Non vi sono certezze ma un obiettivo, superare il mese di marzo in attesa di una più massiccia distribuzione dei vaccini anti covid, annunciata per aprile.
Nel frattempo in tutta Italia, e in particolare in Lombardia, i dati sul contagio continuano a peggiorare.
Solo ieri il Comitato Tecnico Scientifico ha invocato misure drastiche:
In queste ore si valuta dunque come gestire quella che i report ufficiali definiscono la “terza ondata in atto”. Si teme inoltre che la prossima settimana le varianti covid possano arrivare a una prevalenza del 70%.
Le strutture sanitarie, insomma, sono a rischio tanto quanto la salute delle persone. Al momento il Dpcm Draghi lascia ai presidenti di Regione la facoltà di chiudere le scuole quando viene superata la soglia dei 250 casi ogni 100mila abitanti, non si esclude però che questo passaggio possa essere modificato portando alla chiusura in automatico.
Si punta anche a limitare gli assembramenti anche nei centri commerciali il Cts invoca una “drastica riduzione delle interazioni fisiche tra persone e della mobilità”.
La circorcolare inviata ieri dal capo di gabinetto del ministro dell’interno Luciana Lamorgese, Bruno Frattasi, è chiarissima (a fine articolo il documento integrale):
Tra le ipotesi in discussione in queste ore, inoltre, non si escludono ulteriori giri di vite: chiusura di attività commerciali nelle zone particolarmente colpite dalle varianti e lockdown nei fine settimana. Ipotesi estreme, vero, ma considerate l’ultimo passo prima di una chiusura totale del Paese come a marzo e aprile 2020.
Qui la circolare del Viminale:
circolare_6_marzo_2021_0
Un commento
Bloccare tutto durante i w.e. è una cosa da fare immediatamente , altro che l’assurda idea di attivare le nuove zonee dal Lunedì. Nel caso andasse in porto il lockdown nei w.e. mi attendo le solite lagne dei movidari…e di quelli che guadagnano soldi a palate grazie a questa moda.