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Como, il non-tifoso: “Strano accanimento sul nuovo Stadio. Città vecchia che spera di campare ancora sulla seta”

Nell’ampio dibattito politico e sociale sul nuovo Stadio Sinigaglia riceviamo e pubblichiamo la lettera (firmata) di un lettore, si firma non tifoso e si schiera in favore del progetto puntando il dito verso una “Como piccola e di serie b”. Riflette il lettore: “Strano questo accanimento sullo stadio, mentre il lungolago e la Ticosa sono finiti nel dimenticatoio comune”.

Ecco il testo integrale della missiva [per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti]:

Nella triste Como, invasa da un turismo di massa con pochi spicci ma molta educazione imparata in chissà quale giungla, cambierà assai poco, e quasi di certo non in meglio. 

La questione dello stadio, ha dato il via ad un dibattito sociale in cui ogni tuttologo, fornisce un punto di vista personale, innescando reazioni uguali e contrarie per partito preso, a seconda della zona interessata. 

E la politica?
Beh, fa in modo sbagliato quanto dovrebbe essere fatto in situazioni comuni (avviene moooolto raramente), ovvero ascoltare e dare voce alla cittadinanza pro/contraria. Perché in modo sbagliato? Perché certe scelte, soprattutto per quanto riguarda questioni così importanti, vanno prese a prescindere dal consenso-dissenso comune.  Non cadiamo nell’ errore del delegare ad altri, o di non vigilare sulla città, ma quando si tratta di investimenti ed urbanistica è tutta un altra questione. 

Immaginiamo solo per un attimo se per una qualsivoglia modifica di viabilità o di infrastruttura, si scatenasse un dibattito del genere nella città di Milano. Lavori bloccati, dibattiti pubblici, commissioni ecc ecc, con il risultato di non smuovere una pietra per anni. Invece no. Milano fa. E cresce. Pazienza se qualcuno si lamenta. Non si intende certo fare paragoni, è ovvio, ma se non si comincerà al più presto ad accettare questa mentalità, Como rimarrà una piccola città di serie b (zona retrocessione). 

Strano questo accanimento sullo stadio, mentre il lungo lago e la ticosa sono finiti nel dimenticatoio comune. Sarà mica perché quelli non toccano il parcheggio di nessuno? O forse perché quelli non rischiano di essere appaltati ad esteri.

La sintesi di tutto come al solito? Como città vecchia che ancora spera di campare sull’ antica nomea della seta non valorizzata. Facciamo scappare gli investitori (anche questi), e ci sarà, (non me ne vogliate mi piace provocare), da chiedere residenza a Varese. O forse a Lecco, almeno li un po di lago…. 

Il non tifoso

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