avrebbe partecipato alla sua impresa. C’era una petizione che chiedeva di far vendere i giornali a un bar in adiacenza all’edicola che lei aveva comprato. Ci siamo sentiti per salvaguardare il suo investimento. NESSUNO l’ha obbligata ad aprire”. Insomma, da Palazzo Cernezzi sembra essere messa la parola fine alla riapertura dell’edicola.

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12 Commenti

  1. Complimenti al Comune per l’esprit de finesse esibito.
    bravi avanti così forti con i deboli e deboli con i forti

  2. Bastava non aumentare , tenere lo stesso importo.
    Ma che problema ha il comune , diamo aiuti, no mazzate , l importante che imprenditore paghi , .
    Poi tanto a questi assessori poco importa tanto nn abitano a sagnino.
    Dove un edicola , può essere importante x tante cose,

    1. Magari intendeva dire che l’occupazione di suolo costava 1200€ quando l’edicola era in funzione anni fa, e che dopo che lui ha aperto ha scoperto che ora è 1600. Ipotizzo; non sono informato sulle date dei vari aumenti.

    2. Certo che se 400€ all’anno.ti fanno chiudere l’attività, forse hai proprio sbagliato target d’investimento. Dare la colpa al comune è abbastanza ridicolo

  3. Il Comune non può né deve assumersi il rischio di impresa ma dopo il covid si sono emanate forme di sostegno per la ripresa economica (vedi bandi regionali certo soprattutto nei piccoli Comuni), magari un po’ di Buon senso verso le varie realtà del territorio che ahimè, sembra , per questa amministrazione, non rientrano in grandi brand e non stanno in centro storico.

  4. Cappelletti dall’alto della sua dichiarazione dei redditi pre-assessorato non dovrebbe dare consigli sul commercio, o no?

      1. come siete malevoli. Sicuramente l’avrà chiusa per dedicarsi a tempo pieno ai cittadini e al suo assessorato

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