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Como, il quartiere a due passi da autostrada e lago invaso dai camper: “Insostenibile. E che accoglienza diamo?”

La questione camper a Como e sul lago ha tenuto banco davvero per tutta l’estate. La discussione enorme – oltre 250 commenti solo sotto l’articolo – innescata dalla vicenda dei parcheggi contestati a Domaso (trovate tutto qui) è soltanto l’ultimo, anzi il penultimo, capitolo di un tema che continua a essere attualissimo persino a fine estate. E oggi a rilanciarlo con forza anche nella città di Como è l’ex consigliere comunale Paolo Martinelli, a lungo nella lista Rapinese Sindaco prima dell’infuocato addio.

Al di là dei trascorsi politico-amministrativi, Martinelli come noto è un punto di riferimento per il quartiere di Tavernola dove si trova una delle pochissime aree camper pubbliche del capoluogo (10 posti). Le foto che vedete sono eloquenti: la zona, ben oltre gli stalli specificamente dedicati a questi mezzi, è letteralmente invasa dai camper. Alcuni, come previsto e secondo le regole, stanno nelle strisce bianche, altri invece sono posteggiati in maniera decisamente meno regolare. La sostanza, però, è una: Como – e in particolare questo quartiere che si trova, quasi suo malgrado, nella strategica posizione tra l’uscita dell’autostrada, la direttrice per il centro città e le destinazioni più note sul lago – ‘scoppia di camper’.

“Purtroppo da anni mi batto in ogni modo per una gestione migliore di questi mezzi – dice Martinelli – ma senza esito. Quando ero in consiglio tra mozioni, interrogazioni e interventi ne ho parlato in ogni modo, cercando di stimolare soluzioni e interventi. Anche l’attuale sindaco, all’epoca mio capogruppo in opposizione, mi sostenne. Però di concreto non è poi accaduto nulla. E pensare che tutta l’area attorno alla piccola e insufficiente area camper di oggi è comunale, dunque ampliare gli spazi si potrebbe, se solo si volesse. Devo constatare, purtroppo, che alle amministrazioni di vario colore questo argomento non interessa”.

Il quartiere di Tavernola, però, rischia di soffocare tra le sagome bianche dei camper. “E’ proprio un problema di vivibilità della zona – ribadisce Martinelli – Nessuno contesta che tra area camper e strisce bianche, i camper possano sostare per il tempo dovuto. Il tema è che poi non resta alcuno spazio per nessun altro. E il problema diventa ancora più grosso proprio in questi giorni, visto che sabato 14 settembre Tavernola organizza la festa di fine estate al centro sportivo di via Adamello, l’area nei cui dintorni i camper cercano posteggi in massa. Come si farà a convivere con un evento che richiama molta gente? In più, a Como tutta l’area stadio oggi e domani sarà vietata alla sosta per la partita del Como. Giusto, ma se poi anche i camper che di solito sostano lì arriveranno nel quartiere, cosa succederà?”.

Martinelli, oltre a cercare di rilanciare le esigenze del quartiere di Tavernola e della città nel complesso, conclude pensando anche agli stessi camperisti e ai disagi che vivono: “Certo – conferma l’ex consigliere comunale – D’altronde l’area camper ha 10 posti, regolarmente e sempre occupati. Gli altri si devono accontentare di altri posteggi non attrezzati e senza servizi. Che accoglienza è per una città turistica? E’ possibile che il capoluogo con il lago più famoso del mondo offra in tutto il suo territorio 14 posti per i camper o poco più? A questo punto, piuttosto, elo dico ovviamente come provocazione, diciamo che non li vogliamo e mettiamo i cartelli…”.

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10 Commenti

  1. Andiamo avanti a pubblicizzare il Lago di Como a queste condizioni…tra un paio d’anni tireremo le somme. Mi viene in mente la storiella dei paesani che salendo verso gli alpeggi mangiavano i fichi e tiravano le pelli sul culo dei muli….al ritorno le staccavano per la fame.

  2. Non c’è stata negli anni passati, e men che meno ora, una visione strategica.
    Ognuno scopa la polvere dalla propria stanza e la butta nell’altra, e così via.

    L’overtourism non colpisce solo Como: dove però si è creato un insieme coordinato di spazi e di divieti, il sistema ha retto: qui mancano gli uni e gli altri. Altrove chi trova posto o ha prenotato ci sta, allineato e in ordine, gli altri FDB.

    Qui ogni angolo sembra terra di nessuno, i progetti negli anni vanno avanti a compartimenti stagni, non si capisce la destinazione di un parcheggio o di un prato, non si investe sul lungo, non potrà che regnare confusione, confusione, confusione. Como non è sola in questo, eh, abbiamo altri esempi di esasperazione. Ma guardiamo per una volta ai migliori, pensiamo in grande invece di chiudere con i cavalli di frisia le zone migliori della città, sperando di fare gol… Sì, va bene, e il resto?

  3. Buongiorno.
    In una altra città definita “turistica” ho visto trasformare un problema in attività economica.
    La società municipalizzata ha creato un “villaggio camper” (meglio “Area sosta camper”) protetto e sorvegliato 24/24, tra i 40 e 50 stalli, ben accessoriato e servito con mezzi pubblici fuori dal centro città… con il giusto e corretto pagamento/utilizzo…
    Nella città sono vietati i parcheggi dei mezzi in oggetto… con eventuali sanzioni economiche non irrilevanti…
    Sulle guide sia cartacee che on line italiane ed europee la città e il servizio attinente allo stazionamento dei camper viene segnalato tra i migliori…
    .

  4. Una volta all’ingresso di Como, dopo il curvone della via Napoleona, mi pare ci fosse un esplicito cartello che vietava la sosta ai camper.

  5. “Camper-emo?” Le “rivoluzioni” del Sindaco di Como. Dal toglierò i privilegi delle aree sosta a 3 euro, portandole a 5,con danno ai pendolari, la prima ora di sosta aumentata di 50 centesimi, la quale non ha influito sulla maggiore rotazione. Chiusura del camping in entrata alla città, che poteva assorbire parte dei camper in transito. Sottoutilizzo del parcheggio di Camerlata/Rebbio nelle ore notturne, che potrebbe essere adibito in quella fascia oraria a sosta camper. Come scritto nell’articolo 14 stalli, non sono neanche una goccia d’acqua in un bicchiere.

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