Il Comitato Como a misura di famiglia, che da mesi si batte incessantemente contro la lunga serie di tagli e chiusure delle scuole comunali portata avanti dal sindaco Alessandro Rapinese e dall’assessore alle Politiche educative Nicoletta Roperto, torna sugli annunci fatti proprio dal tandem della giunta un anno fa. Cioè quelli che promettevano un sensibile aumento dei posti negli asili nido comunali di Como. Cosa che, stando ai conti diffusi oggi dal Comitato, non sembra essersi verificata. Di seguito, la nota integrale che non manca di citare le iperboli con cui Rapinese si definì al “Real Madrid della pubblica amministrazione”.
A marzo 2024 veniva annunciata “una rivoluzione copernicana”: il Sindaco di Como, presentandosi come il “Real Madrid della pubblica amministrazione”, comunicava il grande traguardo di aver aumentato i posti negli asili nido comunali della città, come mai in precedenza. Rispetto ai 325 posti dell’anno 2023/24 si dichiarava un aumento a 361 per l’anno 2024/25 e a 366 per il 2025/26.
A gennaio 2025, qual è la situazione in termini di numeri? Da dati ufficiali forniti dal comune i bambini nei nidi comunali al 15 dicembre 2024 sono solo 317, 44 in meno rispetto ai 361 promessi e addirittura 8 in meno rispetto all’anno 2023/24!
A 10 mesi di distanza da quelle promesse, e dopo il grande disagio ricaduto su bambini, famiglie ed educatori, il bilancio è impietoso. A chi si può imputare la responsabilità? A chi ha fatto il ricorso? NO.
Grazie all’ordinanza del Consiglio di Stato, ad agosto è stata aperta una nuova finestra di iscrizioni che ha portato a + 9 nuovi iscritti. Il bilancio senza il ricorso sarebbe stato ancora più grave.
Ricordiamo che oggi il Magnolia è frequentato da 16 bambini (numero massimo di posti resi disponibili dal Comune), nell’anno 2023/24 gli iscritti erano 32 e c’erano addirittura 17 bambini in lista d’attesa.
Al calo di richieste di iscrizioni? NO.
Molte famiglie hanno inaspettatamente dovuto trovare soluzioni alternative quando la direzione dei servizi educativi e sociali non ha aperto le iscrizioni a novembre 2024 (a differenza di quanto invece avvenuto sempre negli anni precedenti) a causa della mancanza di personale.
Cosa è successo quindi? Noi abbiamo capito che:
- non è stato opportunamente programmato il numero di educatori ed educatrici nei nidi (e l’aumento di posti è rimasto solo sulla carta);
- l’organizzazione dei nidi è stata calata dall’alto con soluzioni semplicistiche (i bambini non sono numeri da collocare, gli asili non sono metri quadri da riempire, il personale non è una scocciatura da gestire e i genitori non sono nemici da zittire).
Le famiglie di Como chiedono rispetto e serietà nella programmazione dei servizi all’infanzia per garantire non solo una continuità educativa ai propri figli ma anche una sostenibile organizzazione della vita lavorativa dei genitori.